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La difesa di Phil Ivey: e se la colpa fosse solo delle carte del Borgata

17 aprile 2014 - 09:14

Nessuna accusa penale è stata depositata ancora contro Phil Ivey per la presunta truffa ad Atlantic City mentre il casinò Borgata farà causa probabilmente anche alla Gemaco Inc. di Blue Springs per aver consegnato al casinò queste carte difettose.

Scritto da Ca

Intanto Lo stesso Ivey appare molto tranquillo e sul suo profilo ha retwittato un articolo di Casino City Time che difende il campione di poker e, in effetti, offre molte sponde per la difesa dalle accuse del casinò Borgata.
In poche parole Ivey non avrebbe, di fatto, né segnato le carte né truccato in nessun modo ma avrebbe sfruttato un difetto di fabbrica delle stesse che furono fornite da Gemaco al Borgata che non si è accorto della problematica cui poteva andare incontro. Insomma, una furbizia e nulla di più secondo l'articolista del sito internet che avrebbe comunque offerto un vantaggio incredibile ad Ivey, calcolabile intorno al 7% contro l'1,06% che il banco di solito ha in condizioni normali.
E anche il dealer non sembra aver compiuto chissà quale ingenuità ed era comunque all'oscuro (se non viene provato il contrario) che quel modo di dare carte avrebbe favorito Ivey.
In più Ivey ha posto delle condizioni prima di puntare migliaia di dollari al tavolo e il Borgata ha aderito alle richieste del giocatore. Insomma, Phil potrebbe scamparsela e la storia sembra molto diversa rispetto a quella di Londra dove, invece, si può parlare di cheating anche se la causa è ancora aperta.
Ora il Borgata dovrà prendersela con Gemaco che, in ogni caso, ha consegnato carte fallate al casinò e su questo non sembrano esserci dubbi.
Se poi, come scrive Casinocitytime Ivey aveva un vantaggio di 6,765, puntare 100mila euro con queste percentuali è comunque una modalità di gioco che rientra nel gambling e non è certo una scommessa sicura.

 

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