Assegno in bianco incassato, Cassazione: 'Legittimo operato di Casinò Venezia'
La Corte di cassazione respinge il ricorso di un giocatore contro l'incasso, poi protestato, di un suo assegno in bianco e risultato non coperto da parte del Casinò di Venezia.
Scritto da Amr
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Il tribunale di Venezia prima, e la Corte d'appello poi, hanno correttamente operato, nel respingere il ricorso di un giocatore che chiedeva di essere risarcito dal Casinò di Venezia dal “danno derivante dall’indebito (a dire del ricorrente Ndr) incasso di un assegno bancario dell’importo di euro 5.000,00 asseritamente consegnato dall’attore in bianco a scopo di garanzia, per il quale era stato elevato il protesto”.
Lo ha stabilito con un'ordinanza la Corte di cassazione, ritenendo inammissibile il ricorso che il giocatore, tramite i suoi legali, aveva presentato.
Dopo avere richiamato le ragioni della Corte d'appello di Venezia, che aveva ritenuto “non provata documentalmente l'esistenza del patto di non negoziazione degli assegni”, che per di più “non c’era stata alcuna appropriazione indebita di somme, poiché l'assegno non solo era scoperto ma era stato emesso dopo il recesso" della banca "dalla relativa convenzione” e che “l’appellante avrebbe dovuto diligentemente verificare che in ogni momento il conto su cui l’assegno era stato tratto fosse provvisto di fondi e non facendolo aveva assunto consapevolmente su di sé tutti i rischi conseguenti”, la Corte di cassazione evidenza che “il risarcimento del danno risulta dunque escluso” in quanto il giocatore “consegnando l’assegno privo di data senza pattuire alcunché quanto alla sua negoziazione e senza preoccuparsi di controllare se lo stesso fosse coperto, si rese consapevolmente autore della condotta colpevole che determinò il danno lamentato”.
Questa, secondo la Cassazione è “una ratio decidendi, calibrata sull’autoresponsabilità dell’odierno istante, che avrebbe dovuto essere adeguatamente censurata e che invece non lo è stata”.