Regio decreto legge n.201 in data 2 marzo 1933
Visto l’art.3, n. 2, della legge 31 gennaio 1926 n.100;
Ritenuta la necessità assoluta ed urgente di provvedere;
Sentito il Consiglio dei Ministri;
Sulla proposta del capo del Governo, Primo Ministro, Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’interno;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Art. 1. È data facoltà al Ministro dell’interno di autorizzare, anche in deroga alle leggi vigenti, purché senza aggravio per il bilancio dello Stato, il Comune di Campione d’Italia ad adottare tutti i provvedimenti necessari per poter addivenire all’assestamento del proprio bilancio e all’esecuzione delle opere pubbliche inderogabili.
L’autorizzazione del Ministro per l’interno ha efficacia giuridica anche in confronto a terzi.
Nell’atto dell’autorizzazione, il Ministro per l’interno può riservarsi di subordinare alla propria approvazione l’esecuzione dei singoli provvedimenti, stabilendone, se del caso, i termini e le modalità.
Art. 2. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione, e sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge. Il Capo del Governo, Ministro per l’interno. Proponente è autorizzato alla presentazione del relativo disegno di legge,
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.
Personalmente non ho il minimo dubbio a considerare attinente l’articolo 19 del decreto legge n.318 del 1 luglio 1986 convertito in Legge n.488/86, dal titolo: Entrate speciali a favore dei comuni di Sanremo e Venezia, che recita al comma 1: “Le entrate derivanti ai Comuni di Sanremo e Venezia alle gestione di cui al R.D.L. 22 dicembre 1927, n.2448 convertito dalla L. 27 dicembre 1928 n.3125, nonché al Rdl 16 luglio 1936, n. 1404 convertito dalla L. 14 gennaio 1937 n. 62, sono considerate, fin dalla loro istituzione, entrate di natura pubblicistica da classificarsi nel bilancio al titolo I, entrate tributarie. Non si dà luogo al rimborso delle imposte dirette già pagate”.
Fatta doverosamente questa premessa mi accingo a qualche considerazione da parte di chi, nelle case da gioco, ha lavorato negli anni passati ed era sufficiente, come si era soliti dire, aprire le porte.
Non ritengo sia il caso di proporre raffronti con i tempi andati sugli importi, desidero soffermarmi sulle presenze e sulla tipologia di offerta. Sicuramente i dipendenti non sono numericamente identici, ma l’incidenza dei proventi slot sul totale merita un richiamo che potrebbe essere di qualche utilità.
I proventi netti di gioco del 2017 penso possano essere presi in considerazione e lo stesso dicasi per la tipologia dell’offerta, le presenze e, pur nella contezza che trattasi di un dato prettamente statistico, il rapporto tra presenze e introiti che lascio alla buona volontà del lettore.
Giochi in esercizio
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1994
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2017
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2022
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Roulette francese
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si
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6.186.329
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909.542
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Chemin fe fer
|
si
|
1.095.190
|
no
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Trente et quarante
|
si
|
1.241.783
|
124.033
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Black jack
|
si
|
3.753.767
|
2.599.510
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Fair roulette
|
no
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3.171.452
|
3.971.073
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Craps
|
no
|
483.516
|
no
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Punto banco
|
no
|
4.985.613
|
4.620.649
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Poker
|
no
|
6.086.489
|
782.984
|
Slot machine
|
si
|
64.146.136
|
27.566.089
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Totale introiti
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91.150.277
|
40.523.682
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presenze
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357.571
|
672.351
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208.334
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Incidenza slot/totale
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41,51%
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70,37%
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68,02%
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La differenza, per me, più evidente tra il 2017 e il 2022 consiste nella mancanza dello chemin de fer tra le offerte di gioco e della roulette francese tradizionale che, per quanto si può vedere, a mio avviso aveva qualche frequentatore di qualità.
Una nota leggermente positiva la si può vedere nell’incidenza dei proventi slot sul totale dei ricavi netti (senza la quota mance di spettanza della gestione) e sulla quale non vi sono gli importi sino alla possibilità di consultare, eventualmente resi pubblici tramite internet gli allegati al bilancio.
Certamente la situazione attuale impegna a incrementare, diversificandola, l’offerta e il richiamo al poker, visti i risultati relativi al 2017, non è un fatto casuale. Altrettanto si dovrebbe operare – e in questa direzione si è mossa la concorrenza più vicina – nella ricerca di giochi nuovi si da creare la necessaria, se non indispensabile, attrattiva tale da ostacolare la concorrenza dell’online come si rileva pacificamente dai risultati che si possono leggere.
L’accenno alle mance ha lo scopo di evidenziare la rilevanza dei cosiddetti proventi accessori in quanto un validissimo contributo alla tranquillità economica e finanziaria della gestione e, allo stesso tempo, un canone di concessione, più alto.
Il mercato, considerando il totale dei ricavi netti, si presenta così riepilogato.
Tot. ricavi
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2018
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2019
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2020
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2021
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2022
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St. Vincent
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57.838.986
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60.630886
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29.677.628
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30.351.627
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62.400.054
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Venezia
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97.595.986
|
92.800.744
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41.564.560
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54.385.332
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104.435.224
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Campione
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45.460.976
|
|
|
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40.523.682
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Sanremo
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42.878.177
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44431.09
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23.569.891
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22.096.606
|
43.523.009
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totale
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243.773.368
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197.862723
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94.812.079
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107.063.565
|
250.086.969
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In precedenza accennavo alla percentuale con la quale i proventi slot contribuiscono al totale dei ricavi, ciò per la rilevanza, appunto, delle mance perché dalla loro (quota gestione) consistenza dipende la conduzione economico finanziaria della casa da gioco e, conseguentemente, il quantum che il gestore può versare al concedente. E, ribadendo quanto già espresso, non mi pare si tratti di una questione di poco momento.
Quindi non si potrebbe, personalmente non si può, che condividere l’intenzione di operare sull’incremento dell’offerta e sulla ricerca di nuovi giochi.
A conoscenza, dal riquadro precedente del trend registrato nel 2017, è più che logico e doveroso augurare al Comune e al casinò di Campione i migliori auguri per il prossimo futuro.