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Buonanno dopo il trionfo Ept

09 maggio 2014 - 10:16

“Sono stanchissimo da cene e festicciole con tantissimi amici in varie città e paesini dove ho anche ricevuto molte targhe e premi. Insomma devo ancora riprendermi dalla grandissima esperienza di Monte Carlo ma soprattutto dalle 10 ore finali di heads up: mi sogno ancora Jack Salter”. Antonio Buonanno stanco e felice, ovvio. Il vincitore della picca dell'Ept Grand Final Monte Carlo e di quel premio da oltre 1,2 milioni di euro, non ha ancora finito con quel tavolo finale.

Scritto da Cesare Antonini
Buonanno dopo il trionfo Ept

 

Subito una rivelazione importante che, per il settore del poker, fa ben sperare e, siamo sinceri, ci fa capire che, nonostante il momento, imprese del genere possano far bene: “Mi hanno contattato alcune tra le maggiori poker room italiane per iniziare ad approcciare un discorso di collaborazione. Non ci sono offerte vere e proprie ancora ma molte sale evidentemente pensano che avere un testimonial che ha raggiunto un risultato del genere possa dare stimolo a nuovi e vecchi giocatori di emularmi e praticare questo bellissimo gioco. Qualora dovessi accettare un'offerta questa dovrà essere molto consistente”.

 

THE WEEK AFTER - Torniamo a Monte Carlo una settimana dopo. Come stai? “Come detto sono un po' stanco e non ci crederete ma non è facile smaltire lo stress accumulato in 10 ore di heads up. E' vero mi sono sognato Salter, ma non perché lo temevo, anzi. Ero subito convinto di vincere e di batterlo come in quei due showdown in cui partivo sotto con K2 e KJ. Non ho neanche esultato. Lo sapevo che sarebbe uscito il 2, ero convintissimo di vincere”.

Non certo per poteri paranormali no? “No ero solo in credito con la fortuna. Avevo già perso due 70/30 e un 85/15 al torneo di Las Vegas dove sono arrivato quarto e ho subìto due scoppi incredibili a Sanremo e a Londra all'Ept. Era il mio momento”.

Chi non c'arriva non si immagina cosa voglia dire giocarsi in heads up mani che possono spostare una differenza di 500mila euro tra il primo e il secondo. La leggenda di Buonanno è quella di non curarsi del payout: “Ripeto ero tranquillo e i premi ad un certo momento non li guardo più. Ho visto i primi 3 quando mi hanno proposto un deal che poi ho rifiutato. Giocavo per vincere. Il tavolo finale per me è stato facilissimo, poi il grande scoglio dell'heads up”.

 

GLI AVVERSARI - Bell'avversario Salter: “Sì assolutamente. Io leggevo le carte a lui, lui a me e ci prendevamo le contromisure l'uno con l'altro. Dovevo lasciare il piatto quando capivo che stava bluffando. Sapevo che se avessi puntato al turn avrebbe abbandonato ma c'era sempre il rischio che andasse sopra e i piatti potevano spostare milioni di chips. Per questo è durato molto l'heads up: tenevamo i piatti molto bassi a parte due o tre colpi che c'è stata un'oscillazione discreta di chips”.

Poca visibilità sui media nazionali, lamentavamo con Bonanno nell'editoriale settimanale, ma un fiume di complimenti e auguri: “Non posso rispondere a tutti con un solo grazie. Mi sono arrivate tutte poesie uniche e indimenticabili. Sto rispondendo a poco a poco a tutti ed è stato davvero bellissimo l'affetto che ho ricevuto”.

 

VERSO LAS VEGAS - Ora sono già tutti su Antonio Buonanno. Vieni di qua, gioca con noi. Ma il suo focus principale sembra essere sempre e solo Las Vegas. Quest'anno giocherai molti più eventi? “Qualcosa in più sì ma non giocherò di certo tutti gli eventi minori come fanno tanti players. Il mio concetto è sempre quello: inutile sprecare energie e poi arrivare al main event o al torneo che conta ed essere stanchi e fuori forma. Non mi voglio distrarre e continuare così. Farò quindi gli eventi da 5mila euro in su e il main event. Essermi ormai abituato a giocare 5-6 giorni con certi field di livello Ept mi è stato molto utile per questo grande successo e per i risultati che ho sempre ottenuto anche prima. Perché cambiare e giocare eventi low?”.

Finale con frecciatina: “Il mio consiglio è concentrarsi sui buy in adeguati al nostro gioco e non giocare tantissimi eventi in una sola 'serie'. In questi pochi mesi ho giocato 8 tornei e sono tutti Ept e Wpt. Ho il 40% di itm e poi sento giocatori che vantano due o tre piazzamenti ma magari hanno giocato 10 o 20 tornei in più”. 

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