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Shehadeh a ruota libera: ‘Al Wpt Prime in una Sanremo super per il poker live, poi 40 giorni a Vegas’

25 maggio 2024 - 12:02

Il reg italiano Andrea Shehadeah giocherà il Wpt Prime a Sanremo dal 31 maggio al 10 giugno e in questa intervista analizza il momento della location e del poker live.

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Ci sarà anche Andrea Shehadeh al Wpt Prime Sanremo dal 31 maggio al 10 giugno, un super festival con un main event da 1.100 euro che partirà dal 6. Un warm up di lusso visto quello che c’ha rivelato in una chiacchierata a ruota libera sul momento incredibile del poker live e non solo. 

Non perdiamo tempo e non sprechiamo parole, quindi, visto che i contenuti non mancano: “Sì abbiamo valutato di andare a Sanremo per giocare il World Poker Tour poco prima di volare a Las Vegas per le World Series of Poker per 40 giorni dove giocherò moltissimo e, di sicuro, il Main Event. In questi giorni giocherò anche il Wsop Circuit di Parigi (dove ci sarà sempre l’organizzazione di Apo Chantzis, Texapoker, Ndr). Tornando al Wpt Prime, un plus importante è il ticket che si vince in questi eventi. È una grande motivazione anche se va solo al primo. Ormai l’evento di dicembre del Wpt sta diventando un torneo pazzesco e sta quasi prendendo il sopravvento nel panorama mondiale. E devo dire che il Wynn è ormai una location meravigliosa e ambita da tutti. Sai già che come andrà farai una bella avventura comunque in un posto bellissimo e che ti ricorderai per sempre.”

Torniamo con la mente a Sanremo: “Ci voleva una location così, amata dai player da sempre e, per me, vicinissima a casa con poche ore di macchina - spiega Shehadeh - devo dire che l’ottimo lavoro di Texapoker sta riportando la casa da gioco ligure a livelli che abbiamo ben conosciuto nel passato. Sembra essere diventata la Campione d’Italia di qualche anno fa e devo dire che è merito di un’organizzazione che continua a migliorare sempre di più, di torneo in torneo.”

Come sta andando il gioco di Andrea Shehadeh in questo periodo? “Difficile dirlo, mtt è sempre una montagna russa incredibile e a volte sei scoraggiato, altre riesci a vincere e le cose vanno meglio. Non si fanno mai i conti sullo short term e non ci si abbatte mai nei momenti di downswing. Per questo per me sarà difficile valutare anche i 40 giorni di Las Vegas perché gli spending saranno alti e anche se giocherò molto non lo farò mai come se stessi giocando online. I tornei che giocherò alle Wsop sono quelli che di solito faccio in due giorni a casa.” Tutto vero. 

Il momento del poker live è pazzesco e nei field immensi si trova di tutto, tantissime caratteristiche. Come ci si comporta al tavolo per arrivare a vincere? “Premessa: è incredibile che ogni torneo che si vada a giocare si faccia record mondiale. Dublino, Estonia, Usa, Italia, Francia, è pazzesco. Ovviamente la scelta dell’unlimited re entry oriente ha favorito molto questi grandi numeri ma i player unici credo siano davvero tantissimi. Tornando alla qualità del field, la scaltrezza del reg sta nell’adattarsi all’avversario che ha di fronte e chi è preparato sa bene cosa mettere in pratica. Puoi studiare quello che ti pare ma il recreational player non giocherà mai secondo i range che hai studiato e gli schemi che hai preparato - spiega Shehadeh - poi sta a te decidere come approcciare il gioco. A Vegas tra reg non tendono a farsi la guerra, c’è troppa value da prendere tra gli omini. C’è molto rispetto sotto i 3mila e al tavolo ci sono sempre 2-3 reg medi. Chiaramente il livello cambia quando si alza il buy in. Poi dipende da tanti fattori se pensiamo al main delle Wsop dove 20 left arrivano tutti giocatori sensati e comunque fortissimi. Ma nell’albo d’oro, non me ne vogliate, credo che abbiano vinto pochissimi player veramente capaci. Chi è secondo me il migliore dei campioni del mondo? Senza dubbio Koray Aldemir, si è meritato quel successo al 100 percento mentre Hossein Ensan runnava in maniera pazzesca e per Dario Sammartino è stato quasi impossibile vincere nonostante le sue immense skill. L’obiettivo ideale da centrare sarebbe quello di arrivare a 50-60 left e poi giocarsela con l’esperienza.” Beh in bocca al lupo. 

Parlando di reg, visto il momento del poker dal vivo, come cambia questa parte del field, quella più importante a livello di gioco: “Il livello dei top player si è alzato tantissimo - spiega Andrea - da quando ho iniziato a giocare che c’erano solo Musta (Kanit, Ndr) e Dario, è cambiata molto la line up dei migliori. Ora ne vedo tantissimi live e online anche in Italia, una 35ina che giocano molto bene e sono agguerritissimi e centrano tanti ottimi risultati. Poi dipende molto dalla responsabilizzazione del bankroll. Non serve solo essere bravi ma anche avere mindset e saper gestire le proprie economie in maniera oculata e ragionevole. Se alzi Abi e vai fuori bankroll la strada che si imbocca potrebbe essere senza uscita.”

Proliferano anche i super high roller: “Uno spettacolo bellissimo ma solo i business man giocano al 100%, i reg al massimo staranno al 10-15%. Se devi giocare un Abi 80mila live è normale che non li hai. Come fanno ad avere uno spending di 1 milione e mezzo in tutte le tappe. Devi avere dietro 40-50 milioni di dollari puliti e non di vincite su HendonMob. L’unico che potrebbe averne tanti è Bryn Kenney ma uno come Ivey non li ha di sicuro. Dovresti giocare e vincere 5 main Wsop cena contare le spese real life e se giochi altro durante l’anno.”
La chiacchierata con Shehadeh non è finita qui ma prosegue sulla rivista di giugno di Gioco News dove analizzeremo anche i format del gioco online e proseguiremo con tanti altri aneddoti e analisi di uno dei talenti più limpidi e puri del poker live d’Italia. E tra una decina di giorni lo seguiremo da vicino a Sanremo!

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