skin

Concorrenza tra casinò, le frecce all'arco di quelli italiani

20 maggio 2024 - 11:51

I casinò italiani sono tutti situati vicino ai confini, ma come fare concorrenza a quelli che si trovano a poca distanza dalle frontiere?

Scritto da Mauro Natta
Foto di Ricardo Arce su Unsplash

Foto di Ricardo Arce su Unsplash

Vari sono gli argomenti sui quali avrei voglia di soffermarmi dopo aver letto con attenzione alcuni programmi elettorali dei candidati a sindaco del Comune di Sanremo; svolgo alcune considerazioni in merito limitandomi a due. 
Il primo è l’intento a volte ampiamente dichiarato di poter essere concorrenti dei casinò in Francia e a Montecarlo, il secondo è la lotta alla ludopatia.
Per quanto al primo non posso fare a meno, come altre volte mi è capitato di scrivere, che i contanti che una persona può portare oltre confine sono di importo superiore al limite imposto nelle case da gioco del Paese.
Infatti dieci anziché cinquemila. 
Ma c’è di più! Trattasi di una proposta contenuta, non ricordo se in un progetto o disegno di legge in tema di case da gioco nel 1992: l’impossibilità di utilizzare notizie assunte nei casinò a fini fiscali  a meno che non abbiano risvolti di carattere penale.

Infatti mi pare noto che molti italiani in veste di turisti si recano a giocare all’estero nella certezza di non poter subire controlli di sorta. 
La segnalazione da parte di un famigliare di una persona affetta da ludopatia ottiene l’effetto, mi pare che sia così ancor oggi come lo era ai miei tempi, che il segnalato non ha accesso al casinò. Vietare il gioco al di fuori del casinò in modo assoluto o solo limitarlo se si svolge negli esercizi commerciali si presenta, a mio parere, impossibile. 
Una sicurezza assoluta la si deve al fatto che un minorenne non può in alcun modo accedere ad una sala da gioco di un casinò, è indispensabile aver raggiunto, provandola, la maggiore età.

Se si intende seriamente battere la concorrenza d’Oltralpe ritengo si debba procedere con l’individuare una forma di attrattiva migliore e non solo per quanto all’offerta di giochi ma facilmente riscontrabile nei servizi alla clientela. Forse,  per quanto ne conosco ed è molto tempo che non  visito i casinò di Montecarlo e di Cannes ci sarebbe da studiare il da farsi e con risultati buoni prevedibili. 
Quello che mi pare certo è che la reintroduzione dello chemin de fer come un tempo non lontano, probabilmente pensato ad essere sostituito dal punto banco, potrebbe essere una scelta indovinata, se non altro rivolta alla qualità consapevoli che, pur trattandosi di giochi simili cambiando solamente l’avversario da battere,  siamo di fronte a due realtà che pare divergano.

Molto probabilmente la sperimentazione di giochi nuovi, non tanto nel fatto di già conosciuti ma non presenti nelle case da gioco italiane, ma assolutamente nuovi, se si scoprono, sono o dovrebbero essere tali da creare la motivazione che il giocatore trova nello sperimentare un qualcosa di assolutamente non noto.  
Credo che al Casinò di Sanremo siano stati sperimentati, ora non sono più in esercizio per motivi differenti, giochi nuovi quali la roulette americana e un gioco di dadi di cui non ricordo il nome, forse Sic Bo, ma che ha visto per la prima volta a Funchal, capitale dell’isola di Madeira.
A ben vedere, esaminando la componente slot machines nel totale dei proventi netti che segue, penso sia agevole riscontrare la  concreta e doverosa possibilità di incrementare la qualità del gioco.

 

2017

2018

2019

2021

2022

Saint Vincent

56,37%

60,10%

60,86%

56,77%

53,57%

Venezia

56,68%

55,40%

56,52%

57,81%

57,33%

Campione

70,37%

70,50%

 

 

68,06%

Sanremo

77,06%

80,49%

79,98%

83,93%

78,94%

Chiaramente non intendo sostituirmi ad altri, non pretendo di aver evidenziato se non una situazione esistente e l’idea di poter migliorare il risultato di una politica produttiva che vede i proventi dei giochi da tavolo nella loro effettività dovuta anche dall’esistenza dei cosiddetti proventi aleatori, tra l’altro un ristoro dei costi del personale di  certo e considerevole momento gestionale.
Non vorrei che mi si additi come quello che spara sulla Croce Rossa ma non posso fare a meno di incentivare chi legge tramite alcuni dati che risultano da una veloce e precisa raccolta di ritagli stampa e notizie varie che gioconews.it mi ha permesso e mi permette di osservare.

Ecco che metto in bella evidenza quanto, percentualmente parlando, i giochi da tavolo hanno influito sul totale degli stessi proventi nel 2022 che corrisponde all’ultimo anno di risultati completi a mia disposizione.
Nella stessa tabella troviamo il rapporto tra introiti e presenze, sempre per l’anno 2022 suddiviso tra giochi da tavolo, slot machines e totale. Le rispettive risultanze concorrono a fornire la situazione, statistica non non esclusivamente tale, della ripartizione delle somme che i giocatori hanno lasciato al casinò.

Giochi tavolo

Sanremo

Mercato naz.le

g.tavolo

Slot machines

totale

30/40

0,00%

0,13%

 

 

 

poker

14,32%

7,56%

 

 

 

Tornei poker

10,78%

1,08%

 

 

 

Roulette franc.

26,38%

7,42%

 

 

 

Fair roulette

23,27%

28,57%

 

 

 

craps

0,00%

1,18%

 

 

 

punto banco

7,84%

30,32%

 

 

 

Chemin de fer

0,00%

8,83%

 

 

 

Black jack

17,42%

13,30%

 

 

 

Roul. amer,

0,00%

1,60%

 

 

 

Totale g.tavolo

21,06%

38,12%

52,38

 

 

slot

78,94%

61,88%

 

196,36

 

TOTALE

100,00%

100,00%

 

 

248,74

Ripeto, ancora una volta, che intervengo nel discorso relativo ai programmi dei candidati a sindaco per le prossime elezioni esclusivamente per il fatto che, chi più chi meno, e con diverse motivazioni sul futuro impiego dell’utile, auspicano un rilancio della locale casa da gioco che, stante la posizione geografica, non dovrebbe in alcun modo essere oggetto di un futuro differente da quello che l’impegno di tutti non può mancare di ottenere.

Altri articoli su

Articoli correlati