Nella ormai lunghissima vicenda di Campione di Italia, che registra un'altra tappa positiva con l'approvazione del Tribunale di Como della proposta rivista e aggiornata del piano concordatario (che scongiura così il fallimento), è da sottolineare la posizione del Tribunale stesso che nota come il contributo del Casinò al Comune sia definito in "soli" (testuale) 500.000 euro, rispetto ai circa 40 milioni di euro annui medi del decennio passato. (Tanto premesso, il Collegio osserva che il piano integrativo depositato, seppur complesso nella sua valutazione generale, si caratterizza quale sostanziale aggiornamento di quello presentato in origine, in relazione al riallineamento dei dati numerici connessi ai costi ed ai ricavi derivanti dalla riapertura della casa da gioco, che fanno registrare molte meno presenze di giocatori, ma maggiori flussi di cassa ampiamente positivi (anche se in un contesto favorevole poiché nel primo semestre non sono stati sostenuti costi, così come contrattualmente convenuto, per il noleggio delle slot machines, mentre il primo anno di convenzione con il Comune di Campione prevede una corresponsione di 'soli' € 500.000)).
Gioconews.it, osservatore delle vicende campionesi, può notare come il quantum di "soli" 500.000 euro abbia una spiegazione semplice.
A causa del "crollo" del cambio euro franco svizzero del recente passato (da quasi 1,70 alla parita') nel 2017 il legislatore italiano, su istanza dell'amministrazione comunale del tempo, ha investito fino a 300 milioni di euro in 30 anni (fino a 10 milioni di euro all'anno) per compensare i minori flussi, principalmente generati dal Casinò, proprio a causa del deprezzamento euro franco svizzero.
Pare abbastanza evidente che, senza questa legge, che crea questo flusso alternativo di denari verso il Comune (come sorta di liquidità "indiretta" a compensazione rispetto a quella minore prodotta dal Casinò a causa del fattore cambio), Campione di Italia avrebbe fatto molta più fatica a ripartire o non sarebbe nemmeno ripartito.
Traendo le conclusioni, il Comune ha potuto firmare una convenzione di "soli" 500.000 euro proprio perchè' lo Stato, riconoscendo l'oggettività del problema, interviene con un "flusso aggiuntivo" fino a 10 milioni di euro annui a favore del Comune stesso. Questo sostegno, unito a virtuose politiche di contenimento dei costi, consentono oggi di guardare con positività alle prospettive del Comune di Campione, che si sta comunque preparando ad importanti esami nei prossimi mesi.
Va notato come il motore di questa legge, così fondamentale per la sostenibilità del Comune di Campione, sia stato quindi proprio il Casinò con le sue difficoltà generate dal tema cambio, evento esterno e macroeconomico.
Del resto, anche l'amministratore delegato Marco Ambrosini, nel precisare che la società incassa euro e paga in franchi svizzeri (a cominciare dagli stipendi) si è lamentato dell'impatto che la flessione, registrata negli ultimi giorni, del cambio da 1,04 alla parità puà avere sui conti del Casinò, anche se si parla di un deprezzamento di molto inferiore a quello del decennio scorso.
Si deve però tenere conto che la legge del 2017, facendo aumentare il contributo al Comune al deprezzarsi del cambio dell'euro sul franco svizzero, potrebbe portare alle casse comunali una somma vicino al massimo, e cioè 10 milioni di euro, per il 2022.