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Emilia Romagna, Dalla Pria (Sapar): 'Amusement, rivedere le norme'

02 novembre 2019 - 09:42

Seconda parte dello speciale di Gioconews sul futuro dell'amusement in Emilia Romagna, a parlare è Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Service.

Scritto da Fm
Emilia Romagna, Dalla Pria (Sapar): 'Amusement, rivedere le norme'

Mentre il Governo potrebbe far rientrare nel testo della Manovra anche misure sull'amusement, con l'attribuzione di una delega all'Agenzia delle dogane e dei monopoli per la gestione della materia, il tema è particolarmente "caldo" in Emilia Romagna, in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio 2020

 

Al momento, la discussione all'assemblea che doveva essere (ri) aperta dall'emendamento promesso dal consigliere Michele Facci (Movimento Sovranista) al provvedimento omnibus che riunisce le modifiche ad alcune normative vigenti negli ambiti più disparati, con l'intenzione di "escludere il divieto di gioco ai minori quando questi sono in presenza di un genitore o comunque di persona che ne abbia in qualche modo l'affidamento, anche temporaneo", si è nuovamente bloccata, dopo la sua decisione di ritirarlo per "arrivare ad una modifica della legge maggiormente concordata con la Giunta".

 

Il tema è al centro anche di uno speciale di Gioconews, di cui la scorsa settimana abbiamo pubblicato la prima parte.
Dopo Alessandro Lama, presidente della Federazione Amusement Confesercenti, e Vanni Ferro, presidente di New Asgi Italia, ora è il turno di Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Service, braccio dell'associazione Servizi pubbliche attrazioni ricreative che si occupa in particolar modo del puro intrattenimento.
 
La prima domanda non può che riguardare la regolamentazione dell'amusement da chiedere alla prossima Giunta.
"Auspichiamo che il prossimo consiglio regionale dell’Emilia Romagna sia più disponibile all’interlocuzione con gli operatori del settore, fonte preziosa per addivenire a soluzioni che vadano nella direzione della tutela dell’occupazione ma anche della salute pubblica", esordisce Dalla Pria.
 
"Il lavoro svolto da Sapar con la Giunta della Regione Veneto (con la modifica della normativa in senso favorevole alle aziende del settore, Ndr) dovrebbe essere da esempio anche per i futuri consiglieri emiliani: non è possibile legiferare nel merito di un comparto che determina il lavoro di centinaia di famiglie, utilizzando la questione del Gap come scusa per proibire il gioco per il puro intrattenimento, quando al momento non si hanno prove scientifiche che determinino la pericolosità di questi apparecchi", prosegue.
 
In previsione dei prossimi mesi, Sapar Service ha già pronta una strategia precisa: "La Sapar si adopererà in tutte le sedi competenti per tentare di portare ad una revisione della norma: non subiremo passivamente limitazioni inutili, come il distanziometro, nei confronti di un comparto, quello dell’amusement, che si occupa esclusivamente del divertimento delle famiglie". 
 
Una revisione resa ancora più necessaria, in Emilia Romagna  e non solo, dopo che la Guardia di finanza in Piemonte ha posto i sigilli su dieci apparecchi individuati come “ticket redemption” posizionati all'interno di una sala giochi del posto, aprendo una nuova crociata sul fronte del proibizionismo, e in vista della presentazione dei nuovi risultati dello studio che l’Università di Roma Tre sta portando avanti sul puro intrattenimento.
 
 

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