Casinò e gestioni, il miglior beneficio possibile la via maestra

La stampa valdostana aveva fornito ampie delucidazioni di quelli che sarebbero stati i contenuti e soprattutto le conclusioni di cui alla relazione in merito al futuro gestionale del Saint Vincent Resort & Casino, ma c’è stato uno stop, un fatto più che normale e atteso.
 Il futuro gestionale della casa da gioco di Saint Vincent e del complesso alberghiero Gh Billia alla fine del periodo concordatario inizia il suo iter.
“Non è tanto importante sapere se gli articoli di stampa corrispondano o meno  a quanto evidenziato nello studio fornito da Finaosta, ma, piuttosto, è interessante sapere che il percorso di analisi sta avanzando e che avremo certamente modo di discutere in modo approfondito nel prossimo futuro, nelle sedi e nei modi appropriati anche perché l’argomento è di grande interesse  oltre che di estrema delicatezza”. 
Questo ha affermato il presidente della giunta regionale Renzo Testolin e il presidente di Finaosta Nicola Rosset segue confermando il momento di estrema delicatezza e affermando che “abbiamo fatto fare un documento e lo abbiamo consegnato ai decisori iniziando dal presidente della giunta regionale”.
Mi sono permesso, forse per aver trascorso quaranta anni da dipendente, dal 1959 al 2000, e meno da dirigente sindacale con l’incarico di monitorare il trend dell’azzardo autorizzato, la politica produttiva nelle case da gioco italiane e l’organizzazione del lavoro, di mettere nero su bianco alcune  personali idee in proposito.
Avendo a disposizione gli introiti netti di tutti i casinò italiani dal 1986 e di ciò non posso che ringraziare l’elaborato, a cura di un controllore comunale del casinò di Sanremo che ho rinvenuto in internet (per chi volesse vedere quelli di Sanremo li trova dal 1946 e posso garantire che sono oltremodo  interessanti) sino al 2022, mi sono impegnato utilizzando quanto a mia disposizione.
Per l’occasione ho iniziato dal 2017 per comprendervi il periodo pandemico e della chiusura temporanea di Campione (7/2018 – 1/2022) sino al 2022 ponendo uno di seguito all’altro il 2017 e il successivo 2019 per meglio evidenziare la differenza, appunto, dovuta alla citata chiusura.
Logicamente e scientemente, anche se dalla documentazione a disposizione ho potuto  trarre delle conclusioni, non le pubblico. Anche se  penso sia difficile influenzare quelle di altri, rendo  noto che non mi sono dedicato a cercare la forma gestionale ma, al contrario, a come ottenere il maggiore beneficio per tutte le parti in causa.

Il 2017 e il 2019 sono di seguito, lo ripeto, ad evidenziare la chiusura di Campione nel 2018 (fine luglio) sino a fine gennaio 2022.

Chi lo desidera può approfondire e potrebbe ricavare il giocato e perduto da ciascuna presenza. Come scrivo sempre, trattasi di un dato che potrebbe considerarsi solo statistico, ma non è proprio soltanto così.

Subito dopo cerco di evidenziare i risultati di alcuni giochi, tradizionali e non, che hanno raggiunto, in specie a Venezia, per la presenza di Ca’ Noghera, traguardi poco immaginabili ante 2000.

Mi limito a quei giochi da tavolo che, per un certo verso, potrebbero aver influito sulle scelte di politica produttiva, in diversa misura ma in tutti i casinò del Paese.

La prossima tabella espone l’incidenza dei proventi slot machines sul totale:

Aggiungo l’incidenza dei singoli giochi da tavolo, relativamente al 2022 solo per Saint Vincent e Venezia sul totale dei ricavi e ripeto l’incidenza delle slot e dei giochi da tavolo nel loro complesso. Il confronto è tra le due case da gioco anche perché, in periodi differenti, sono state le più simili e paragonabili a mio parere. 

Riepilogando faccio notare che, per Venezia, mancano i proventi suddivisi tra le due sedi Ca’ Vendramin e Ca’ Noghera. Purtroppo non sono nella mia disponibilità.

Non mi sono permesso di proporre iniziative atte a programmare un rilancio mirato alla qualità piuttosto che alla quantità.

I dati da consultare sono esposti e, incrementando la ricerca con il rapporto tra introiti e presenze, si potrebbe disporre di un elemento in più che, come già annotato, non è un solo dato statistico.

Chi avrà modo ed interesse a leggere la quantità di informazioni racchiuse nei numeri evidenziati nelle tabelle pubblicate potrà farsi una idea abbastanza reale della situazione nella quale versa il mercato.

Resto in attesa si conoscere di più in argomento stante le intenzioni della politica di metter mano alla problematica che, in vista del 2025, si presenta.