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'Peppruocc' tra Wsop Circuit e Scoop: 'L'online è il mio lavoro, il live la vera passione'

30 marzo 2017 - 10:38

Una lunga chiacchierata con Giuseppe peppruocc Ruocco, grinder online e poker player live reduce dal Wsop Circuit e da un podio Scoop PokerStars. 

Scritto da Cesare Antonini

Una bolla pazzesca all'evento #1 del Wsop Circuit Italy di Campione appena andato in archivio e, in generale, una run davvero negativa che ha lasciato l'amaro in bocca ad uno dei migliori player in circolazione. Così Giuseppe "peppruocc" Ruocco torna a Napoli e si mette a lavorare nello Scoop di PokerStars.it centrando un terzo posto al 6 max da 100mila euro garantiti e vincendo 8.126 euro. "Quando torno dalle trasferte capita sempre che io shippi qualcosa di buono. Certo, a tre left ho perso il colpo decisivo (l'avversario ha chiuso un flush draw pazzesco, ndr). Qualora avessi vinto avrei giocato l'heads up con Briotti partendo in vantaggio di 2 a 1 e magari avrei potuto vincere. Ma ci sta. Anche perché i tornei scoop sono full reg, multi account et cetera et cetera. La struttura regge sempre molto bene ma ieri forse siamo arrivati molto lunghi in late stage e non ha retto. Peccato perché mi sentivo confident e il 6 max lo reputo il mio main game. Ho già vinto un orologio Scoop e due anni fa feci anche runner up, ho un pizzico di rammarico".


Un bel risultato che arriva in un momento che, specie su Stars, non era il massimo per Peppe: "Ho un po' swingato su PokerStars ma nelle altre room sono andato molto meglio e ho bilanciato le perdite e le vincite in maniera ottimale. In un range ampio di giochi devi essere capace di limitare i danni e questo è quanto. Facendo review con i coachati e gli stackati esamini il tutto e a livello di mindset capisci che stai sbagliando qualcosa. Io tuttosommato credo di di aver mantenuto il mindset giusto e questo shippo credo ne sia la prova".
Un risultato che ti fa analizzare sotto una luce diversa anche la bad run al Wsop Circuit di Campione d'Italia? "Eh sì sono iniziate sotto una luna storta, ho sbollato l'evento #1 in maniera pazzesca ma, credimi, ogni volta che torno da questi eventi prendo sempre più contezza dei miei mezzi. Il field è quello che è e lo dico senza peli sulla lingua. Ma se l'online mi ha dato finora il successo, il live mi dà sempre sensazioni migliori. Anche se perdo torno con la contezza dei miei mezzi ed è per questo che forse gli shippi online dopo un live non sono proprio un caso".
L'analisi di Ruocco continua in maniera più approfondita: "Se avessi considerato l'alea preminente in questa disciplina non farei mai questo come lavoro. Certo nel live c'è una varianza davvero molto ampia ma si possono prendere degli accorgimenti per abbatterla. Se online sono considerato "aggro", nei day1/day2 a Campione sono considerato nitty. Cerco di mixare strade di valore anche perché ci sono giocatori che over valuano alcuni pot o splashano su alcune texture. Specie parlando di field di stranieri. C'è il signore un po' più adulto che limp flatta sempre. Tuttavia basta hittare qualche mano ed estrarre i massimi oltre a crearsi un'immagine importante per poter sfruttare poi il proprio estro al tavolo, specie in late stage dove trovi qualche occasionale o scarato".
Ti vediamo spesso all'IPO e a Campione d'Italia, oltre che alle Wsop dove ti abbiamo visto molto appassionato ai tornei che giocavi e parimenti deluso quando uscivi: "Il mio primo IPO arrivai 19esimo e ad un main Wsop arrivai a 10 dai premi. Mi piacciono i multi day e le strutture deep. Nel live c'è molto meno di meccanizzato parlando dell'action e puoi prenderti i tempi che vuoi in ogni street che giochi e commisurare le size volta per volta contro oppo. Certo da 40 left forse la struttura dell'IPO collassa un po' sotto i 25x ma quando credi di avere edge puoi farla valere molto meglio".
Bello il main event, uno dei migliori tornei disponibili in circolazione giusto? "Beh il field merita e la struttura pure. Il gioco è una professione ma rimane pur sempre un gioco e io mi diverto con questi tornei. Sono un amante delle linee di pensiero e riuscire ad elevarsi a molti livelli con un field del genere mi dà davvero tante motivazioni. So di sbagliare in certi momenti quando do più importanza alla gloria che ai soldi. Dovrei pensare ad uno scalino in più ma quando sono lì voglio solo vincere!".
Si percepiva, quando parlavamo a bordo tavolo a Campione, che avevi smania di vincere qualcosa proprio per questa tua grande passione: "Noi reg abbiamo un atteso e cerchiamo di fare delle shottate importantie discostarci da questo atteso. La shottata vera rimane quella live e un IPO ti permette di fare progetti a 360 gradi e giocare tornei con una tranquillità maggiore. Vedi un giocatore forte come "Spera91" (Simone Speranza, ndr). Ha vinto un IPO e c'è arrivato perché è bravissimo e ora sta giocando con maggiore sicurezza e serenità. Un po' come è capitato ad Ale Giordano o adesso a Fabio Romer. Per questo stavo pensando anche di avvicinarmi al casinò dove c'è sempre una buona partita cash game e frequentare assiduamente i tornei live".
Si capisce subito che Giuseppe è una persona di grande valore che ha delle potenzialità enormi. Di sicuro in tutto questo c'entra anche il suo background e il suo percorso di vita: "Ho 28 anni e sono diventato a tutti gli effetti avvocato a gennaio. Non mi sono iscritto all'albo perché non esercito. Mi sono dato una deadline tempo fa: se avessi seguito alcuni step precisi nel poker avrei scelto questa strada. Non ho mai pensato di fare parzialmente una cosa o l'altra, o poker o carriera d'avvocato, volevo imboccare una strada e percorrerla completamente. Ho scelto il poker perché la mattina quando mi alzavo mi dava più gioia e stimoli. Oltre ad aver preso contezza che l'avvocatura non è più quella di 10 anni fa. Ho bilanciato il tutto e ho scelto l'altra strada. Vado per step e ho già una buona rete di stakati e di coachati".
Da quello che ci dici non possiamo non chiederti di Las Vegas. Andrai già da questa edizione? "
Las Vegas è un obiettivo ma non penso sia ancora l'anno giusto. Sono autodidatta e non ho mai fatto ricorso a staking coaching. Andare a Vegas ora non è una priorità ma mi piacerebbe molto. Per ora preferirei confrontarmi col field dell'Ept che non esiste più ma che avrei tanto voluto giocare. Ovviamente giocherò qualche Championship PokerStars, è lo stesso. Intanto vado a Sanremo a fare il Millions. la Phase 1 è una tombola ma poi è giocabilissimo da come mi dicono e potrebbe essere un'altra occasione importante da sfruttare per centrare una shottata".

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