Gioco, Acadi: 'Con lockdown rinuncia a legalità a favore della criminalità'
In audizione in commissione Antimafia, Cardia (Acadi) ricorda che l'allarme è stato già lanciato da Procura Antimafia e da Agenzia delle dogane e dei monopoli: 'Rischiamo punto di non ritorno'.
“L’emergenza Covid ha determinato il blocco delle attività del gioco pubblico per oltre 8 mesi su 14 dall’inizio del 2020 a oggi. Le chiusure sono andate a colpire un comparto che costituisce un autentico presidio di legalità. Le reti distributive dei giochi pubblici operano infatti tramite i sistemi informativi dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che consentono il controllo antiriciclaggio non solo sugli operatori, ma anche in particolare sulle attività di gioco ad esempio delle video lotterie (le cosiddette Vlt), delle scommesse, con regole imposte al sistema concessorio, analogamente a quanto previsto per il sistema bancario. Il sistema assicura inoltre la tracciabilità dei flussi finanziari in entrata ed in uscita, e garantisce il pieno controllo, nell’ambito delle scommesse, utile al contrasto del cosiddetto ‘match fixing’, cioè evita la manipolazione dei risultati degli eventi sportivi da parte dei partecipanti, che – nelle scommesse regolamentate, registrate istantaneamente sui sistemi centrali dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli – emerge tramite il monitoraggio in tempo reale dei flussi di scommesse. Il sistema consente anche di produrre il patrimonio informativo disponibile per le autorità investigative tramite gli impianti di videosorveglianza obbligatori. Tutto ciò viene meno con il blocco delle attività. Occorre ricordare che nel 2019 il procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, riguardo i ricavi da gioco, spiegava che ‘il volume dell’illegale in Italia è valutato intorno ai 20 miliardi l’anno’. Anche l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha sottolineato che ‘Il gioco illegale, secondo alcune stime, per volume è paragonabile al gioco legale’”.