In un mio recente articolo ho evidenziato una tipologia di organizzazione del lavoro in una sala da gioco tale da poter ritrovare l’esattezza delle operazioni nella cassa di sala obbedendo al detto che l’ultimo chiude la porta.
In effetti, nella ricerca di presentare il problema nel modo più comprensibile, ho dimenticato di presentare il caso in cui una vincita sia stata pagata con un assegno: il che è possibile se si dovesse superare il limite imposto al contante.
Ebbene, se detta forma di pagamento viene adottata, il controvalore in gettoni, a prescindere da chi rilascia il titolo di credito, verrà versato al cassiere in discorso. Questo se ne farà carico o versando alla amministrazione e contabilità una pari somma o addebitandosi l’importo come maggiorazione della sua dotazione di contanti.
Chiarita la soluzione per la eventualità del pagamento della vincita con assegno, si deve ammettere che le operazioni per ottenere il risultato dei giochi, di contropartita e di circolo lo si è assimilato facilmente. Rimane da constatare che a tutte le operazioni è sempre presente un rappresentante del concedente; infatti, come è dato leggere nel disciplinare nessun tavolo può essere aperto o chiuso senza la presenza di un controllore regionale.
Il che significa che il controllo degli introiti è seguito in ogni operazione che la definizione di cui all’art.19 del Dm n. 318/86, convertito in legge, la numero 488/86 mi pare dovrebbe imporre.
Per esperienza posso dire che il controllo in parola avviene de visu da parte dei controllori in servizio di sala ma dovrebbe avvenire anche a posteriori per quanto riguarda la regolarità del gioco e degli incassi.
Su questo argomento mi sono soffermato spesso, probabilmente commettendo l’errore di chi lo ha in testa ben chiaro e, conseguentemente, omettendo alcuni passaggi utilissimi per colui che tenta di capire una esposizione, forse, non troppo chiara.
Ed ecco che provo, forse per l’ultima volta e presentando qualche esempio reale senza indicarne il luogo ma, in ogni caso in Italia. Parto dal fatto che tutti gli elementi necessari sono, o dovrebbero essere, in possesso del corpo controllori regionali e/o comunali.
Per i giochi di contropartita: dotazione iniziale, esistenza finale, contanti e quello che rileva il risultato; per i giochi di circolo il risultato (cagnotte), per entrambi i giochi le mance conteggiate, così come per i risultati, tavolo per tavolo.
Può apparire banale ma ho l’impressione, forse esagerata, che non si comprenda la motivazione specifica di una operazione che, una volta controllato il totale, permette la certificazione della tassa di concessione; nulla cambia se il concessionario è pubblico o privato.
Ed è proprio sul controllo, oggetto di una mia continua attenzione, che mi allargo utilizzando dati reali di un passato produttivo di qualche anno or sono; ritengo dimostri la positività di una teoria non solo personale.
La metodologia, che seguo mi ha dato risultati certi, si basa sul rapporto tra mance e introiti, tra introiti e contanti rinvenuti nelle apposite cassette di ogni tavolo di contropartita, dalla variazione eccessiva dell’incidenza degli introiti slot sul totale e dall’incidenza del gioco in esame sul totale dei giochi da tavolo.
Come annunciato ecco dati veri riferiti a un gioco da tavolo, ne segue l’incidenza degli introiti slot e il totale degli introiti che, per l’occasione del controllo a posteriori, ho diviso per semestre.
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Primo semestre
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Secondo semestre
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Totale esercizio
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slot/totale introiti
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39,49%
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38,42%
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38,96%
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Mance/introiti roulette
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47,62%
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46,31%
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46,93%
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Introiti roulette
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Introiti slot
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Totale introiti
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Mance roulette
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Primo semestre
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22.450.950
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20.107.294
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56.830.929
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10,685
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Secondo semestre
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21.700.102
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20.835.108
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54.648.541
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10,049
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Totale esercizio
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44.184.052
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40.940.382
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113.409.490
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20,734
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Primo semestre
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Secondo semestre
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Totale esercizio
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slot/totale introiti
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26,51%
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32,12%
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29,23%
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Mance/introiti roulette
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55,01%
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74,93%
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63,82%
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Introiti roulette
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Introiti slot
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Totale introiti
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Mance roulette
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Primo semestre
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32.317.132
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29.725.505
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112.082.870
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17,776
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Secondo semestre
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25.650.624
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34.015.029
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105.925.777
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19,219
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Totale esercizio
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57.967.756
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63.740.534
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218.008.647
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36,995
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Nota: le mance sono indicate a milioni.
Ora esaminando i dati possiamo osservare quelli relativi ad una situazione normale, la prima ed una, la seconda, bisognosa di ulteriori osservazioni poiché normale non appare.
Chiaramente per approfondire si rende necessario avere a disposizione altri elementi: non penso esistano dubbi per definire la situazione con possibili irregolarità. Nessun dubbio che avendo a mano le mance tavolo per tavolo è più semplice dare inizio a una doverosa ricerca, magari integrata con le presenze ed altro ancora quali i bordereaux dei tavoli e delle mance per controllare la loro composizione in gettoni anche in rapporto ai risultati netti del gioco.
Non si potrebbe passare oltre dopo aver osservato il calo del totale dei proventi in corrispondenza dei risultati della roulette nel secondo semestre, l’incremento del rapporto tra mance ed introiti; la conclusione mi pare evidente: un attento e capillare controllo tavolo per tavolo allo scopo di poter individuare la o le motivazioni di una situazione ragionevolmente definibile non regolare.
La regolarità del rapporto tra mance e introiti e tra contanti e introiti si fonda su percentuali matematiche sul vantaggio del banco e su dati storici che, negli anni, hanno trovato un giusto e riconosciuto riscontro. In specie tra contanti e introiti in uso nei casinò degli Usa dove si cambia contanti per gettoni esclusivamente al tavolo da gioco.
Sia chiaro e limpido immediatamente che una situazione a prima vista da controllare non è senza alcun dubbio irregolare. Come ho sempre scritto, a proposito dell’esempio che segue, la prima cosa da farsi è la verifica di tutta la documentazione reperibile.
Se vi sono sette tavoli di un gioco la cui percentuale mance/introiti dovrebbe essere del 60 percento, se i primi sei corrispondono al 50 anche se l’introito è per tutti uguale (1000 x 7 = 7000) e uno fa rilevare con 1200 il 120 percento in mance, la somma di queste ultime è 4200 (3000 + 1200) e corrisponde al 60 percento.
Non è certo che esista una irregolarità in quanto un tavolo potrebbe essere stato aperto una sola volta e registrato una ingente perdita. Capisco benissimo che l’esempio riportato sfiora l’assurdità ma sarebbe altrettanto assurdo cercare una eventuale irregolarità senza disporre delle mance di quel tavolo se queste sono conteggiate, per totali, insieme a quelle degli altri tavoli.