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Nel confronto tra Stato e Regioni il futuro del gioco pubblico, verso la soluzione

29 maggio 2020 - 08:47

Ore decisive per conoscere la timeline della cosiddetta “fase 3” e la data di riapertura delle sale da gioco: con il 15 giugno che si va confermando come la data definitiva.

Scritto da Ac
Nel confronto tra Stato e Regioni il futuro del gioco pubblico, verso la soluzione

Mentre il grande puzzle della ripartenza si va lentamente ricomponendo, a non aver ancora trovato una posizione fissa è il tassello relativo al gioco pubblico: ancora fermo al palo e in attesa di conoscere la data effettiva della ripartenza delle attività, con l'unica consapevolezza, ad oggi, che non potrà avvenire prima del 14 giugno. Salvo clamorosi colpi di scena. A prorogare la chiusura dei locali fino alla metà del prossimo mese, come noto, è stato l'ultimo Dpcm emanato da Giuseppe Conte il 17 maggio, quando è stato concesso il via libera a gran parte delle attività economiche e commerciali della Penisola e una sostanziale autonomia decisionale alle regioni sulle decisioni da prendere, eccetto quella sui giochi: unica materia che il governo ha mantenuto tra le proprie competenze, avendo imposto e mantenuto l'interruzione delle attività per un altro mese.

VICINI ALLA RIPARTENZA - Nel frattempo, tuttavia, gli altri tasselli del puzzle stanno trovano collocazione, aiutando così a dirimere anche le altre questioni sospese, come quella dei giochi. Se nella giornata di ieri si è avuto un primo accenno di ritorno alla normalità anche per l'offerta di prodotti di gioco, con il via libera arrivato dall'Agenzia delle Dogane per l'accensione dei monitor all'interno delle ricevitorie che riguarda lotto e lotterie, nella stessa serata è arrivato l'ok da parte del governo anche per la ripartenza dei campionati di calcio e della Serie A a partire dal fine settimana del 20 giugno. Uno sviluppo, anche questo, che può rappresentare una spinta importante anche per la ripartenza del gioco pubblico, tenendo conto della necessità di far ripartire le agenzie di scommesse in parallelo agli avvenimenti sportivi, per evitare di consegnare il mercato in mano all'illegalità. Per scongiurare questo pericolo (già presente, tenendo conto la ripartenza di altri campionati europei molto graditi agli scommettitori), la riapertura delle agenzie una settimana prima del ritorno della Serie rappresenta probabilmente il limite massimo, tenendo conto che nei sette giorni che precedono ogni giornata di campionato sono quelli di maggiori puntate. In questo senso, dunque la data del 15 giugno per la riapertura dei locali di gioco potrebbe essere coerente con i recenti sviluppi esterni: anche se gli addetti ai lavori auspicavano di poter ripartire già dal 3 giugno, anche allo scopo di poter preparare al meglio la ripartenza, tenendo conto che, al di là delle prescrizioni di sicurezza (per le quali si attende l'applicazione di specifici protocolli), che saranno in ogni caso garantiti, i titolari dei punti vendita dovranno adeguare le proprie attività alle nuove attitudini che verranno manifestate dalla clientela, in un settore dove l'offerta è legate strettamente alla domande dei consumatori. E bisognerà capire quali sono le nuove esigenze dell'avventore di un locale di gioco, per adattare l'offerta di conseguenza e sulla base delle nuove prescrizioni. Per un mercato tutto da riscoprire. Ma questa è un'altra storia, che partirà soltanto al momento della riapertura. Per li momento agli operatori rimane da capire quando potranno riaprire, il resto verrà poi da se.
 
CONFRONTO CHIAVE TRA GOVERNO E REGIONI - Il futuro del comparto è quindi legato all'avvio della cosiddetta “fase 3” e, dunque, in mano al tavolo di confronto tra governo e regioni dal quale stanno fuoriuscendo le regole e i criteri di sicurezza da adottare nei vari locali, attraverso l'iter previsto dalla Conferenza Stato-Regioni. Un tavolo che, al momento, è impegnato prima di tutto a risolvere l'ultimo enorme punto di domanda, cioè quello sulla possibile riapertura agli spostamenti tra regioni dal 3 giugno prossimo. Un rebus che può avere una prima importante risposta già nelle prossime ore – come anticipato – sulla base dei dati dei monitoraggi sull'andamento epidemiologico attesi per oggi, venerdì 29 maggio. Il report (che contiene 21 indicatori 'sorvegliati speciali') consegnerà l'istantanea dei contagi della seconda settimana dopo le prime riaperture del 4 maggio e in parte anche di quelli legati al 18 maggio, data di ripartenza per molte attività commerciali. I dati elaborati dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore di sanità (Iss) saranno quindi la bussola del govenro, chiamato alla difficile decisione di riaprire o meno anche le regioni del Nord in cui i numeri dei contagi non sono ancora scesi come si auspicava.
Domani è attesa una nuova riunione della conferenza fra governo e governatori, con l'ulteriore ipotesi di un possibile slittamento di 7 giorni per gli spostamenti regionali: dunque con la riapertura il 10 giugno. Oppure potrebbe essere confermata la ripartenza per il 3, ma solo se tutti insieme, accantonata la possibilità che rimangano chiuse soltanto Lombardia e Piemonte. Tutto questo per evitare strappi tra le regioni, considerate anche le minacce dei governatori del Sud di sbarrare le porte al Nord.
 
I GIOCHI SUL TAVOLO - E a proposito di tavoli e di regioni del Sud: come anticipato nei giorni scorsi, nell'ultima seduta della Conferenza Stato Regioni si è affrontato anche il tema del gioco pubblico, portato allo scoperto dal governato dell'Abruzzo, come dichiarato La conferenza Stato Regioni dice sì alla riapertura delle sale da gioco dall'assessore regionale alle Attività produttive, Mauro Febbo, che nei giorni scorsi aveva incontrato la delegazione di operatori e gestori delle agenzie di scommesse, del comparto degli apparecchi da intrattenimento e delle sale bingo, a cui aveva espresso l’appoggio della Regione. Ma se nell'ultima riunione non c'era stato modo di affrontare dettagliatamente la materia, un approfondimento potrebbe arrivare già nella prossima riunione, magari arrivando già all'approvazione dei protocolli di sicurezza già proposti dalle associazioni di categoria. Per sale bingo e sale scommesse potrebbe anche essere valutata l'ipotesi di una ripartenza già dalla prima o dalla seconda settimana di giugno anche se, fermo restando che tutto dipende dai dati relativi ai contagi, sembra improbabile che il governo intervenga per rimuovere la data prevista nel precedente Dpcm di chiusura fino al 14 giugno. 
 

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