Il governo svedese sta valutando di chiudere anche l'ultimo casinò terrestre esistente, quello di Stoccolma. Una decisione che porterebbe, nel caso, il Paese scandinavo a non avere più casinò, questo peraltro non in nome di un proibizionismo semmai perseguito altrove, ma “solo” perchè essi non sono più redditizi e in grado di raggiungere gli scopi, anche economici, per i quali sono stati istituiti.
Uno scenario oggetto di attenzione a livello europeo e dunque anche da parte di chi, come Per Jaldung, è stato amministratore delegato di Casino Cosmopol fino a settembre 2022 e che, dopo essere stato presidente dell'European casino association, ne è ora presidente onorario, oltre a essere alla guida del Grand Casino Viage di Bruxelles.
“Mi dispiace leggere che anche il casinò di Stoccolma (l’ultimo in Svezia) potrebbe chiudere definitivamente, ma capisco la direzione delle decisioni, vista la nuova regolamentazione e l’interpretazione delle leggi applicabili negli ultimi anni. Non sono così sicuro che fosse intenzione del legislatore creare questa situazione, quando la nuova legge sul gioco d'azzardo è entrata in vigore nel 2019”, commenta a Gioconews.it.
Jaldung segnala, ancora: “Un aumento del gioco d'azzardo illegale nei club e nei casinò clandestini è già stato notato a Malmö e Göteborg, la stessa cosa potrebbe accadere a Stoccolma. C’è ancora una richiesta di giochi dal vivo e di slot machine e quando non esisteranno più operatori regolamentati e autorizzati, qualcun altro offrirà i giochi illegalmente. I siti di gioco d'azzardo illegali non sono adatti ai giocatori problematici, agli sforzi antiriciclaggio o alla criminalità in generale. È semplice”.
Jaldung, che aveva supervisionato personalmente l'apertura del casinò di Stoccolma, aggiunge: “È triste vedere gli enormi investimenti in oltre vent'anni anni in strutture, attrezzature, marchio, personale, formazione, relazioni, gioco responsabile, sistemi IT, ecc. ecc., essere accantonati. Per non parlare di tutte le opportunità di lavoro, le tasse e gli affari con i fornitori persi. Il mio pensiero va a tutto il personale dedicato che sta perdendo il proprio mezzo di sostentamento. Prima della pandemia Casino Cosmopol contava circa dipendenti a tempo pieno e oltre 1,2 milioni di visite all’anno, ora sono solo una frazione. Naturalmente, anche l’ascesa dei casinò online è, in parte, una ragione del declino (il mercato online è più di dieci volte più grande del mercato tradizionale in Svezia). A Cosmopol è vietato avere una licenza online. Cosa si sarebbe potuto fare diversamente in passato, per evitare questa situazione? Ho le mie idee su questo argomento, ma le condividerò in un momento diverso. Vista la situazione odierna, non biasimo la società per aver chiuso Malmö e Göteborg e il governo a valutare se mantenere o meno quest’ultimo, a Stoccolma. Semplicemente non è possibile gestire casinò tradizionali e internazionali nelle circostanze attuali”, conclude.