Il calo era evidente e la continua apertura e chiusura di sezioni e attività, specie nel poker dal vivo, aveva dato l’idea che prima o poi qualcosa potesse succedere. Ed ecco che la casa madre Entain avrebbe deciso di mettere in vendita partypoker. Diverse le fonti in cui la notizia inizia a circolare come il portale Earnings+More e nella newsletter di Steve Ruddock, noto scrittore e analista del settore del gioco d'azzardo.
Un’occasione o una super sfida per gli eventuali concorrenti? Parliamo di un brand fortissimo che ha subito tantissimi cambiamenti sia normativi che di gestione. Di sicuro il primo cambiamento epocale fu l'entrata in vigore dell'Unlawful Internet Gambling Enforcement Act, una legge che mirava, tra le altre cose, a bloccare i pagamenti alle poker room online operanti nel territorio nordamericano. Come è noto, non tutte le sale rispettarono questa legge e finirono per abbandonare il mercato statunitense solo il 15 aprile 2011, il famoso Black Friday. “party” scelse la via della legalità e perse molto terreno ma ne guadagnò in immagine sulle prime anche se il colpo sulla liquidità fu enorme.
Negli ultimi anni la room ha addirittura guadagnato slancio e quando la competitor diretta, PokerStars, ha mollato team pro e sistemi rewards, la room dal diamante arancione decise di insistere proprio su queste due leve di marketing ottenendo un ottimo riscontro.
Purtroppo negli ultimi anni, complice forse proprio l’approdo in un grande gruppo come Entain, il calo è risultato evidente.
C’è qualche acquirente già interessato? Secondo il portale Earnings+More, non esiste un “acquirente naturale” per partypoker, anche se l’interesse di Il calo era evidente e la continua apertura e chiusura di sezioni e attività, specie nel poker dal vivo, aveva dato l’idea che prima o poi qualcosa potesse succedere. Ed ecco che la casa madre Entain avrebbe deciso di mettere in vendita partypoker. Diverse le fonti in cui la notizia inizia a circolare come il portale Earnings+More e nella newsletter di Steve Ruddock, noto scrittore e analista del settore del gioco d'azzardo.
Un’occasione o una super sfida per gli eventuali concorrenti? Parliamo di un brand fortissimo che ha subito tantissimi cambiamenti sia normativi che di gestione. Di sicuro il primo cambiamento epocale fu l'entrata in vigore dell'Unlawful Internet Gambling Enforcement Act, una legge che mirava, tra le altre cose, a bloccare i pagamenti alle poker room online operanti nel territorio nordamericano. Come è noto, non tutte le sale rispettarono questa legge e finirono per abbandonare il mercato statunitense solo il 15 aprile 2011, il famoso Black Friday. “party” scelse la via della legalità e perse molto terreno ma ne guadagnò in immagine sulle prime anche se il colpo sulla liquidità fu enorme.
Negli ultimi anni la room ha addirittura guadagnato slancio e quando la competitor diretta, PokerStars, ha mollato team pro e sistemi rewards, la room dal diamante arancione decise di insistere proprio su queste due leve di marketing ottenendo un ottimo riscontro.
Purtroppo negli ultimi anni, complice forse proprio l’approdo in un grande gruppo come Entain, il calo è risultato evidente.
C’è qualche acquirente già interessato? Secondo il portale Earnings+More, non esiste un “acquirente naturale” per partypoker, anche se l’interesse di MGM Resorts International e DraftKings potrebbe essere quello più diretto e naturale. Per MGM Resorts International avrebbe senso acquistare la piattaforma su cui gira la sua poker room BetMGM Poker, mentre per DraftKings sarebbe la conclusione di un acquisto che avevano già provato a fare nel settembre 2021. potrebbe essere quello più diretto e naturale. Per MGM Resorts International avrebbe senso acquistare la piattaforma su cui gira la sua poker room BetMGM Poker, mentre per DraftKings sarebbe la conclusione di un acquisto che avevano già provato a fare nel settembre 2021.