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Controllo a posteriori nei casinò: le ricadute sulla gestione

27 maggio 2024 - 11:03

Nei casinò è fondamentale il controllo a posteriori della regolarità del gioco: vediamo perché e quali sono le ricadute sulla gestione.

Scritto da Mauro Natta
Foto di mari lezhava su Unsplash

Foto di mari lezhava su Unsplash

Con la narrazione che segue passo a scrivere del controllo a posteriori sulla regolarità del gioco e degli incassi in una casa da gioco. Per introdurre lo spirito del racconto desidero creare un pochino di atmosfera rammentando, con un esempio, la storiella del pollo di Trilussa in cui a fronte di un volatile e due commensali si potrebbe sostenere che ne mangiano mezzo ognuno anche se, in verità, ne mangia uno intero un solo commensale.
Quando studiavo statistica e scienza attuariale si raccontava appunto la storiella che ho citato in precedenza, ora mi torna comodo portala in questa occasione; miracoli della statistica!

In una sala da gioco ci sono sette tavoli di roulette francese, incassano 1000 per ciascuno e producono mance per 4200. Quindi il rapporto tra mance ed introito è del 60 percento, un risultato accettabile (4200 su 7000). C’è un però: le mance sono state conteggiate tutte insieme per i sette tavoli. 
Ammesso e non concesso che, presi singolarmente, i tavoli hanno prodotto mance per 500 ogni singolo dei primi sei, cioè 3000. risultano 1200 le mance del settimo tavolo. 
Mentre per i primi sei si registra il 50 percento (3000 su 6000 di proventi), il settimo fa registrare il 120 percento, certamente esagerato e meritevole di una attenta  verifica.

Spero di aver fornito una dimostrazione logica sulla metodologia da me sostenuta di contare le mance tavolo per tavolo. Come ho sempre scritto è quella che conosco bene e che mi ha dato soddisfazione. Ne possono esistere altre, non nutro dubbi in proposito, ma non conoscendole non ne scrivo.
È noto che la percentuale a favore del banco concorre a determinare la percentuale risultante dal rapporto mance/introito. Ad esempio nella roulette americana dove il vantaggio è maggiore per il banco (zero e doppio zero) rispetto  alla roulette francese (solo lo zero), il rapporto in parola relativo alle mance è inferiore. Questo non è fisso per ogni casa da gioco ma il dato, se storicamente rilevato, può fornire una indicazione attendibile.

Chiaramente, come diceva un mio conoscente, non ci si deve fermare alla prima cantina per poter giudicare il vino della zona, quindi, si inizia la verifica  controllando, tavolo per tavolo, tutti i dati a disposizione che sono stati raccolti giornalmente e immessi in un sistema computerizzato.
Nel caso dovessero essere utili ci sono a disposizione le copie cartacee o, nel sistema, tutto quello che può essere indispensabile consultare. A volte, se è stato necessario, un rapporto relativo alla partita stilato da un controllore.
Prima di continuare vorrei precisare, anche allo scopo di non impressionare per una non corretta iniziale sensazione, che una metodologia così impostata necessita soltanto di un programma ad hoc. Che raccolga giornalmente tutti i dati utili, volendo anche il giorno e se festivo, prefestivo o feriale e le presenze che, forse, il gestore fa inserire per fasce orarie.

Il gestore, senza dubbio, dispone logicamente di ulteriori indicazioni raccolte; d’altra parte la politica produttiva e l’organizzazione del lavoro non può basarsi soltanto sulle indicazioni utilizzate anche dal concedente per il controllo di propria competenza. 
Ho fatto cenno ad alcune verifiche che il controllore potrebbe aver necessità di mettere in atto, ebbene tutti i dati che sono utili li potrà ricavare nel programma,  ad esclusione di pochissimi eventualmente ottenibili.
In altre occasioni ho tenuto a specificare come la clientela, e in particolare la migliore e quindi più esperta, sia in grado di accorgersi se al tavolo succede qualcosa di irregolare. La non regolarità nel gioco potrebbe, per la mi esperienza può, essere dannosa per la gestione, certamente è risaputo ma, come diceva spesso un ispettore di roulette che ebbi la fortuna di avere assegnato al corso, è una questione che dobbiamo sempre tenere ben presente.

Certamente il controllo a posteriori non può essere fatto se non dopo un certo periodo più o meno lungo, tre o sei mesi ritengo sia l’ideale per disporre, unitamente ai dati raccolti, un esito credibile tanto da, se del caso, procedere ad ulteriori verifiche.
Mi era venuta l’idea di andare più a fondo nell’argomento ma la riservatezza mi ha consigliato di limitarmi a quanto ho scritto e che mi pare sufficiente ad illustrare la metodologia che ho utilizzato quando mi serviva.
Mi pare logico, tra l’altro che, come ho già avuto modo di accennare, la variazione dell’incidenza di un gioco da tavolo sullo specifico totale o quella degli introiti slot sul totale generale dei ricavi netti può costituire, a prima vista,  indice di seria preoccupazione tale da suggerirne una verifica attenta.

Non ho dubbio che si possa procedere nel senso del controllo anche in maniere differente ma di una situazione sono convinto pienamente: la natura giuridica di entrate tributarie prevale su ogni altra possibile o meno considerazione.
Concludo con un richiamo al beneficio che al concedente potrebbe derivare da una concessione al privato della gestione della casa da gioco e del complesso alberghiero.
La maggior tranquillità dovuta al fatto che la gestione operativa, con tutte le implicazioni di produzione, occupazione, produttività ed altro che alla parte politica erano addossate nel caso di gestione tramite società a capitale pubblico, è trasferita al concessionario. All’ente pubblico rimane, non è di poco momento ma è migliorativo e più agevole rispetto ai precedenti impegni, l’obbligo di controllare il rispetto delle condizioni di cui al contratto di concessione, tra questi quello che in precedenza ho cercato, spero in una forma comprensibile, di illustrare per la meccanicità ma ancor più  per la rilevanza.

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