L'ultima del 2020: Chris Moneymaker non farà più parte del team pro PokerStars
L'ultima cattiveria del 2020, Chris Moneymaker non è stato confermato da PokerStars come ambassador dopo 17 anni di carriera.
Entra uno youtuber ed esce Chris Moneymaker. Sì, il giocatore che, forse senza volerlo, ha dato il boost al gioco del poker moderno, al No Limit Texas Hold’em, rendendolo worldwide come business e intrattenimento, non fa più parte del team pro PokerStars.
L’annuncio c’è stato giovedì mattina: il campione del main event delle World Series of Poker 2003 Chris Moneymaker non sarà più un ambassador della poker room che da anni e in quasi tutti mercati in cui opera, è leader mondiale. La mossa pone fine a una relazione di 17 anni tra il player del Tennessee e il gigante del gioco online.
Moneymaker si qualificò per il main event delle WSOP 2003 tramite un satellite da $ 86 su PokerStars. L’allora novellino lo trasformò in un punteggio di $ 2,5 milioni dopo aver sconfitto 839 players e aver battuto il professionista di poker Sammy Farha in heads-up.
Firmò un contratto di sponsorizzazione con PokerStars subito dopo la sua vittoria e da allora fa parte del team di PokerStars. L'anno scorso, Moneymaker e il professionista di cash game high-stakes David Oppenheim sono stati inseriti nella Poker Hall of Fame.
“Il 2020 è stato un anno orrendo. E ci sono cattive notizie. Grazie di tutto PokerStars”, ha twittato Chris. Ha detto che probabilmente giocherà un po' meno a poker nell'immediato futuro e "esplorerà imprese diverse".
Il 45enne ha accumulato oltre 3,9 milioni di dollari di vincite nei tornei. A parte il suo storico braccialetto, è arrivato secondo nel World Poker Tour 2004 Bay 101 Shooting Star e nel 2011 NBC National Heads-Up Championship.
Nell'autunno del 2018, PokerStars ha utilizzato la storia di Moneymaker come sfondo per il loro "Moneymaker Tour", una serie di tornei no-limit hold'em da $ 86 che hanno assegnato Platinum Pass al $ 25.000 PokerStars Players Championship al PokerStars Caribbean Adventure il gennaio successivo. E’ stato anche un testimonial fondamentale per lanciare il gioco in New Jersey ed è stato anche ambassador live di tantissime tappe dell’Ept. Noi di Gioconewspoker.it l’abbiamo incontrato alla tappa di Barcellona ormai del lontanissimo (sì, sembra proprio così lontano) 2019.
Un colpo durissimo ad una parte della storia del poker che forse possiamo dire che è finita proprio con il 31-12-2020. Ma per PokerStars non è una novità. Ora si preferiscono youtuber, streamer e c’è stato un ritorno di fiamma con una grande sportivo come Neymar Jr. Ma la volontà di cercare altre pool di players, nuovi, recreational, anche per tutti gli altri verticali di gioco che la room di Flutter ha, è ormai chiara e non si ferma davanti a nessuno.