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Betting on Sports Europe: l’Italia del gioco chiede certezze

11 novembre 2021 - 17:39

Nel regno europeo delle scommesse sportive si parla di Italia e gli operatori chiedono riforme al regolatore. 

Scritto da Gt
Betting on Sports Europe: l’Italia del gioco chiede certezze

 

 

Londra - L’Italia ancora protagonista all’estero, in materia di gaming. Nel bene e nel male. Sì perché, pur continuando ad essere il punto di riferimento a livello globale per operatori e regolatori, essendo uno dei principali mercati insieme al Regno Unito, da qualche anno a questa parte viene proposto come un caso limite o un esempio anche delle tante criticità che caratterizzano questa industria, anche - e soprattutto - dal punto di vista dei rapporti con la politica. 

E sono proprio queste criticità, insieme alle opportunità, che sono state discusse oggi nel panel ospitato da Betting on Sports Europe di Londra dal titolo: “Italy 2022 - Assessing market stability" ovvero, “Italia 2022 - Valutare la stabilità del mercato".

“L’Italia è pronta a una rivoluzione, nel Gaming. O, almeno, si spera. Sperando anche che sia una rivoluzione positiva e non un nuovo sconvolgimento”, ha spiegato il direttore di GiocoNews.it, Alessio Crisantemi aprendo i lavori. 

“Ma nonostante si attenda da tanto tempo una riforma generale del settore, promessa dagli ultimi tre governi, quello attuale guidato da Mario Draghi sembra davvero intenzionato a realizzarla. E, forse, i primi movimenti si vedranno già alla fine di questo mese. Tra le ipotesi degne di interesse ce ne sono molte: dal superamento del divieto di pubblicità alla riscrittura delle nuove licenze per il gioco online, aumentandone il numero, e così via. Ma queste, oggi, sono ancora soltanto indiscrezioni. Quello che invece conta è ciò che si può fare già oggi, domani e dopodomani ancora. E se c’è una cosa che ci ha insegnato il mercato del gaming italiano è che niente è in grado di fermare questo business, che in un modo o nell’altro trova sempre soluzioni che consentono di operare, nella legalità e nella compliance. Ed è proprio ciò di cui si parla oggi in questo panel, guardando al futuro, ma rimanendo radicati al presente”.

GRANDE SFIDA, E OPPORTUNITÀ- A fornire una panoramica completa dello scenario regolamentare è stato il legale esperto di gaming, Stefano Sbordoni, facendo il punto generale sui punti critici e in attesa di soluzione legislativa, dalla scadenza delle concessioni al superamento della questione territoriale. 

“Sicuramente quella che abbiamo di fronte è una grande sfida dal punto di vista legislativo e legale - ha spiegato Sbordoni - pensando alla riforma del gioco, ma del resto in Italia una situazione di questo tipo non rappresenta una novità. Per questo credo che la sfida si possa tranquillamente affrontare ricercando soluzioni che possano dare stabilità e certezze all’industria ma che possano al tempo stesso garantire lo Stato dal punto di vista degli interessi pubblici”. Secondo Sbordoni, però, non servono neppure grandi trattati per mettere in sicurezza il sistema: “Basterebbero dieci regole, chiare, semplici e ben definite, per dare certezze a tutti il sistema”.

MULTICANALITÀ’ E OSTACOLI - Tra le criticità principali che caratterizzano il mercato italiano in questo momento c’è quella della multicanalità, che rappresenta una necessità e una realtà già consolidata per molti operatori, ma che non risulta ancora perfettamente definita a livello normativo. Come evidenziato da Carmelo Mazza, amministratore delegato di Betaland del gruppo Oia Services: “il problema forse più urgente da affrontare e risolvere in Italia è la definizione di una norma che possa essere in linea con la realtà del mercato, mentre oggi il regolatore continua a mantenere l’impostazione di due canali, fisico e online, come completamente separati mentre l’intero settore sta andando da un’altra parte. Soprattutto dopo la pandemia che ha provocato uno spostamento notevole dei giocatori verso il canale online”.

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