Casinò, i tanti volti della gestione privata
In Valle d'Aosta ci si prepara alla gara per l'affidamento in gestione del Casinò di St. Vincent, ma ci sono numerosi aspetti da esaminare e disciplinare.
Scritto da Mauro Natta
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Sicuramente gli argomenti di natura politica prima ancora che tecnica nella particolare attività del gioco d’azzardo autorizzato non sono tantissimi ma, in ogni caso, hanno necessità di notevole attenzione che, senza dubbio, non mancherà.
La definizione che mutuo dall’articolo apparso su Gioconews in data 17 ottobre “vista l’importanza che la Casa da gioco riveste per l’intera economia regionale” permette, a chi di questo argomento ne ha macinato parecchio dal 1959 al 2000, di affrontare il tema con una esperienza specifica e che la sede attuale del casinò ha avuto il piacere di vederla nascere in anni che, forse, alcuni consiglieri regionali valdostani di oggi non possono aver vissuto da interessati.
A mio parere normare in tema di decorrenza e validità comporta una rilevanza primaria soprattutto per il logico collegamento all’impegno economico necessario così come avvenne allora relativamente agli oneri di concessione.
Ma la problematica si presenta con altri nodi da sciogliere: il quantum che il gestore dovrebbe periodicamente versare al concedente, la relativa revisione alla luce degli accadimenti di natura reddituale e su quali elementi dovrà fondarsi la questione appena sollevata.
Come è logico, ed è stato argomento di accenno in sede di Consiglio del 16 ottobre, quanto è coniugabile col trattamento del personale in carico alla passata gestione.
Non si può affatto pensare che la questione sia di poco momento e che sia di facile e/o semplice soluzione.
La risposta del presidente della giunta valdostana Renzo Testolin in tema di casa da gioco mi pare, dopo aver dichiarato che i tempi per affrontare la specifica problematica del disciplinare ci sono, l'aver posto in primo piano due questioni: controllo e sorveglianza.
Queste sono quelle maggiormente rilevanti nella pur notevole complessità dell’evento che si presenta da risolvere nel primario interesse dell’ente pubblico.
È più che naturale provvedere a controllo e alla sorveglianza in generale e in particolare per quanto alla regolarità del gioco e degli introiti.
Non intendo assolutamente relegare in secondo piano di importanza tutti gli altri aspetti della problematica collegabile al disciplinare che norma i rapporti economici e non col gestore privato eventuale. Desidero specificare che, a mio avviso, sarebbe perfettamente inefficace non seguire le priorità che mi sembrano rilevabili nella replica del presidente.
Concludendo, affermare che sarebbe inutile o, forse, poco produttivo discutere di altri argomenti che non siano quelli ritenuti più importanti, non vuole rappresentare nulla di differente e/o integrativo di quanto nel recente passato ho trattato in qualche mio articolo e che trovo, penso per puro caso, nella medesima direzione.