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Videogame, Esa: 'I dazi di Trump potrebbero penalizzare il settore'

05 febbraio 2025 - 11:06

L'Entertainment Software Association esprime preoccupazione per il crescente riferimento ai dazi doganali e invita al dialogo l'amministrazione Usa.

Scritto da Dd
Foto tratta dal profilo Instagram ufficiale del presidente Donald J. Trump

Foto tratta dal profilo Instagram ufficiale del presidente Donald J. Trump

"I videogiochi sono una delle forme di intrattenimento più popolari e amate dagli americani di tutte le età. Le tariffe sui dispositivi per videogiochi e sui prodotti correlati avrebbero un impatto negativo su centinaia di milioni di americani e danneggerebbero i contributi significativi dell'industria all'economia degli Stati Uniti. Non vediamo l'ora di lavorare con l'Amministrazione e il Congresso per trovare il modo di sostenere la crescita economica sostenuta dal nostro settore".

A dirlo è l'Esa, la Entertainment software association, interpellata dal sito di informazione Ign dopo le crescenti voci relative all'introduzione di dazi doganali da parte delle amministrazioni degli Stati Uniti d'America e della Cina.

A preoccupare l'associazione di categoria dell'industria dei videogiochi negli Stati Uniti sono in particolare i dazi che il presidente Trump vuole imporre ai prodotti di Canada, Messico, Cina, ma anche Unione europea. Secondo l'Esa questa decisione dell'amministrazione americana potrebbe suscitare l'imposizione di tariffe di ritorsione da parte del Canada e del Messico, mentre il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato che avrebbe intentato una causa presso l'Organizzazione mondiale del commercio.

Gli analisti, come riporta sempre Ign, discutono in tempo reale del potenziale impatto dei dazi sul settore, man mano che la situazione si va evolvendo. L'analista senior di Mst Financial David Gibson, citato in uno degli ultimi articoli del media tecnologico, afferma che la tariffa cinese avrebbe un impatto "zero" su Nintendo Switch 2 negli Stati Uniti, ma le tariffe sul Vietnam potrebbero cambiare la situazione.

L'Esa, che rappresenta diverse importanti società di videogiochi, tra cui Microsoft, Nintendo, Sony Interactive Entertainment, Square Enix, Ubisoft, Epic Games ed Electronic Arts, resta alla finestra, ma auspica un'apertura da parte dell'amministrazione Trump per evitare danni all'industria dei videogiochi che sta uscendo da un periodo non certo fiorente.

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