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Casinò, il 'valore' dell'avviamento e le sue componenti

19 giugno 2023 - 09:37

Il concetto di avviamento commerciale si adatta anche ai casinò: ecco in che cosa consiste e quali sono i suoi elementi fondamentali.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Mark König su Unsplash

Foto di Mark König su Unsplash

Un tempo alle medie superiori di indirizzo commerciale si studiavano tante definizioni, una di queste mi è rimasta impressa. Dovessi dire il perché non saprei quale indicare forse per il fatto che trovavo le spiegazioni molto comprensibili, chiare e inequivocabili.
Ad esempio la definizione dell’avviamento commerciale in quanto costituito dal maggiore valore attribuibile al complesso aziendale in confronto alla somma dei valori di mercato che lo compongono.
Tra i beni immateriali di un'impresa troviamo l’avviamento commerciale in quanto all’azienda e relativa attività produttiva sono attribuibili qualità di produrre profitto al di là dei soli fattori che ne compongono il valore dato dalla somma, oserei dire, algebrica, dei fattori che la determinano.
In altri termini se un'impresa realizza consistenti ricavi ha diritto a vedersi riconoscere un valore di avviamento che, indubbiamente costituisce e rappresenta un aggravio di costi per chi si accinge a rilevare l’azienda in esemplificazione.

Presenze

2018

2019

2020

2021

2022

St. Vincent

350.676

344.915

170.775

155.795

295.599

Venezia

720.660

701.990

264.168

302.937

625.735

Campione

321.587

 

 

 

208.334

Sanremo

188.678

191.715

93.159

82.988

174.973

totale

1.581.599

1.238.520

528.102

541720

1.304.641

 

Tot. ricavi

2018

2019

2020

2021

2022

St. Vincent

57.838.986

60.630886

29.677.628

30.351.627

62.400.054

Venezia

97.595.986

92.800.744

41.564.560

54.385.332

104.435.224

Campione

45.460.976

 

 

 

40.503.682

Sanremo

42.878.177

44431.09

23.569.891

22.096.606

43.523.009

totale

243.773.368

197.862723

94.812.079

107.063.565

250.086.969

Chiaramente la qualità dei ricavi netti, ovvero senza le mance parte gestione, si può verificare tramite il conteggio relativo all’incidenza dei ricavi slot sul totale. Di seguito le tabelle che evidenziano i ricavi suddivisi.

 

g. tavolo

2018

2019

2020

2021

2022

St. Vincent

23.075.757

23.461.188

11.940.366

13.221.374

28.971.944

Venezia

43.528.388

40.354.233

16.482.773

12.943.909

44.558.142

Campione

13.412.917

 

 

 

12.943.593

Sanremo

8.373.112

8.893.923

4.338.451

3.549.826

9.165.333

totale

88.390.174

72.709.344

32.761.590

39.715.109

96.859.012

Tot. slot

2018

2019

2020

2021

2022

St. Vincent

34.763.229

36.899.698

17.737.262

17.360.253

33.428.110

Venezia

54.066.841

52.446.511

25.081.787

31.441.423

59.877.082

Campione

32.048.059

 

 

 

27.560.089

Sanremo

34.505.065

35537170

19.231.440

18.546.780

34.357.676

totale

155.383.194

124.883.379

62.050.489

67.348.456

153.222.957

È da tener presente che il 27 luglio 2018 è stato chiuso il casinò di Campione e sino al 26 gennain 2022. Nel 2020 e 2021 la pandemia non ha consentito la completa attività agli altri.

Ritornando alla qualità del gioco, senza voler nascondere che non si può mirare a quelli che sono maggiormente redditizi anche verificando  costi e ricavi totali di produzione, è l’offerta che deve adeguarsi alla domanda. Tutti conoscono la vera redditività dei giochi da tavolo da ciascuna voce che non propongo e dai singoli risultati che sono reperibili possono trarre le conclusioni.

Quali potrebbero essere i fattori da considerare opportunamente allo scopo di individuare se esiste e in quali termini, il valore dell’avviamento?

La posizione geografica e le prospettive dal punto di vista turistico, la consuetudine di ospitare manifestazioni sportive e non di sicuro interesse e una forza attrattiva sperimentata, il personale altamente preparato  sul fronte della multifunzionalità e la reale possibilità di incrementare l’offerta.

Non possiamo sottacere la mancanza  di un contratto collettivo di lavoro che permette, come si diceva un tempo, di stare più tranquilli.

Non esiste, dunque, un contratto nazionale al quale fare riferimento, forse non voluto o non comodo per potesi meglio adeguare alle esigenze che si prospettavano differenti da casinò a casinò o ancora per altre ragioni di poco momento in questa circostanza. Sta di fatto che può rappresentare un ostacolo di grandezze diverse ma, pur sempre un impedimento.

Il calcolo dell’incidenza sul totale dei ricavi slot di cui trovate i dati nelle precedenti tabelle, il risultato ottenibile confrontando le presenze con i due ricavi di cui sopra potranno fornire una indicazione sul perduto dai frequentatori anche se trattasi, come sempre scrivo, di un dato statistico ma interessante.

Non vorrei che qualche lettore pensi che potevo completare ma, al tempo stesso, non desidero indirizzare a una tipologia di conteggi non condivisa. Tra l’altro ne esistono e diverse tutte rivolte ad un unico scopo.

Si è parlato di gestioni di case da gioco in concessione a soggetti privati, personalmente ho detto la mia con la società mista, poco rileva, la scelta spetta alla politica. Il mio intento vorrebbe indirizzare a una serie di considerazioni dove il valore aggiunto, eventualmente, assume importanza sia per chi cede sia per chi subentra. Non va dimenticato, in ogni caso, la motivazione per la quale dal 1927 in poi (1946) sono state autorizzate, in deroga agli articoli del codice penale dal 718 al 722, le attuali case  gioco nel Paese.

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