Era già un bel po’ di tempo che non soffrivo, si fa per dire, di nostalgia. Oggi mi sono alzato ricordando i vecchi tempi quando facevo, non sempre, il cassiere di sala nel servizio notturno tra il venerdì e il sabato durate un gala con gare di chemin de fer.
Non lo ricordo tanto per il lavoro grandissimo e altrettanto lungo, dalle 23 del venerdì alle 12 del giorno seguente, quanto per il rapporto, che molto probabilmente l’organizzazione del lavoro provocava, con la clientela.
Certamente l’organizzazione del lavoro comportava altri compiti ma il più rilevante, almeno per quello che ritengo per esperienza diretta, era la nota di compiacimento quando al giocatore non dovevi chiedere il nome perché la “pratica” permetteva di conoscerlo.
Dimenticavo di specificare che il cassiere dopo una certa ora sostituiva l’ufficio cambi assegni.
Non so quante volte ho scritto di adeguamento dell’offerta alla domanda e di miglioramento dei servizi offerti alla clientela. Ebbene è proprio su questi argomenti che il frequente fatto ricordato mi sollecita a ritornare.
Non è assolutamente il caso di evidenziare i numeri e le case da gioco dove, da tempo, si è rinunciato a gestire lo chemin de fer perché lo si può sostituire col punto banco. Questo, però, non è esatto in quanto l’unica parentela la possiamo reperire nelle carte e, forse, nelle regole.
La filosofia del giocatore di chemin è quella di scontrarsi con un simile non col banco, la soddisfazione di vincere è differente e la possibilità di incontrare nuovamente lo tesso avversario, a certi livelli, è quasi certa.
Per la casa, parlando di rischio di impresa, le cose cambiano. Non è la prima volta che ne parlo ma allo chemin la casa non può perdere e il vero rischio può risiedere nel largheggiare in fatto di concessione di credito. Il costo del servizio, primo fra tutti l’ospitalità, è maggiore ma i cosiddetti proventi aleatori si presentano più interessanti.
Quest’ultima osservazione mi fa andare un pochino fuori tema. Chiaramente gli addetti ai lavori sono al corrente che, contrariamente ad altri giochi, la qualità e l’entità della partita generano mance più importanti nella quantità ma meno ragguardevoli se confrontate con la cagnotte.
Ed è questo, o dovrebbe esserlo, una valida motivazione da incentivare, per quanto possibile e nei limiti temporali dello stesso, incontri piuttosto che scontri di chemin de fer avendo la disponibilità dei complementi.
Ritornando all’argomento che ci occupa in via principale, reputo per l’esperienza diretta accumulata, che il servizio precedentemente descritto sia cosa molto gradita se non alla pari forse di più dell’ospitalità e delle attenzioni che una dirigenza attenta e per questo coinvolta.
Il giocatore di un certo livello, e non posso nascondere che per dedicarsi allo chemin de fer la condizione economica costituisca la più rilevante delle situazioni, è abituato ad un trattamento che potremmo definire extra.
In tutte le case da gioco, così come mio nonno diceva riferendosi agli ambienti marinari, il porto lo fanno, prima di tutto i marinai; gli impiegati, nel caso in discorso, con la loro educazione e professionalità tali da porli perfettamente in grado di intervenire in quasi tutte le circostanze di gioco.
Così operando permettono il più scorrevole evolversi della partita e, al tempo stesso, consentono al commissario di curare la composizione dei tavoli e l’assegnazione della posizione numerica al giocatore; quest’ultima operazione, potrebbe anche non avere importanza per qualcuno, invece è una delle più delicate incombenze che, tra l’altro, spesso non viene considerata quanto merita.
Desidero evidenziare alcuni dai relativi al 1994 e, tra l’altro, allo chemin de fer:
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Venezia
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Saint Vincent
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Campione
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Sanremo
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Chemin de fer
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18.020.291
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16.348.010
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13.460.534
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8.207.540
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Totale ricavi
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113.409.490
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218.008.647
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142.171.431
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104.728.613
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Presenze
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561.733
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1.121.654
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357.571
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363.544
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Slot machines
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40.940.382
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63.740.556
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59.016.079
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57.056.961
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Roulette Franc.
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44.184.052
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57.967.756
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57.988.563
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29.557.011
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