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Manovra 2023, perché il Governo Meloni non pensa a liquidità di poker online e gioco dal vivo?

21 novembre 2022 - 13:34

Nella nuova manovra economca finanziaria il Governo è a caccia di risorse e punta ancora al settore dei giochi.

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Il Governo Meloni, nelle varie bozze circolate nelle ore precedenti, pare stia pensando a pescare risorse ancora una volta dal settore dei giochi. L’ipotesi al vaglio dell’esecutivo è quello di inasprire la tassazione sulle vincite di Lotto, Superenalotto e Lotterie. Noi proviamo a rilanciare, cerchiamo di mandare un input al presidente del consiglio: servono più soldi? Perché non dare il via alla liquidità condivisa di poker online o non scrivere finalmente quel regolamento che il settore del gioco dal vivo aspetta da oltre 13 anni?
Sarebbero due misure prontissime, a costo zero e con effetti positivi sulle casse dell’erario oltre che consentirebbero il rientro di alcuni volumi di giocato dall’estero oltre che l’emersione di rake giocata nelle sale di tutta Italia. 

Sappiamo che questi due interventi non sono ormai più nell’agenda del Governo. Non erano in quella Draghi, crediamo non sia neanche in quella Meloni. Sulla liquidità condivisa l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, proprio sulle nostre pagine, aveva detto che il dossier era pronto ma che si attendevano direttive politiche. Poi si sarebbe intervenuto. Forse si dovrebbe proporre il file a qualche sottosegretario o al ministro competente che potrebbe dare il “La” ad Adm per aderire alla pool con Francia, Spagna e Portogallo. Alcune room e network potrebbero già partire. L’adeguamento tecnologico è veloce e poi dipende dalla gestione della tassazione. 

Più complesso il discorso per il poker dal vivo dove, ormai, le sale possono quasi considerarsi legali, specie quelle dove vi è stata una sentenza vinta per un sequestro. Tuttavia non si può considerare un settore sano quello che vive sempre e comunque sul “chi va la”. Dopo tanti controlli e raid le forze dell’ordine ormai hanno capito che molte sale sono gestite in maniera super professionale. Ma l’incertezza rimane. Spesso abbiamo sostenuto che una legge poteva anche danneggiare e rendere anti economico il settore qualora i parametri normativi fossero scritti male e senza una logica che possa rendere sostenibile quel centinaio di poker room previste da quella famosa legge ancora presente nel nostro ordinamento dal lontano 2009. 
Ma sul poker online si potrebbe finalmente agire. Perché no?

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