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GGPoker studia una app biometrica per debellare il 'ghosting' ai tavoli da poker

23 giugno 2020 - 16:01

Una app di riconoscimento facciale biometrico per debellare il fenomeno del 'ghosting' che ha scosso il poker online con lo scandalo legato a Dan Cates. 

Scritto da Ca

Lo scandalo “ghosting” lanciato da Bill Perkins e confermato anche da uno dei presunti protagonisti, Dan “Jungleman” Cates, sembra essersi sgonfiato proprio come un lenzuolo posseduto da uno spirito volato via nella notte. Il temibilissimo “vado di Pandora” che Cates doveva scoperchiare facendo rotolare nel fango che ne sarebbe uscito mezzo field dei top reg mondiali, è rimasto (per ora) sigillato.

Rimane il problema, però: come garantire ai players “onesti” che dall'altra parte del tavolo virtuale ci sia davvero la persona di cui possiamo vedere il nome? Partypoker ha messo in campo i nomi veri da sostituire al nickname e così da addebitare a quella “firma” sotto l’avatar eventuale responsabilità di azioni poco ortodosse. Ma anche in questo caso, se qualcuno è disposto comunque a farsi “ghostare” e metterci la faccia, il problema rischia di rimanere irrisolto.

A provare una soluzione nuovissima e che spazzerebbe via il campo da qualsiasi problematica di questo tipo, pare sia il network di GGPoker. Allo studio ci sarebbe un'applicazione biometrica.

Il team di sviluppo della rete in questione sta costantemente testando nuovi progetti e soluzioni. L’idea non è quella di ricreare da soli i passaporti biometrici, ma si vorrebbe comunque sfruttare la tecnologia già utilizzata da alcuni telefoni e banche online.

Mentre alcuni sostengono che l'uso delle impronte digitali sia il più funzionale, poiché quasi tutti gli smartphone hanno già un lettore simile installato, la rete GG farebbe un ulteriore passo avanti e introdurrebbe il riconoscimento biometrico del viso, che sarebbe un prerequisito per accedere alla loro sala da poker online.

Sebbene a prima vista la soluzione sia semplice, i suoi avversari si sono già fatti avanti. Molti avvertono dei potenziali pericoli della gestione incosciente di tali dati sensibili, mentre altri avvertono che una tale invasione della privacy non produrrebbe nemmeno i risultati desiderati. I giocatori che desiderano eludere le regole potrebbero comunque sbloccare l'account e quindi consegnare il dispositivo a un altro giocatore che giocherebbe con il loro nome.

La registrazione biometrica potrebbe fare di più per limitare le prestazioni dei robot sui tavoli virtuali, ma anche in quest'area, le persone impreparate e intraprendenti troverebbero rapidamente nuove soluzioni per superare questo mini-ostacolo.
Forse l’investimento in team anti collusion che analizzano il modo di giocare ai tavoli rimane sempre uno dei metodi migliori. Ma sia i nick reali che soluzioni come queste potrebbero comunque abbattere sensibilmente il numero di frodi ai tavoli online.

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