Casinò Campione, il futuro lungo il binario dell'aumento dei ricavi

L’articolo del 29/7 sul casinò di Campione mi induce ad iniziare dalle conclusioni dei commissari giudiziali: “A fronte però della necessità di un cambio di marcia imposto dal piano in vista dei risultati particolarmente sfidanti previsti per l’anno 2024, i sottoscritti non possono che anticipare una certa preoccupazione in merito agli inevitabili riflessi che i descritti accadimenti – certamente straordinari ed imprevedibili – hanno comportato in merito all’implementazione di quegli interventi che in base al piano concordatario dovrebbero rendere possibile il significativo incremento dei ricavi previsto per il prossimo esercizio”.
E ancora: “Sino ad ora la casa da gioco ha assolto i suoi compiti, quello di procurare la reale possibilità di effettuare i pagamenti previsti dal piano  dare occupazione diretta e dell’indotto a beneficio del territorio ma è giunto il momento di metter mano alle azioni ritenute utili per il rilancio della casa da gioco: in sostanza implementare attività ed iniziative atte a portare un trend migliorativo, qualitativamente e quantitativamente degli introiti stante le previsioni del piano concordatario”.

Sicuramente la sistemazione operativa degli spazi interni, ovvero la riapertura di un  ristorante attrattivo per la migliore clientela non può mancare in considerazione della qualità del servizio che diviene indispensabile per ottenere i risultati che se ne possono attendere. È sufficiente pensare ai ricavi prima della chiusura e all’offerta di gioco, ad esempio si riportano i dati relativi al 2016, 2017 e 2022 di soli 11 mesi.

Mancano, nell’ultimo periodo considerato: chemin de fer e tornei di poker; a mio parere senza voler occuparmi di quanto spetta ad altri, trente et quarante e craps hanno costi superiori ai ricavi. L’occasione che si presenta riscontra la presenza di spazi da destinare all’offerta e alla sua diversificazione con la ricerca di nuovi prodotti e ai servizi che, pur comprensibili nell’investimento si coniugano col loro ritorno. 

La tabella che precede indica, lo ripeto sempre che si tratta di un dato statistico, la spesa di ciascun frequentatore (nella speranza che il numero esposto sia esatto) alle slot e ai giochi da tavolo. Ogni eventuale interessato, avendo a disposizione gli elementi per controllare quanto espresso tra parentesi, potrà farne l’uso che ritiene opportuno. Per mio conto pare indicare l’esistenza di una domanda che l’offerta attuale considera insufficiente.

Ecco come si presentava il mercato nazionale nel 2018 con il casinò di Campione chiuso nel luglio e riaperto il mese  di gennaio del 2022, con particolare riferimento ai giochi da tavolo.

Prima di esporre alcuni dati che hanno dato vita, credo, alle conclusioni dei commissari penso di poter riassumere così: il tema non è tanto quello di ridurre i costi quanto di incrementare i ricavi.

In altri termini, proseguendo nella mia personale interpretazione, ho cercato di suggerire i precedenti risultati con la sintetica analisi dell’offerta.

Mi sono anche permesso di evidenziare, indirettamente, la vicina concorrenza che si avvale del bacino di utenza relativamente alla sua composizione e, nell’indicare nella ricerca di giochi nuovi, una concreta possibilità di incremento senza investimenti impegnativi. Non posso non rammentare il trend che il gioco online ha conquistato negli ultimi anni con preferenza rivolta ai giochi da casinò.

Ed ecco il piano di ricavi totali (ritengo mance quota gestione comprese) previsti nel piano:

Il futuro della casa da gioco mi pare fondato maggiormente sui ricavi slot e non sull’introduzione di giochi nuovi ponendo la dovuta attenzione a quanto il passato ha evidenziato. Anche con l’apporto di proventi accessori, si potrebbe, migliorando il risultato di bilancio, incentivare l’occupazione unitamente ad un impegno importante nell’online, in specie dal vivo.