skin

Entrate da casinò, nei decreti istitutivi la natura giuridica

23 gennaio 2023 - 09:39

I decreti istitutivi dei casinò definiscono chiaramente come siano da qualificare le loro entrate per gli enti proprietari dal punto di vista giuridico.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Giammarco Boscaro su Unsplash

Foto di Giammarco Boscaro su Unsplash

Troppe volte, forse, ho scritto e continuo a scrivere che le entrate derivanti agli enti pubblici proprietari delle case da gioco italiane hanno una espressa natura giuridica.
Probabilmente qualche lettore avrà pensato che la mia è una fissazione dovuta magari all’età avanzata (in pensione dal 2001), non sarei sorpreso se ciò è avvenuto e spero non avvenga più in quanto intendo fornire una spiegazione opportunamente corredata da una serie di documentazioni inoppugnabili.

Eccone una: l’articolo 19 del decreto legge n.318 del 1 luglio 1986 convertito in Legge n.488/86, dal titolo: Entrate speciali a favore dei comuni di  Sanremo e Venezia, recita al comma 1: “Le entrate derivanti ai Comuni di Sanremo  e Venezia alle gestione di cui al R.D.L. 22 dicembre 1927, n.2448 convertito dalla L. 27 dicembre 1928 n.3125, nonché al R.D.L. 16 luglio 1936, n. 1404 convertito dalla L. 14 gennaio 1937 n. 62, sono considerate, fin dalla loro istituzione, entrate di natura pubblicistica da classificarsi nel bilancio al titolo I, entrate tributarie Non si dà luogo al rimborso delle imposte dirette già pagate”.

A corredo del precedente riporto quanto segue:
Regio decreto legge in data 22 dicembre 1927, n.2448
Visto l’art.3, n.2, della legge 31 gennaio 1926n n.100;
Ritenuta la necessità assoluta ed urgente di provvedere ,
Sentito il Consiglio dei Ministri;
Sulla proposta del capo del Governo, Primo Ministro, Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’interno;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Art. 1. È data facoltà al Ministro dell’interno di autorizzare, anche in deroga alle leggi vigenti, purché senza aggravio per il bilancio dello Stato, il comune di San Remo ad adottare tutti i provvedimenti necessari per poter addivenire all’assestamento del proprio bilancio e all’esecuzione delle opere pubbliche inderogabili.
L’autorizzazione del Ministro per l’interno ha efficacia giuridica anche in confronto a terzi.
Nell’atto dell’autorizzazione, il Ministro per l’interno può riservarsi di subordinare alla propria approvazione l’esecuzione dei singoli provvedimenti, stabilendone, se del caso, i termini e le modalità.
Art. 2. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione, e sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge. Il Capo del  Governo, Ministro per l’interno. Proponente è autorizzato alla presentazione del relativo disegno di legge.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.

Per i Comuni di Venezia e Campione d’Italia fu esteso, nel 1933 e 1937 identico decreto che, in sostanza, ha autorizzato le rispettive case da gioco. Precisamente: Campione, n.201 in data 2 marzo 1933; Venezia decreto n.62 in data 14 gennaio 1937.

Se la memoria non mi fa danno, il fisco pretendeva il pagamento dell’imposta diretta sulle mance mentre le due gestioni sostenevano che le entrate derivanti dalla gestione dei locali casinò erano da ascriversi ai decreti istitutivi delle rispettive case da gioco. La conversione in legge del citato decreto n.318 ha risolto la controversia. 

Allo stesso modo possiamo interpretare il seguente decreto istitutivo della casa da gioco di Saint Vincent:

Decreto in data 4 aprile 1946 del Presidente della Giunta VdA.
Art. 1. È istituita, per la durata di anni 20, nel Comune di Saint Vincent una casa da gioco, nella quale è permesso anche il gioco d’azzardo e il cui funzionamento è regolato dalle norme di legge relative alla disciplina delle case da gioco nonché dalle prescrizioni che saranno determinate con successivo decreto.
Art. 2. La concessione dell’esercizio della casa da gioco sarà fatta dal Consiglio della Valle d’Aosta d’intesa con il Comune di Saint Vincent. Gli utili netti annui di esercizio saranno ripartiti fra il concessionario, il Consiglio della Valle ed il Comune di Saint Vincent in base a percentuale da determinarsi dal Consiglio della Valle d’Aosta.
Art. 3. Sulla vigilanza dell’esercizio e sulla disciplina della casa da gioco di Saint Vincent provvederà il Consiglio della Valle d’Aosta mediante appositi incaricati.
Art. 4. Il presente decreto, dopo la ratifica entra in vigore con effetto del giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Dalla sentenza della Corte Costituzionale n.90 del 2022:
“La possibilità, prevista per la regione autonoma Valle d’Aosta, di istituire e gestire una casa da gioco in deroga al divieto penale del gioco d’azzardo è stata fondata sulla attribuzione, che lo statuto speciale ha riconosciuto alla stessa, della competenza in materia di turismo.

I ricavi derivanti dall’attività della casa da gioco in linea con quanto disposto dal legislatore statale a partire dl 1949 in armonia con lo Statuto hanno alle entrate regionali, al fine  … di sovvenire alle finanze di comuni o regioni ritenute dal legislatore particolarmente qualificate dal punto di vista turistico e dalla situazione di dissesto finanziario”. 

Ritengo di aver esposto un serie di giustificativi di quanto sostengo. Infatti, richiamando la mia vecchia memoria, nei capitolati che riportano le norme contrattali riferentesi alla gestione delle locali case da gioco, le entrate speciali sono individuate in proventi netti (come sono certo li definiva quello di Venezia) facendo riferimento entrambi alla Legge n. 488/86 di conversione dell’art.19 del D.L. n.318 del 1 luglio 1986 e mance.

Definitivamente concludendo ritengo si debbano pacificamente considerare entrate tributarie quelle che derivano dai tavoli e dai giochi e la parte delle mance al netto di quanto di competenza degli impiegati tecnici croupiers.

Articoli correlati