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Canoni bingo, Barbieri (Ascob): 'Costi enormi, politica ci ascolti'

09 ottobre 2020 - 15:33

Barbieri (Ascob) commenta l'ordinanza del Tar Lazio sui canoni dovuti per la proroga tecnica delle concessioni per il bingo e lancia un appello alla politica.

Scritto da Fm
Canoni bingo, Barbieri (Ascob): 'Costi enormi, politica ci ascolti'

“La giustizia ha capito che in questo momento bisogna dare un aiuto anche a questo settore, ahimè sempre messo di lato e castigato, menzionato come il 'male del secolo'. Spero che con ciò la classe politica comprenda che un costo come questo per una concessione del bingo è enorme e non è sostenibile, e dica che effettivamente 2500/2800 euro sono sufficienti”.

Queste le parole con cui Salvatore Barbieri, presidente dell'Ascob – Associazione concessionari bingo, commenta l'ordinanza del Tar Lazio che ha consentito il pagamento del canone relativo alla proroga tecnica delle concessioni per il bingo in misura ridotta sino alla pronuncia della Corte costituzionale sulla sua legittimità.

 

“Si tratta di una pronuncia molto positiva, ci ho creduto fin dall'inizio, sin dal ricorso in Corte costituzionale.
Abbiamo sempre ribadito il concetto che non è possibile sostenere una spesa di 7500 euro, in quanto il bingo non dà entrate tali per coprire una tale cifra.
Se c'è un canone, deve essere proporzionato alle attività del bingo.
Le Awp e le Vlt sono parte integrante dei Bingo, ma non possono concorrere alla determinazione del canone, visto che le sale gioco dedicate non pagano un canone”, rimarca Barbieri.
 
Il presidente dell'Ascob quindi ribadisce: “Non abbiamo fatto ricorso 'contro' l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, ma per far capire alla classe politica che abbiano necessità di un sostegno in questo momento. Visto tutto quello che sta succedendo al settore – fra limiti orari, distanze dai luoghi sensibili, restrizioni per il Covid – l'ultima cosa che non si è limitata è il costo di una concessione che non possiamo sostenere più.
Aspettiamo quindi che la Corte Costituzionale ci dica se quanto sosteniamo è vero oppure no”.
 
Da ultimo Barbieri commenta la decisione del Tar Lazio di imporre alle ricorrenti di prestare una fideiussione bancaria o assicurativa per la restante parte e fino alla copertura dell’intero ammontare del canone preteso (pari a 7.500 euro) proporzionata alla differenza di canone non corrisposta per dodici mesi, entro il termine di trenta giorni dalla notificazione o dalla comunicazione in via amministrativa dell'ordinanza di ieri.
“Avevamo fatto presente che non c'era bisogno di una tale fideiussione, dato che ne prestiamo già un'altra di 516mila euro annuali, che garantisce Adm e il ministero delle Finanze in caso di mancato pagamento dei canoni.
Aggiungeremo anche questa con grandissima difficoltà, mi auguro che i concessionari siano in grado di farlo”.
 

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