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Elezioni 2020: fra sorprese e riconferme, ecco i 'nuovi' governatori

22 settembre 2020 - 09:04

Tempo di bilanci per le elezioni regionali appena andate in soffitta, in attesa dei risultati della Valle d'Aosta, con ripercussioni importanti anche per il gioco.

Scritto da Fm
Elezioni 2020: fra sorprese e riconferme, ecco i 'nuovi' governatori

Un pareggio, che in un certo senso appaga le aspirazioni di tutte le parti politiche, con la conferma della leadership dei governatori più “forti”, da De Luca a Zaia, e una sola, grossa novità: il passaggio delle Marche al centrodestra, dopo 25 anni di dominio pressoché incontrastato del centrosinistra.

Questi i risultati più evidenti delle elezioni regionali in calendario il 20 e 21 settembre, dopo la conclusione delle operazioni di spoglio.

Discorso a parte per la Valle d'Aosta - dove il presidente in virtù di una diversa legge elettorale verrà eletto dai consiglieri candidati nelle 12 liste presentate - a cui dedicheremo uno speciale nei prossimi giorni, visto anche lo stretto legame esistente fra la Regione e il casinò di Saint Vincent.

Cominciamo, dalle conferme, che potrebbero riflettersi anche sul settore del gioco.
 
LA NUOVA SFIDA DI ZAIA - In Veneto si registra un vero e proprio plebiscito per Luca Zaia e la sua coalizione, con una percentuale di oltre il 76 percento. Le tre liste della Lega hanno raggiunto un'ampia maggioranza assoluta e il 63,9 percento dei consensi (44,6 percento Zaia Presidente, 16,9 percento Lega, 2,4 percento Veneto Autonomia).
Zaia, che durante l'emergenza Covid-19 è stato in prima linea nel sostenere la riapertura delle attività di gioco e dei casinò, sarà chiamato a garantire l'applicazione della legge regionale del 2019 che, fra l'altro, ha disposto  “orari di interruzione del gioco da porre in essere in modo omogeneo ed uniforme su tutto il territorio regionale per la prevenzione ed il contrasto della diffusione del Gap”, oggetto di una specifica delibera di Giunta a gennaio 2020, e prevede un distanziometro differenziato a seconda della grandezza delle città, e deroghe per le attività già esistenti all'entrata in vigore della normativa.
 
TOTI E LA PROROGA DELLA VECCHIA LEGGE - A varare una nuova legge, con tutta probabilità, sarà chiamato un altro dei governatori uscenti che resteranno in sella fino al 2025: Giovanni Toti, eletto in Liguria con il supporto del centrodestra con il 56,1 percento dei voti.
Da oltre due anni infatti, la politica e gli operatori del comparto attendono novità normative, dopo la proroga "a data da destinarsi" dell'entrata in vigore anche per le autorizzazioni in essere della legge del 2012 decisa dalla Giunta Toti nel 2018, in previsione di una omogeneizzazione nazionale delle regole, come noto mai arrivata. Ma che forse potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi, visto che recentemente da più parti è stata auspicata l'attuazione dell'Intesa sul riordino del 2017, a cominciare dal sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta.
 
DE LUCA E LO STATUS QUO - Fra i riconfermati c'è anche l'esponente del centrosinistra Vincenzo De Luca, “lider maximo” della Campania, che incassa quasi il 70 percento dei voti.
Nel suo nuovo mandato dovrà amministrare quanto fatto in quello precedente anche in materia di gioco, con il varo di una delle leggi ritenute fra le più equilibrate d'Italia, contemperando la tutela della salute con quella dei lavoratori del comparto e la salvaguardia delle attività esistenti, ma che obbliga i Comuni a modificare i regolamenti vigenti, con i relativi limiti orari, adeguandoli a quelli regionali.
Un obbligo scattato proprio a settembre.
 
PROSEGUE IL "REGNO" DI EMILIANO - Al Sud, rielezione anche per il governatore uscente della Puglia, Michele Emiliano (centrosinistra), che strappa il 46,9 percento dei consensi.
Come noto, dal 1° gennaio 2020 la sua Regione ha eliminato la retroattività della precedente legge sul gioco, tutelando le attività già esistenti e introducendo cambiamenti importanti rispetto alla versione precedente, risalente al 2013.
Come detto, restano valide le autorizzazioni comunque concesse prima della data di entrata in vigore della disposizione, mentre per quelle di nuova autorizzazione scatta il divieto "nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve su suolo pubblico, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto". Gli esercenti poi devono adeguarsi all'obbligo di frequentare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della diposizione e successivamente con cadenza biennale, corsi di formazione vertenti sulla normativa vigente in materia di gioco lecito.
 
GIANI E LA PREVENZIONE DEL GAP - Parlando di novità invece, la Toscana mantiene lo stesso colore e all'ex presidente Enrico Rossi succede Eugenio Giani (centrosinistra), con il 48,6 percento dei voti.
Giani è una vecchia conoscenza del mondo del gioco: nella passata consiliatura, da presidente del consiglio regionale, è stato infatti uno dei promotori della costituzione dell'osservatorio regionale sul Gap nonché sostenitore del ruolo del Corecom per il contrasto a questo tipo di dipendenza, ribadendo che affrontarla è una necessità legata a “salute e sanità pubblica, elementi fondamentali nello spirito di condivisione della società”.
Anche la sua Giunta sarà chiamata ad assicurare l'applicazione sul territorio della legge sul gioco, approvata nel 2018, i cui ambiti di attuazione sono stati poi chiariti da una circolare esplicativa emessa dalla Regione.
 
ACQUAROLI, DALLA CAMERA ALLA REGIONE MARCHE - Concludendo con le novità, approdiamo nelle Marche, dove il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli strappa un 49,1 percento dei consensi, decretando la sconfitta del centrosinistra dopo 25 anni di governo.
Da deputato di Fratelli d'Italia, nel 2018 è stato fra i firmatari della proposta presentata alla Camera "Norme per la prevenzione e il contrasto del gioco d'azzardo patologico, nonché in materia di pubblicità del gioco d'azzardo, di tutela dei minori e di disciplina dell'apertura di sale da gioco", poi ritirata nel luglio dello stesso anno dopo il varo del decreto Dignità, e di una risoluzione che chiedeva al Governo "di impegnarsi a garantire strumenti di contrasto ad ogni forma di tossicodipendenza e di ludopatia, attraverso un’incisiva regolamentazione e strumenti in grado di ostacolare il gioco d’azzardo patologico, prevedendo l’affiancamento di campagne informative nazionali, tarate su specifici target, oltre ad un capillare ed efficace sistema di prevenzione e cura", poi respinta dall'Aula
Nel corso del suo mandato anche lui dovrà vigilare sull'attuazione della legge sul gioco in essere che vieta, a decorrere dal 30 novembre 2021, l’installazione di apparecchi e congegni per il gioco in locali ubicati in un raggio di cinquecento metri (nei comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti) ovvero di trecento metri, (in quelli inferiori ai cinquemila abitanti) da “luoghi sensibili” come istituti universitari, scuole di credito e sportelli bancomat, uffici postali, esercizi di acquisto e vendita di oggetti preziosi ed oro usati.
 

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