skin

Antonio Esfandiari, un vero mago con le carte

12 maggio 2009 - 10:41

Da Amir a Anthony, fino a diventare Antonio the magicien Esfandiari. Come ogni pro che si rispetti, anche l'iraniano trapiantato a San Josè, California, arriva al successo nel Texas Hold'em poker dopo una serie di vicissitudini quasi da romanzo. Esfandiari arriva al tavolo verde quasi per caso, come quasi per caso, aveva preso tra le mani le carte per imparare quei trucchi che si porterà dietro anche nel mondo del poker.  

Scritto da Redazione

La storia di Amir, parte da lontano. Da Teheran in Iran dove nacque l'8 di dicembre in un anno non precisato  e sconosciuto a tutti nel mondo dell'Hold'em. La sua famiglia emigrò negli States quando Antonio aveva sei anni per consentire a lui e a suo fratello Pasha di vivere una vita migliore.La famiglia Esfandiari si stabilì in California a San Jose, e si trovò in difficoltà perchè suo padre parlava poco o niente di inglese, mentre Antonio e suo fratello a causa della giovane età conoscevano solo il Farsi, la lingua parlata in Iran. Le cose si complicarono ulteriormente quando la madre di Antonio lasciò il padre per far ritorno in Iran. In quel periodo sarà determinante l'aiuto della nonna paterna.A scuola le cose non erano facili per i fratelli iraniani che erano presi in giro dai loro coetanei per i loro tratti mediorientali e per la loro pronuncia. Da qui la decisione di cambiarsi almeno i nomi: Amir diventò Anthony e Pasha cambiò nome in Paul.

A sedici anni la svolta. Antonio lavora come cameriere e proprio nel ristorante dove lavora, conosce un bartender (un barista che fa evoluzioni con le bottiglie) che gli insegna i primi trucchi con le carte. Antonio ne rimane folgorato e comincia a comprare libri e videocasette per imparare sempre nuovi trucchi. Nei primi tempi si esercita nel locale dove lavora, intrattenendo i clienti, per poi diventare un vero e proprio prestigiatore animando i party in cui è ingaggiato. Decide anche di cambiare il suo nome da Anthony all'attuale Antonio, perchè lo reputa più mistico per il suo nuovo lavoro. La sua vita cambia, la nuova carriera di mago lo porta a stare fuori fino a notte tarda e a lavorare a orari impensabili, così decide di lasciare la casa di suo padre a diciassette anni, per stabilirsi con il suo migliore amico.Solo tre anni dopo arriva la svolta, quella vera. Esfandiari accompagna un suo amico in una card room di San Jose. L'amico di Antonio è impegnato in un torneo, mentre lui si siede ad un tavolo di Texas Hold'em No Limit. Come era successo con la magia Antonio subito si innamora del gioco del poker e cerca di imparare il più possibile per riuscire a diventare un professionista e far soldi con le carte. Il lato che più lo affascina è la capacità che hanno i giocatori più navigati di bluffare a loro piacimento.Determinante l'incontro con Phil Laak un mostro sacro del poker texano. Fu proprio il nuovo amico a consolare Antonio per la disastrosa trasferta d'esordio a Las Vegas, consigliandoli come tenere a freno la sua foga e avere una migliore gestione delle oscillazioni del proprio bankroll.

Nel 2002 Antonio prende parte al suo primo torneo del World Poker Tour a San Francisco giungendo fino al tavolo finale del Main event, classificandosi al terzo posto e portando a casa un premio di 44,000 dollari. L'ottimo risultato ottenuto e la sua faccia che a detta di tutti bucava senza dubbio il video, lo fecero diventare una star del circuito.Nel 2004 la sua maggiore affermazione: primo al L.A. Poker Classic al Bicycle Casino con la super vincita di $1,399,135. Non contento il giorno dopo, praticamente senza dormire, prese parte al Wpt Invitational piazzandosi sesto. Nel 2004 "Il mago" torna a Las Vegas per le WSOP e vince il braccialetto nel Pot Limit Holdem e ripensa a come in due anni la sua vita da giocatore di poker sia cambiata. Appena due anni prima il suo bankroll era praticamente in rosso, mentre ora è un giocatore affermato e soprattutto vincente. La favola di Esfandiari non è ancora finita ma ha già avuto un lieto fine. Il padre non mandava giù che il figlio vivesse di poker. Così un giorno decise di portarlo con sé al tavolo da gioco, per fargli capire che lui non era affatto un malato d'azzardo, ma un giocatore meticoloso e attento.Il padre restò favorevolmente impressionato, quando vide con quale facilità Antonio riusciva a leggere le carte dei suoi avversari e a batterli al tavolo da gioco.

About Antonio...

 


All Time Money List   95th

United States All Time Money List   65th

WPT Championship Titles   1

WSOP Bracelets   1

Articoli correlati