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Enada, Castaldo (Microgame): 'Dal retail all'online la prospettiva ma lavoro complesso'

30 settembre 2020 - 16:29

L'intervento di Marco Castaldo, Ceo di Microgame, a “Il nuovo volto del gaming e le nuove opportunità, convegno organizzato da Gioconews.it.

Scritto da Ca

Rimini - Marco Castaldo, Ceo di Microgame, ha partecipato a “Il nuovo volto del gaming e le nuove opportunità", convegno organizzato da Gioconews.it all’interno di Enada Rimini Primavera 2020 di Sapar e Ieg.

Il manager ha iniziato con un suo bilancio sul lockdown e sulla riapertura: “Ultimi mesi tutto sommato positivi con una crescita importante anche in termini di risultati economici nonostante le difficoltà. Il casino ha registrato volumi di crescita intorno a più 40%, lo sport più 16% rispetto allo scorso anno. Sono ottimi dati”.

Soprattutto altre sono le buone notizie: “Il mercato si sta allargando visto che stiamo lavorando con una quindicina di operatori e concessionari nuovi - prosegue Castaldo -  il gioco online si sta allargando sempre di più in un’ottica multicanale con i concessionari del fisico che si stanno spostando sull’online non solo in linea difensiva, in caso di difficoltà ,ma anche in fase propositiva.  L’attenzione degli operatori è quella di posizionarsi sulla possibilità di raggiungere più giocatori possibili. Ottimo trend, è quello su cui noi lavoriamo da sempre e ci stiamo avvicinando sempre di più ma non è un processo facile e agevole. Vanno create molte professionalità e competenze per seguire online e si parte dal retail”.

Una prospettiva questa che sta diventando emergente proprio nel post lockdown: “Noi siamo leader da anni sulla multicanalità e siamo molto curiosi di come si svilupperà il rapporto tra online e il fisico delle macchine, questa è una prospettiva che, però, richiede tanto lavoro e grande professionalità”.

A livello politico e regolativo i problemi sono molti: “Abbiamo tante necessità e ci sono tantissime problematiche e azioni che mancano. Per non parlare dell’ostilità di media e politica.  I bandi, ad esempio, sono stati normati e stilati in maniera assai particolare forse con una forzatura verso la concentrazione in un settore che è invece ricco perché è esteso e frammentato sia nella filiera che sul territorio. In questa realtà restringere da 100 a 40 gli operatori del gioco online ci sembra non conforme alla realtà del settore. Noi parteciperemo al bando ma non è questa la soluzione. Specie per i più piccoli.  Per questo dobbiamo riacquisire credibilità come settore agli occhi della politica e della collettività. Il nostro ingresso in As.Tro conferma la volontà di aumentare e migliorare l’immagine del settore”.

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