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Baretta: 'Gioco, si eviti concentrazione nelle periferie'

05 settembre 2017 - 10:47

Il sottosegretario all'Economia alla tavola di rotonda sul gioco evidenzia la necessità di evitare la sua concentrazione nelle periferie (VIDEO).

Scritto da nostro inviato Daniele Duso
Baretta: 'Gioco, si eviti concentrazione nelle periferie'

 

Milano - "Per un lungo periodo il gioco si è diffuso, dando soddisfazioni alle casse dello Stato, ma senza molte possibilità di controllo l'eccesso di diffusione. Per un fine nobile (terremoto de L'Aquila), ad esempio, si sono aumentate le Awp". Lo ricorda il sottosegretario all'Economia con delega al gioco, Pier Paolo Baretta, nel suo intervento alla tavola rotonda milanese su "Istituzioni e azzardo in Italia". "È necessario ragionare su una consistente riduzione dell'offerta. Il Parlamento ha affidato al Governo il compito di riorganizzare il gioco pubblico, perché all'esplosione dell'offerta ha fatto da specchio la crescita di una forte sensibilità sociale e culturale. La scelta di fondo alla quale siamo approdati è stata quella di avviare una consistente riduzione dell'offerta. Non è facile pensando ai 9 milioni di gettito, ma abbiamo ritenuto che fosse necessario riformare il settore accogliendo il grido d'allarme di molti attori".

Baretta ricorda le misure introdotte con la Manovra Bis: "Riduzione delle Awp da 400mila a 265mila entro aprile 2018, con un primo step al 31 dicembre 2017", e osserva: "Si apre un punto di dibattito. Le Vlt, che sono 150mila, sono sì più performanti, ma sono concentrate in locali specifici e comunque pensiamo di ridurne la capacità di gioco, ora fissato a 500euro".

Riprendendo l'ultima proposta governativa, sulla quale "spero che giovedì sia raggiunta l'intesa", il sottosegretario spiega: "In tre anni puntiamo poi a dimezzare i punti gioco. 50mila bar, 13mila tabacchi, 30mila sale: puntiamo ad un totale complessivo di 55mila punti gioco. Consideriamo poi che i punti gioco in spiagge, aeroporti, alberghi dovranno essere consistentemente ridotti. Concordiamo con il professor Fiasco che lo Stato non può occuparsi dell'organizzazione della distribuzione sul territorio. Ma chiediamo che, poiché si riducono già i punti gioco, si eviti di distribuire il gioco solo nelle periferie, magari salvaguardando i soli centri storici. Anche a livello di tempi ci sarà la possibilità, per i Comuni, di inibire anche certe fasce di apertura. Per quei 50mila che potranno 'offrire' gioco vogliamo introdurre una sorta di formazione, valutando la differenza tra gioco virtuale e non. Proponiamo un significativo cambio di tendenza. È evidente che ci sarà una riduzione del gettito, ma per il momento ho evitato di affrontare concretamente la questione (anche per evitare che altre questioni blocchino il lavoro fatto finora)".
Quanto al tema pubblicità, "lo scorso anno abbiamo fatto una scelta. Siamo arrivati ad un punto che non fatico a definire insufficiente. Il fatto che alle 22.01 parta il bombardamento è per me ancora inaccettabile. Potremmo sicuramente chiedere, come Conferenza Unificata, anche l'intervento dell'Agcom".
 

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