Si continua così, in regime di proroga. E ci mancava pure il Covid-19 a complicare tutto anche se, i vari governi che si succedono da anni, continuano ad ignorare il gioco legale lasciandolo perennemente indietro con gravi ripercussioni su business, lavoro, soldi all’erario e, ovviamente, favorendo l’illegalità. Parliamo del bando online, che doveva essere lanciato entro il 30 giugno e che crea già diversi grattacapi per il settore del gioco online. E la domanda che facciamo noi è diretta: chi prenderà concessioni dalla base d’asta di 2,5 milioni di euro per continuare a lavorare con la liquidità nazionale e sempre di più limitata dopo il boom dovuto ai vari lockdown che speriamo non si verifichino più?
Il bando salta, quindi, ma la proroga è bella e pronta: “La gara per le quaranta concessioni per il gioco online non verrà indetto, come era invece previsto, entro il 30 giugno, e stiamo lavorando per spostare questa scadenza il più avanti possibile, magari facendolo diventare materia inclusa nella legge Finanziaria per il prossimo anno, così da poterlo gestire al meglio e dare una risposta all'intero settore". Lo ha afferma a Gioconews.it il sottosegretario all'Economia con delega al gioco Claudio Durigon, in riferimento alla prevista indizione del bando di gara che dunque, come da più parti ventilato in queste settimane, non ci sarà.
La proroga è “legata al momento emergenziale e stiamo valutando se intervenire attraverso il decreto Sostegni Bis o in un'altra maniera”, ha proseguito il sottosegretario.
Si lavora così almeno per altri 12 mesi con la speranza che si faccia finalmente chiarezza e che si sfrutti questo lasso di tempo sia per riassegnare le concessioni che per mettere mano a quel famoso riordino che viene sempre messo in cima alla lista delle cose da fare da parte del direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna. A qualsiasi domanda la premessa è quella : “La soluzione si trova a tutto ma se non razionalizziamo tutto in un testo unico delle leggi sul gioco ci ritroveremo sempre con i soliti problemi”, come ha dichiarato il direttore durante un breve scambio di opinioni con Gioconewspoker.it durante l’inaugurazione della casa dell'anticontraffazione proprio in Adm. Ed è proprio così.
Che si lavori, quindi, in questi ulteriori 12 mesi, almeno quanto dura la proroga al 2022 del bando online, anche se ci sono tutti i settori che attendono un riordino.
Altro tema strettamente connesso e oggetto anche di una recente interrogazione in Senato da parte della senatrice di Forza Italia Maria Rizzotti è quello dell'esiguità del numero delle concessioni, peraltro stabilito dalla legge. Su questo Durigon ha detto di non sapere “se interverremo o meno, ma sicuramente siamo pronti a discutere e a valutare la situazione con i rappresentanti del settore, così da capire il reale fabbisogno di concessioni".
E c’è preoccupazione, specie per i più piccoli, che dovranno sborsare notevoli risorse e mettere in piedi importanti fideiussioni per mettere le mani sulle licenze. E, come dicevamo nell’attacco del pezzo, il rischio di aprire le porte a chi ha soldi freschi e magari non proviene proprio da ambienti “sani” c’è, così come c’è la certezza di penalizzare i più piccoli che magari fanno parte anche di network importanti che, a loro volta, possono essere penalizzati. I due obiettivi quindi sono riordino e rilettura di questo pezzo di bando che non fa assolutamente bene al settore. Intanto si va avanti così, in regime di proroga, la nostra regola purtroppo.