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Videogiochi inneggianti alla mafia, M5S: 'Si disponga il ritiro'

31 marzo 2020 - 07:38

Il Movimento 5 Stelle chiede al Governo di intervenire per rimuovere dai social i contenuti inneggianti alla criminalità organizzata.

Scritto da Anna Maria Rengo
Videogiochi inneggianti alla mafia, M5S: 'Si disponga il ritiro'

Quali iniziative il Governo ritiene opportuno adottare "affinché sia evitata la diffusione e la vendita sul libero mercato dei giochi e videogiochi" inneggianti alla mafia "disponendone anche l’immediato ritiro, in quanto gli stessi rischiano di incitare all’odio e alla violenza mafiosa e di alimentare comportamenti mafiosi e di sostegno alla criminalità organizzata"? E quali iniziative il Governo intende intraprendere "al fine di garantire che, anche nell’ambito dei social network, come ad esempio Facebook e non

solo, sia attivata, d’intesa con le società che li gestiscono, un’attenta attività di controllo delle pagine social, al fine di rimuovere prontamente tutti i tipi di contenuti che inneggiano alla criminalità organizzata di tipo mafioso"?

Questi i quesiti che i deputati del M5S Ascari, Mariani, Martinciglio, Nappi e Barbuto pongono in una interrogazione a risposta orale al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri dell’interno, dello sviluppo economico e della giustizia.

LE PREMESSE - I deputati premettono che "da tempo, sono in circolazione sul mercato nei negozi ludici e store online, giochi da tavola e videogiochi che inneggiano alla criminalità organizzata di tipo mafioso; tra questi, a titolo esemplificativo si citano i prodotti Mafia City, Mafia Empire, Mafioso: Giochi di Gangster, Gioco della Mafia, City Mafia Gods, Mafia Families e Narcos: Cartel Wars; in questi giochi, dai contenuti espliciti e violenti, i giocatori vestono il ruolo di sanguinari personaggi criminali che si sviluppano, a seconda del gioco, in scenari spesso sanguinari di supremazia mafiosa; questi giochi, dunque, sembrerebbero restituire ai giocatori, spesso giovani e giovanissimi, visioni distorte della mafia e del suo ruolo all’interno della società, con potenziali ripercussioni ancora del tutto da verificare nella vita reale; è evidente, dunque, il carattere diseducativo di questo tipo di prodotti che, banalizzando la gravità della criminalità organizzata e trasformando in oggetto ludico il metodo mafioso, rischiano di alimentare l’inconsapevolezza su questo fenomeno e incoraggiare eventuali comportamenti violenti e diffusi".

Collegato al diffondersi di questi giochi che "potrebbero alimentare il concetto di mafia come positività e favorire il rischio di emulazione, potrebbe essere il diffondersi di pagine del social network Facebook in cui si inneggia a padrini mafiosi defunti, come denunciato da Adriana Colacicco, del Progetto di Vita, che ha documentato l’esistenza di pagine inneggianti a Matteo Messina Denaro e alla Sacra Corona Unita".

 

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