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Adrian Mateos, poker pro spagnolo: 'Prima della liquidità aggiustare le tasse'

29 giugno 2017 - 08:21

Il numero uno del poker in Spagna in questa fase storica, Adrian Mateos, parla della situazione del gioco online nella penisola iberica: tassazione da rivedere. 

Scritto da Cesare Antonini

Dai primi corsi di scacchi, presto abbandonati, all'estate passata a giocare a carte con la famiglia dove ha preso familiarità con giochi e regole. La storia del numero uno del poker in Spagna attualmente, Adrian Mateos, è bellissima.

Tuttavia quello che ci interessa sottolineare è la sua opinione sul poker nel suo Paese, soprattutto in relazione con la prossima creazione del mercato regionale della liquidità condivisa di gaming online. "Il poker online 'dot es' ha grossi problemi nel nostro Paese per colpa della normativa vigente che ci impedisce di giocare online su piattaforme aperte. L'altro problema è l'elevata imposizione fiscale sul gioco e sui players. Questo ha fatto sì che la legislazione ha 'promosso' un'emigrazione della maggior parte dei giocatori che vogliono lavorare col poker".

E il livello del poker in Spagna? "Il livello dei pro è molto buono ma hanno dovuto studiare e lavorare sodo per proseguire la loro carriera al di fuori della nostra penisola. Tuttavia si registra un grosso divario tra i PPP e i players amatoriali".

Come migliorare, quindi, il prodotto poker? "Il progetto di liquidità condivisa con Francia, Italia e Portogallo potrebbe migliorare il problema del traffico ma sarebbe ancora più importante ridurre il carico fiscale sui players vincenti. Non è possibile fare soldi e anche solo guadagnare giocando a poker in Spagna. Si deve lasciare il Paese. E' un problema molto serio e va affrontato prima della liquidità condivisa".

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