Rolando: 'Concordato Casinò, la valutazione degli immobili è neutra'
L'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Filippo Rolando, fa il punto sul piano di concordato che sarà votato a luglio, a cominciare dai numeri contenuti.
Occhi puntati sul 9 luglio, quando i creditori saranno chiamati a esprimersi sul piano di concordato in continuità della società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino, per il quale il tribunale di Aosta ha emesso il decreto di ammissione. A fare il punto con Gioconews.it, in un'intervista che sarà pubblicata integralmente sul numero di maggio della rivista e di cui vi proponiamo un ampio estratto, è l'amministratore unico del Casinò resort, Filippo Rolando.
Nel piano di concordato il valore totale dei terreni e dei fabbricati del Casinò resort è di 102,8 milioni di euro alla data del 12 /11/2018, mentre il valore totale da piano è sceso a 23,2 milioni di euro e quello di realizzo è di 15,2 milioni. Come mai una svalutazione così alta?
“Innanzitutto non si tratta di una svalutazione, ma di una valutazione. Al momento della redazione di un piano di concordato, bisogna effettuare una valutazione a far data dalla presentazione della domanda relativa. A seconda dei punti di vista adottati, l'immobile può avere un valore di acquisto, storico, di liquidazione oppure in funzione della sua capacità di generare reddito.
Assumiamo, è solo un esempio, che gli immobili valgano un miliardo di euro. Il creditore allora mi dice: vendi gli immobili e paga i debiti!
Ma in questa offerta concordataria, gli immobili relativi ai terreni e ai fabbricati del Casinò resort sono assolutamente neutri, in quanto non è previsto che vengano venduti, e comunque la valutazione è stata fatta da un perito. Fanno eccezione i beni cosiddetti no core, dei quali il Consiglio Valle ha autorizzato la dismissione. In questo caso, prima che ciò avvenga, è necessario che il piano di concordato in continuità venga votato dai creditori, che sono stati convocati in tribunale ad Aosta il prossimo 9 luglio, e poi, se ciò avverrà con esito positivo, che il concordato stesso venga omologato. Per i beni no core è stato ipotizzato un valore di perizia, seguiranno poi aste giudiziarie, che saranno gestite direttamente dal tribunale”.