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Scam o semplice markup? Per Roccoge e i suoi poker followers (e anche noi) deve decidere il mercato!

24 aprile 2019 - 09:37

Quote e markup esagerati, dove sta la verita? Scam da combattere o lasciare al mercato la libertà di regolare domanda e offerta? Roccoge interviene sulla polemica su Vibes Moreno. 

Scritto da Cesare Antonini

Comprereste a cifre pazze una bottiglietta d’acqua della Ferragni? O migliaia di euro una cena da Carlo Cracco? La sottile linea che passa tra lo scam e il libero arbitrio sembra assottigliarsi sempre di più in questa bizzarra società. Accade anche nel poker live. E le polemiche e i flame sono sempre all’ordine del giorno. Nel nostro “giochino” la questione si solleva spesso parlando di “quote” o di “mark up”, che non sono altro che porzioni di buy in maggiorate nelle quale i players inseriscono una valutazione relativa alle spese di trasferta, di vitto e alloggio e anche il loro valore pokeristico e le possibilità di vincita. 

Interviene sulla questione Rocco Palumbo, uno dei nostri maggiori rappresentanti nel mondo e braccialetto Wsop. A dargli lo spunto la polemica attorno alla quota maggiorata presentata da Johnnie Vibes Moreno: “La quota è di 1,3, normale per un buon player - analizza Roccoge - tuttavia il tipo in questione è più famoso come Vlogger che come player e in molti lo hanno attaccato per appena 66mila dollari vinti dal vivo. Ovviamente ha un seguito tale per cui potrebbe vendere anche molto più aggressivamente , ma comunque la polemica è partita lo stesso: è giusto vendere alla cifra “giusta” a secondo del tuo expected o a quanto puoi vendere perché magari sei una star di YouTube e tutti comprerebbero anche 3:1? Di per se polemica sterile, ognuno la pensa diversamente. Però mi ha fatto pensare. Se tu puoi vendere la quota a 2:1 , o comunque a un prezzo alto, sei tu stronzo a vendere a una cifra assurda( potendotelo permettere) o sbagliano quelli che pretendono un markup più basso perché più giusto?". 

La risposta che danno i followers di Roccoge e che ci sentiamo di concordare è quella che indica il pro nel suo post: “Io sono dell’idea che valgano le regole del mercato, domanda e offerta. Cosa ne pensate?”.  

 

 

Noi abbiamo sempre pensato che nelle truffe una buona percentuale di riuscita sia dovuta alla limitatezza di chi viene raggirato. Questo non significa che i truffatori sono giustificati. Anzi. Ma chi viene scammato spesso contribuisce molto alla riuscita del raggiro stesso. Non ci sentiamo di giudicare chi decide di spendere i suoi soldi come vuole. Tanto più che, nel caso di un markup irreale, di una bottiglietta d’acqua di Chiara Ferragni o di una cena costosissima da Cracco, nessuno costringe nessuno e, soprattutto, i prezzi sono pubblici e trasparenti. Come lo stesso Vibes. La community, poi, agisce da “anti scam” commentando altrettanto liberamente. Il “pollo” magari, capisce che è caduto in una trappola ed evita di finire sul “girarrosto”. 
Sul post di Roccoge la maggioranza non vede problemi nella vendita di quote a qualsiasi cifra. E’ il mercato che decide. E, come detto, attenzione a proporre markup che possano anche mettervi in ridicolo. L’autovalutazione è una pratica complessa. Ma va fatta con equilibrio.

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