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Casinò terrestri, non c'è futuro senza qualità

22 gennaio 2024 - 09:30

L'esperto di casinò Mauro Natta parte da un sogno per tracciare la sua visione delle case da gioco del prossimo futuro, all'insegna della qualità. Adeguando l’offerta alla domanda.

© Kaysha / Unsplash

© Kaysha / Unsplash

Questa notte ho fatto un sogno più che strano perché non mi capita spesso di sognare, direi insolito anche se con il mio non tanto recente passato può aver qualche rapporto.

 

Mi trovavo in una cittadina al mare ma non saprei dove con precisione, ero a passeggio e vedevo, alquanto meravigliato vetrine di generi di lusso, abiti, orologi, gioielli e “cosette” similari.

Continuando a passeggiare e ammirare le vetrine mi sono ritrovato di fronte ad un palazzo d’altri tempi ma non saprei di quale epoca. Mi dispiaceva non saperlo ma non sono un intenditore né, tanto meno, un estimatore anche se dove vivo attualmente posso visitare tantissimi castelli antichi.

Sono nato in una città piena di storia, ho vissuto una prima parte della vita al mare, una seconda molto più lunga in montagna e non avevo mai visto niente di simile a quanto stavo ammirando.

Ad un certo punto del sogno mi ritrovo, non so come né perché, dentro il palazzo e noto con piacere, come mi capitava molto tempo or sono, che mi trovavo insieme a tante belle persone tutte ben vestite, specialmente le signore.

Trascorrono pochi minuti e mi ritrovo in un ambiente che conosco bene e che frequentavo, come dipendente, molti anni or sono e che, purtroppo, non esiste più: una sala da gioco di un casinò che definire bellissima ed elegante era ancora poco.

 

Nel sogno non ho fatto il giocatore ma neppure l’impiegato anche se, in quel contesto, mi sarebbe piaciuto. Il sogno si è interrotto, mi sono svegliato ed eccomi a scrivere e mettere, come spesso si dice, nero su bianco, una mia visione della casa da gioco del prossimo futuro.

Premetto che non è una novità assoluta, non è la prima volta che ne parlo magari con amici chiacchierando del più e del meno a fronte delle notizie economiche sul lusso, una attività che non conosce arresti per quanto ne conosco.

 

Mi domando oggi, così come avviene quasi giornalmente quando leggo notizie in merito al gioco online e alle scommesse sportive, quale futuro possiamo attenderci per le case da gioco italiane; a dire il vero non mi sento ottimista. Vedo la concorrenza incrementare i ricavi e i casinò, con una eccezione che spero non concorra a confermare la regola, arrancare con il considerevole aiuto del gioco automatico. E mi domando dove sia finita la qualità.

Forse si dà la colpa - che tra l’altro è una brutta bestia e non la vuole mai nessuno come diceva un collega di molti anni or sono – alla situazione economica, alla comodità che l’online rappresenta e seriamente costituisce, al periodo pandemico e al divieto di pubblicità. Non mi permetto di contestare ed aggiungo la difficoltà di attirare frequentatori ma non mi è ancora sufficiente a giustificare il risultato.

Ad essere sincero non posso nascondermi che alla sera dopo la partita Lazio – Inter ho dato una occhiata al video relativo al casinò di Venezia a Malta con quel bellissimo scalone, con i due ristoranti e con le sale senza dimenticare gli arredi, lampadari e mobili.

Forse la nostalgia mi ha giocato lo scherzo del sogno che ho narrato brevemente, forse la constatazione che piccolo è bello come ricordo di aver scritto dopo aver visitato la Sala Diamond a San Marino o i bei tempi andati. Fatto sta che mi ritrovo a scrivere e mi permetto l’espressione di un mio “sogno” che faccio fatica ad immaginare realizzato ma lo spero tanto.

Le possibilità economiche si sono ridotte per molti e sono cresciute per pochi, questa è la realtà. Come in precedenza scrivevo l’industria del lusso è quella che avanza e molti sono gli indicatori di questa situazione, il gioco tradizionale non è reperibile allo stesso modo di qualche anno fa ma esiste, lo spirito di competizione che si ritrova nella roulette francese di combattere contro il gestore della casa da gioco pur a conoscenza della probabilità di avere a favore un numero in meno, ciò che anima il giocatore che chemin de fer, che si esprime nel competere contro un altro o altri giocatori e che l’avvento del punto banco non ha contribuito ad estinguere se non parzialmente a causa delle lamentate cause in tema di concorrenza, esiste e ben si attaglia con quanto già scritto sulle possibilità economiche di molti.

Ritorno alla descrizione di quanto vedevo, in sogno, nella passeggiata e posso pensare che in un sito simile le frequentazioni, se indotte da eventi mondani o sportivi in ogni caso di qualità, saranno numerose e fidelizzabili da un ambiente complessivamente adeguato.

L’aver citato due soli giochi non significa affatto l’esclusione degli altri, era solo un esempio calzante. Certamente, più che in altre occasioni, l’adeguamento dell’offerta alla domanda è importantissimo così come la professionalità di tutto il personale e la qualità dei servizi che, nel mio pensare, metterei ai primi posti negli investimenti.

Chiaramente da un sogno ho ricavato l’idea di un casinò di un possibile futuro e mi sono convinto a descriverlo, si tratta forse di qualcosa che il ricordo relativo ai primi anni ‘60 ha risvegliato e che il video sul casinò di Venezia a Malta ha concorso a suscitare.

Posso concludere che la speranza, e lo si cita molto perché corrisponde al vero, è l’ultima a morire.

 

 

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