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Tentativo di scam o minaccia vera? Il dubbio di Doyle Brunson sui soldi all'Aria poker room

05 dicembre 2018 - 09:35

Una strana call a Doyle Brunson da parte di un detective che segnalava una minaccia per i soldi di Texas Dolly in deposito all'Aria Casinò. 

Scritto da Cesare Antonini

Doyle Brunson riceve una strana chiamata alle 21 di ieri, 4 dicembre: "Un uomo affermava di essere un detective e mi ha riferito che un tizio ha chiamato la poker room dell'Aria Casino di Las Vegas per dire che io e altri players dovevamo a lui dei soldi e che se nonl'avessimo pagato ci avrebbe ucciso. Il mio nome era nella mia lista". E poi il dubbio di Doyle: "Il detective voleva venire a casa mia, voi lo avreste lasciato venire?", ha chieso il "grandpa" del poker ai suoi followers. La paura, ovvio, era quella di uno stratagemma per scammare i players che frequentano spesso l'Aria, anche se Doyle in quella room non ci gioca sempre, anzi.

 

 

 

Poi, però, il detective era reale e Brunson l'ha verificato. Addirittura lavora nella terrorist division e poi gli ha rivelato il nome del ragazzo che aveva fatto la minaccia: "Non so come il mio nome sia finito sulla lista ma non lo conosco e, come detto, gioco molto di rado all'Aria casinò".
I suoi fans gli hanno chiesto di combinare un incontro presso la stazione di polizia per smascherare eventualmente il tentativo di scam.
Alla fine, però, niente truffe, il ragazzo aveva chiamato davvero al casinò. E, in ogni caso, il tentato scam non era del presunto-falso detective: "Un fatto insolito non c'è che dire - spiega Doyle - non sono stato troppo gentile col detective quindi l'ho richiamato per scusarmi. Mi sembrava tutto così strano".

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