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Neri (Anci Toscana): 'Gap, puntare su formazione degli esercenti'

27 luglio 2017 - 13:24

Al Consiglio della Toscana nuova audizione in commissione Sanità di Simona Neri (Anci Toscana) sulla modifica della legge regionale sul Gap. 

Scritto da Fm
Neri (Anci Toscana): 'Gap, puntare su formazione degli esercenti'

 

Proseguono alla commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale della Toscana le audizioni sulle proposte di modifica alla legge sul Gap che vedono come primi firmatari i consiglieri Marco Stella (Forza Italia) e Serena Spinelli (Art.1-Mdp), fatta propria da Anci Toscana. Nella seduta di oggi, 27 luglio, sono stati ascoltati Simona Neri, sindaco di Pergine Valdarno (Ar) e responsabile Anci Toscana per le iniziative contro le ludopatie e il bullismo, e i rappresentanti dell'associazione culturale Preludio.

Neri ne racconta i contenuti a Gioconews.it. "Ho illustrato la proposta di modifica della legge di Anci Toscana, firmata da Serena Spinelli, presidente dell'Osservatorio regionale sul Gap. Il vicepresidente della commissione, Stefano Mugnai, ha proposto di aprire la discussione anche in altre commissioni, mentre il presidente Stefano Scaramelli ha manifestato l'intenzione di proseguire il percorso. Ho riscontrato un clima di collaborazione molto positivo. Di fatto, adesso andiamo avanti, il percorso della proposta di legge è incardinato in Regione Toscana, c'è comunque attesa per le decisioni in Conferenza Unificata Stato Regioni e l'intenzione di procedere soprattutto sul fronte della prevenzione del Gap. Sono cosciente che è una goccia del mare ma è importante che ognuno faccia la sua parte, a cominciare dalla Regione. Con questa proposta si introduce la possibilità di legiferare anche sugli esercizi misti e si istituisce l'obbligo della formazione per gli esercenti, perché è fondamentale promuovere un lavoro di rete di cui fanno parte i diversi attori coinvolti nel fenomeno". 
 
Sulla tematica è stata audita anche l'Associazione Culturale Preludio, impegnata sul tema del gioco d'azzardo e del disturbo da gioco d'azzardo in ottica di prevenzione, vanta competenze in campo giuridico, economico e socio sanitario ed è ideatrice del progetto "Io scommetto che me la cavo" dedicato ai ragazzi e realizzato nelle scuole. Al fine di valorizzare in chiave scientifica le informazioni e i dati raccolti, l'Associazione collabora con l'Istituto Eurispes che ha di recente istituito l'Osservatorio Permanente giochi legalità e patologie "Italia in Gioco".
 

LA PROPOSTA DI STELLA - La proposta di Stella, presentata il 23 febbraio 2017, chiede di "adeguare la normativa regionale esistente agli sviluppi sugli studi sulla patologia conosciuti dal 2013 in poi e ai dettati normativi di altre regioni adottati in questi anni". In particolare, Stella propone di promuovere interventi finalizzati "alla prevenzione e al contrasto del gioco d'azzardo in forma problematica o patologica nonché al trattamento terapeutico", anche con la previsione di un "servizio specifico finalizzato a fornire un primo livello di ascolto, assistenza e consulenza telefonica per l'orientamento ai servizi", cambiare la definizione "ludopatia" in "gioco d'azzardo patologico", vietare la collocazione di apparecchi da gioco entro 500 metri di distanza da scuole, centri di formazione, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, strutture ricettive per categorie protette, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati, movicentro e stazioni ferroviarie, parchi giochi. La proposta inoltre prevede per i Comuni la possibilità di disporre limitazioni orarie all'esercizio del gioco per almeno tre ore al giorno nell'arco dell'orario di apertura previsto, di ridurre dello 0,92 percento l'aliquota Irap per gli esercizi "no slot".
 
 
LA PROPOSTA DI SPINELLI - La seconda proposta, protocollata il 29 giugno 2017 e promossa dal presidente dell'Osservatorio regionale sul Gap, Barbara Spinelli, interviene sulle disposizioni del 2013, le definizioni della patologia e gli obblighi formativi rivolti ai gestori di centri di scommesse e spazi per il gioco, nonché i controlli e le sanzioni per l'inosservanza degli obblighi stabiliti dalla legge. Sostanzialmente il testo ricalca quello della proposta di Stella, e introduce la possibilità per i Comuni di individuare altri "luoghi sensibili" oltre a scuole, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi, strutture residenziali e semi-residenziali operanti in ambito sanitario e socio-assistenziali, ma definisce il divieto di nuove installazioni equiparando ad esse "la stipulazione di un nuovo contratto, anche con un differente concessionario, nel caso di rescissione e risoluzione del contratto in essere; l'installazione dell'apparecchio in altro locale in caso di trasferimento della sede dell'attività". Resta ammessa "nel corso di validità del contratto per l'utilizzo degli apparecchi per il gioco lecito, la sostituzione dei medesimi per vetustà o guasto". Quanto alla formazione, obbligatori per i gestori di centri scommesse e di spazi per il gioco, la Giunta regionale, dopo aver consultato l'Osservatorio regionale sul Gap, l'Anci Toscana e le associazioni di categoria, disciplina i corsi "definendone i tempi, i soggetti attuatori, i costi a carico dei partecipanti e le modalità di organizzazione, ivi compreso il riconoscimento di corsi di formazione svolti presso altra regione". In caso di inosservanza dell'obbligo formativo è prevista una sanzione amministrativa compresa fra i 1000 e i 5mila euro.
 

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