skin

Poker e blockchain, quale futuro tra gioco online e tornei e cash dal vivo

31 maggio 2021 - 08:28

Blockchain, criptovalute e poker live e online, come sarà (o come potrebbe essere) il futuro di questi due mondi. 

Scritto da Cesare Antonini

Le case da gioco in tutto il mondo stanno ripartendo e, con esse, i tornei di poker dal vivo. Durante la pandemia e i vari lockdown vi è stata una crescita esponenziale del gioco online e anche qualche esperienza di poker legato alla blockchain si è affacciata sul mercato come Berrycast o Virtue Poker, una room con concessione maltese (la prima) che lancia un segnale importantissimo al settore. Tuttavia l’aggancio tra il mondo del poker e quello della blockchain è ancora ben lontano dal verificarsi in maniera piena e completa. Anzi, non si intravedono ancora sbocchi importanti, quanto meno nei mercati regolati come quello italiano e altri di tutto il pianeta (qualche problema in effetti c’è e Malta potrebbe fare da apripista). L’utilizzo del Bitcoin potrebbe essere più immediato nel poker dal vivo, invece, per evitare barriere internazionali tra monete e sistemi di pagamento, ed eliminare circolazione di contante alle cage delle room live.

Abbiamo già scritto tante volte come, specie online, la tecnologia blockchain possa aiutare ad aumentare la sicurezza e la protezione dei players. Gli utenti di tutto il mondo possono unirsi alle piattaforme per verificare la sicurezza dei propri fondi. Un gioco come Virtue Poker utilizza contratti intelligenti per determinare il decentramento in cui le carte vengono mescolate casualmente. Lo shuffling è certificato da Gaming Labs International (GLI). Inoltre, i fondi non vengono mai trattenuti all'interno dell'app a differenza dei depositi in alcune room che, invece, rimangono nelle loro disponibilità seppur le transazioni di ricarica sono tutte tracciate da sistemi di pagamento e da Sogei, come in Italia.

In un gioco di poker basato su blockchain, gli host non devono mantenere raccoglitori che hanno il chip di poker di ogni giocatore dopo ogni round. Invece, le informazioni con il numero di chip possedute da ciascun giocatore vengono condivise e archiviate nella blockchain alla fine del round.

Ma perché il mondo del poker non ha aderito ancora al concetto delle cripto in maniera più diffusa e vasta sul mercato mondiale? La principale motivazione sembra rimanere nell’adozione delle criptovalute in rapporto alla regolamentazione dei governi. Una room “Punto it” come può adottare questo sistema di pagamenti se, come in Italia, Sogei, non è attaccata alle transazioni effettuate su una tecnologia crittografata e anonima come la blockchain? Se aumenterebbe la sicurezza per i fondi dei players e del gioco, per gli attuali mercati è fondamentale avere piena conoscenza anche delle transazioni. Per questo c’è timore che sarà assai difficile implementare le criptovalute su mercati come quelli italiani, francesi e inglesi. Malta, però, sembra poter fare da apripista e, se non altro, presenterà un modello di concessione utile per analizzare la possibilità di esportarlo nei mercati di cui sopra.

Per quello che riguarda il poker dal vivo, c’è da sempre la convinzione che le criptovalute, al netto delle loro oscillazioni talvolta fin troppo verticali e vertiginose, potrebbero servire a spostare bankroll e danari esentandoli da controlli doganali e trasferimenti bancari da valuta a valuta. Stesso problema anche sulle cage delle poker room con la sparizione del contante e dei depositi nelle case da gioco. Al tavolo niente banconote (che hanno ancora il suo fascino) e possibilità di ricaricare con un click e azzerare problemi di cambio e sicurezza. Questo vale sia per il cash game che per i tornei di poker live e forse questa applicazione potrebbe diffondersi maggiormente rispetto al gioco online.

Articoli correlati