Poker e questure, il boomerang della tabella dei giochi proibiti
Le questure inseriscono nella tabella dei giochi proibiti anche il Texas Hold'em, ma il provvedimento potrebbe essere facilmente ribaltabile in sede giudiziale.
Dopo i casi sardi di Nuoro e Sassari, anche la questura di Chieti ha deciso di vietare il poker live texas hold'em inserendolo nella tabella dei giochi proibiti. "In base al Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps), a tutela del pubblico interesse si indicano i giochi vietati, oltre a quelli d’azzardo, nella provincia di Chieti. Le indicazioni sono prescrizioni relative alle autorizzazioni rilasciate per la pratica del gioco o per l’installazione di apparecchi da gioco e ne costituiscono parte integrante", scrivono dalla Questura.
Questo l'elenco dei giochi con le carte: Baccarat, Bassetta, Bazzica, Bestia, Chemin de Fer, Concincina, Domino con le carte, Ecarte’, Faraone o Goffetto, Lanzichenecco o Lanzinetto, Macao, Mazzetti, Mercante, Nove, Piattello, Pitocchetto, Primiera, Poker, Sette e mezzo, Toppa, Trentacinque o Mercante, Zecchinetta, Conchin, Tonchino o Concino, Punto, Ramino, Texas Hold’em o Poker Texano, giochi recanti caratteristiche analoghe ai sopraindicati (eccetto nei casi espressamente autorizzati ai sensi dell’art. 88 del Tulps. Vietato addirittura il biliardo e tanti altri giochi come la morra, oltre che, ovviamente, dadi e roulette.
Ma perché il provvedimento potrebbe essere facilmente annullabile a seguito di un controllo o di un sanzione/denuncia? Come annotava il legale esperto di sportsbetting Stefano Sbordoni, esiste una norma primaria che regola il texas hold'em dal vivo (seppur non attuata), la presa di posizione delle Questure rischia di essere vana su questo gioco: possibile che una Questura superi nella gerarchia normativa una legge nazionale? Ovviamente no.
Per questo provvedimenti del genere, parlando con riferimento preciso al poker live, sembrano davvero deboli e facilmente controvertibili in caso di controlli, sanzioni o sequestri da parte delle autorità di polizia.
Argomentazioni da approfondire ovviamente ma che sembrano dare un’ennesima via d’uscita al poker texas hold’em dal vivo. In effetti la norma primaria tuttora in vigore e che regolamenta il poker dal vivo in qualche modo sembra tutelare il gioco stesso. Senza regolamento che lo Stato dovrebbe produrre e che manca da sette anni, il poker dal vivo è sostanzialmente legale. Sia grazie alla famosa pronuncia della Cassazione che alle conferme di molti tribunali che hanno stabilito che i ritardi del regolatore non possono giustificare lo stop dei tornei. Il cerchio sembra chiudersi.