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Le ragioni dei casinò: lo scopo finale complessivo

11 marzo 2024 - 09:54

I casinò hanno tanti motivi di esistere, tra essi un posto d'onore è occupato dal loro scopo fiscale complessivo.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Evan Dennis su Unsplash

Foto di Evan Dennis su Unsplash

Tutti i candidati alla poltrona di primo cittadino della città dei fiori, chi più chi meno, hanno fatto riferimento al ruolo della casa da gioco quale elemento positivo per il Comune di Sanremo. Non solo per quanto alle entrate tributarie che ne derivano e per il rilevo in ordine al fattore occupazionale diretto e dell’indotto; ma anche per  l’effetto oggettivamente favorevole collegato alle manifestazioni che, a prescindere dal loro carattere, se sportivo, canoro, letterario o meno, rappresentano una nota positiva coniugabile alla presenza del casinò sul territorio.

Ciò che non ho potuto notare o che mi è sfuggito, forse, in quanto presentato in una campagna elettorale nella quale una esposizione con particolari tecnicismi avrebbe potuto destare scarso interesse oppure quello di pochi, è lo scopo fiscale complessivo per cui il casinò è stato autorizzato nel lontano 1927.

In buona sostanza le entrate che derivano al bilancio comunale dalla casa da gioco sono destinate a finanziare servizi che l’ente pubblico periferico si impegna a fornire ai propri cittadini. 
Ne consegue, e mi pare si possa affermare con una certa logicità di ragionamento, che l’azienda casa da gioco senza nessun obbligo di adottare una specifica modalità gestionale, se a capitale pubblico o privato o misto, è vista e considerata dal titolare della autorizzazione (non va dimenticato che trattasi di una attività in deroga alle norme del codice penale) quale fonte di autofinanziamento. Che, dopo aver garantito la dovuta autonomia finanziaria della gestione, utilizza impiegandolo in opere inderogabili come si legge del decreto luogotenenziale del 1927, mi pare n. 2445, in definitiva quanto si è detto in precedenza.

Vivendo in una cittadina come Sanremo dove c’è il casinò non pare fuori luogo pensare che una buona parte dei residenti, escludendo i dipendenti tecnici della casa da gioco che lo conoscono, percepisca il valore di ciò che si accompagna ai giochi da tavolo.

Introduco il discorso “proventi aleatori”, risparmiando al lettore la sentenza della Cassazione del 1954 più volte da me richiamata, per evidenziare la maggiore redditività di dette entrate (netto maggiorato di parte dei proventi aleatori) che, e non è un segreto, sono per il dipendente reddito di lavoro regolarmente soggetto ad imposta personale sul reddito delle persone fisiche a norma dell’art. 3 del decreto n. 314 del 1997.
Mentre invece per la restante parte, di cui alla citata sentenza, concorrono alla misura di quanto il gestore trasferisce al concedente sulla scorta di quanto contrattualmente stabilito. In sostanza i costi di produzione, se confortati da entrate più importanti, consentono un trasferimento più elevato. Il tutto ad esclusivo vantaggio dell’ente pubblico. Ritengo che, in argomento, non si possano sollevare dubbi di sorta. 
Molti sono a conoscenza che i proventi aleatori possono coniugarsi, in svariate proporzioni, alla qualità del gioco che l’incidenza dei proventi slot sul totale dovrebbe  incentivare con iniziative e suggerimenti oggetto, mi pare anche se è avvenuto parzialmente, di dichiarazioni da parte di candidati.
Sicuramente parlare di professionalità, di miglioramento dei servizi alla clientela,  di adeguamento dell’offerta alla domanda, di diversificazione e, volendo, di multifunzionalità e ricerca di nuovi giochi si procede ad aprire  una porta  mirata alla qualità piuttosto che alla quantità.

Ed allora ci si dovrebbe chiedere se le condizioni operative e di impostazione della politica produttiva sono consone allo scopo o se, invece, ci si può accontentare dei risultati ottenibili con il prosieguo di quanto fatto sino ad ora.
Ecco il mercato nazionale. Il 2018 è posto dopo il 2019 per proporre un raffronto ravvicinato col 2018 anno in cui Campione è stato chiuso a fine luglio.

Mercato naz.le

2017

2019

2018

2021

2022

Giochi tavolo

101.541.120

72.979.353

88.372.176

39.715.108

95.633.011

slot

182.337.584

124.883.370

155.383.193

67.348.456

155.228.958

totale

283.878.704

197.862.723

243.755.369

107.063.564

250.861.969

presenze

2.029.238

1.238.420

1.581..191

539.700

1.268.641

Seguono le quote di mercato del casinò di Sanremo; pare che la parziale chiusura di Campione non abbia prodotto migrazioni di rilievo; ragion per cui certe iniziative dovrebbero essere prese in seria considerazione.

Sanremo

2017

2019

2018

2021

2022

Giochi tavolo

10,12%

12,19%

9,47%

8,94%

9,58%

slot

18,93%

28,46%

22,21%

27,54%

22,13%

totale

15,78%

22,46%

17,59%

20,64%

17,35%

presenze

10,10%

15,48%

11,93%

15,37%

13,79%

Il mio intento non è assolutamente quello di analizzare le dichiarazioni dei candidati perché la situazione del Comune non è a mia conoscenza se non per qualche articolo letto sul Secolo e, posso garantirlo, non me lo permetterei mai.
Posso certamente affermare che il mondo delle case da gioco e dell’azzardo autorizzato mi è noto per il mio passato lavorativo e sindacale.

Quello che ho scritto ha lo scopo dichiarato di presentare una situazione che, a mio avviso, pare abbastanza realistica. Anche i rimedi e le iniziative che mi sono permesso di indicare sono frutto di quaranta e più anni di esperienza maturata nello specifico settore a datare dal 1959.

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