Brasile: anche a Rio de Janeiro il poker è ora un mental game
La Pan American Confederation of Sports Poker ottiene dalla Corte di Giustizia di Rio de Janeiro il riconoscimento del poker come mental game.
Il poker è un gioco di abilità e uno sport mentale. E fino a qui c’eravamo rimasti. Ma a ribadirlo è la Seconda Camera Penale della Corte di Giustizia dello Stato di Rio de Janeiro. A segnalarlo è la CPPD (Pan American Confederation of Sports Poker) che ha commentato: “La decisione appena pubblicata dalla Corte di giustizia di Rio de Janeiro sulla legalità del poker come gioco di abilità e non di fortuna è senza dubbio una delle più importanti della nostra attività. Cioè, equivale ad alcune delle più grandi vittorie politico-legali sul nostro percorso verso la legalizzazione del poker. E il riconoscimento del poker come sport della mente. Ma questa vittoria a Rio è stata la più lunga e, quindi, la più difficile”.
Soddisfazione anche per Alexandre França: “Questo processo è il capitolo finale di una crociata decennale. Trattandosi di un caso senza precedenti, abbiamo dovuto raccogliere molta documentazione, tutti i rapporti, prove tecniche. Abbiamo portato il giudice a vedere un torneo di poker (nel 2015), ha trascorso un’intera giornata, gli è piaciuto quello che ha visto ed è tornato a Rio. Lì, ha iniziato a prendere lezioni di poker private per capire la storia e sapere cosa stava giudicando . Il punto di forza di questa decisione è che apre la strada a nuove attività nel poker. Dall’apertura di nuovi club allo svolgimento di nuovi tornei. E possiamo ricevere supporto istituzionale dal governo, sponsorizzazioni, turismo, cambio di valuta”.