Phil Hellmuth a nudo su Forbes: 'Ecco come il poker mi ha migliorato'
Anche Phil Hellmuth finisce su Forbes e si apre spiegando come il poker ha migliorato la sua vita.
Forbes continua ad occuparsi del mondo del poker. Dopo il nuovo che avanza, il fenomeno milionario tedesco Fedor Holz, stavolta è la "vecchia guardia" a finire sulle pagine del prestigioso magazine conosciuto in tutto il mondo. Ad incuriosire la redazione è l'autobiografia di Phil Hellmuth, "Poker Brat" dove il 14 volte campione Wsop spiega come si prepara mentalmente per giocare a poker ad alti livelli, che ha evoluto il suo gioco e come le competenze sviluppato rafforzano altri aspetti della sua vita.
Forbes elenca tutte le vittorie di Phil che ammontano ormai a oltre i 18 milioni di dollari.
Un predestinato dopo la vittoria del 1989 del main Wsop contro il mito Johnny Chan.
Particolari sempre curiosi nelle storie dei super pro: "Ho iniziato a giocare a 20 anni quando ero al college e a 22 anni avevo già pagato i miei prestiti studenteschi e avevo 20mila dollari in banca. Ho capito che potevo fare molto di più col poker e non mi sono sbagliato evidentemente", ha commentato al giornalista di Forbes Dan Schawbel.
Discorso particolare quello sullo staking dei super high roller che molti giocatori non condividono: "Se sono nervoso ancora quando gioco? No, non sono nervoso, ma ho solo percepito come si attivano i miei sensi quando gioco buy in da 100.000 dollari. Ho scelto spesso di vendere quote ai miei amici in questi grossi eventi. E questo mi aiuta a concentrarmi più forte: chi ama perdere soldi per i suoi amici", dice Hellmuth.
Fondamentale rimane la capacità di lettura degli avversari per Hellmuth: "Ho modificato il mio gioco per rimanere sempre aggiornato e al passo coi tempi ma una cosa rimane costante: la capacità di lettura al tavolo. La chiamo la 'magia bianca'. Ed è importante conoscere esattamente cosa pensa la nuova generazione e trovare un modo per sfruttarlo".
Bello il rapporto tra poker e real life e tra mindset nella vita privata: "Io e mia moglie stiamo insieme da 29 anni e facciamo terapia insieme. Questo mi ha migliorato come uomo, ho affrontaro i miei difetti. E mi ha reso anche un poker player migliore. Mentre miglioro il mio rapporto con lei vedo anche più chiaramente tutte le altre persone. Al tavolo ho imparato ad essere più paziente, a vivere sotto pressione e anche fuori dai tavoli sono molto più diretto e paziente!".
Insomma il poker fa bene. Ed ecco gli altri consigli di Phil: "A marzo ho in uscita un nuovo libro che si chiamerà #positivity dove predico la liberazione dall'odio nella tua vita. Consiglio a tutti di scrivere i propri obiettivi annuali e attaccarli al vostro specchio da bagno. Poi scrivete la lista delle vostre benedizioni e mettete anche quelle sullo stesso specchio. Al mattino sarete più felici e più focused". Chiaro?