Casinò verso la ripresa? I dati 2023 dicono di sì
I casinò italiani chiudono l'anno con un ottimo andamento, un buon viatico per affrontare le sfide future.
Scritto da Anna Maria Rengo
Foto di Dawid Zawiła su Unsplash
Tutti con il segno più, almeno i casinò italiani che hanno già reso noti, complessivamente o con maggiore dettaglio, i dati sul loro andamento. Ma visto che almeno tre su quattro sono in crescita (Venezia, Sanremo e Saint Vincent) rispetto a un 2022 che già era stato di piena operatività dopo il ciclone Covid-19, si può dire che i casinò stanno vivendo una nuova primavera, tornando a livelli di incassi che non si vedevano dal 2012, come ha fatto orgogliosamente notare la Casa da gioco matuziana nel rendere noti i propri. Certo, il quadro sarà più completo quando saranno disponibili anche i dati del Casinò Campione d'Italia, tra l'altro quelli su cui è maggiormente puntata l'attenzione, viste le ben note vicende e la tribolata riapertura, avvenuta ormai quasi due anni fa.
L'inversione di tendenza, rispetto a una china che sembrava ormai inesorabile, è certamente motivo di ottimismo e di riflessione per il futuro, che si presenta ricco di sfide anche per quanto riguarda quello prossimo. C'è infatti da ultimare il percorso concordatario, un orizzonte temporale breve per il Casinò di Saint Vincent, fine 2024, e più lungo per quello di Campione d'Italia. Ci sono da redigere contratti di lavoro unificati come nel caso della Casa da gioco valdostana, e di rivisitare quelli vigenti, come nel caso di Sanremo. E quest'anno “promette” di portare sulla scena nazionale anche il bando per il gioco online, con il costo delle licenze fissato a 7 milioni di euro, una cifra decisamente elevata rispetto ai precedenti rilasci e che dovrà essere oggetto di attenta valutazione da parte dei casinò, tanto più che finora non si è rivelato un business particolarmente redditizio e neppure sul quale puntare così tanto.
Sullo sfondo, le elezioni amministrative a Sanremo, un importante appuntamento una cittadina che fa del suo casinò un perno economico, occupazionale e turistico non di poco conto, per quanto certamente le vicende del casinò ligure sono decisamente meno intricate e decisamente più serene rispetto a quelle di altre location italiane, su tutte quella di Campione d'Italia.
Vedremo, all'alba di questo nuovo anno che per i casinò è abbastanza rosea, se anche la politica nazionale vorrà occuparsi di esso. Visto che sulle proposte di legge che riportavano d'attualità l'apertura di nuovi casinò non ci sono aggiornamenti, e che la delega fiscale è stata approvata dal Parlamento senza che neanche mezza riga sia stata spesa su di essa, visto infine che i casinò esistenti e le loro proprietà non hanno poi tutto questo interesse affinchè qualcosa di normativo a livello nazionale cambi, c'è da scommettere che il 2024 passerà in scioltezza e senza “pensieri” di questo genere.
Ma mai dire mai. Tanto più che la ripresa del business dei casinò era appunto una evenienza sulla cui impossibilità in molti erano pronti a scommettere.