La settimana dell'amusement prosegue. Mentre a Londra è in corso ed entra nel vivo l'Eag, fiera internazionale dedicata al mondo dell'intrattenimento, delle attrazioni e dei giochi, continuano gli approfondimenti della nostra testata dedicati al settore. Dopo l'intervista al presidente di Euromat, Jason Frost, e la sua panoramica generale, è la volta di uno speciale focalizzato sull'Italia, pubblicato sul numero di gennaio della rivista GiocoNews (consultabile integralmente online a questo link).
Una ripresa post pandemia “a metà”, ma con la speranza che il 2023 sia l'anno buono per la riforma del settore. Parlando di amusement, sembra essere questo il sentiment che accomuna gli operatori, reduci da un 2022 complicato per l'attuazione delle regole tecniche varate dall'Agenzia accise, dogane e monopoli nel maggio 2021, e il successivo confronto con essa per ritoccarle, andando incontro il più possibile alle esigenze del comparto.
A tracciare un bilancio e gli scenari per i prossimi mesi sono i rappresentanti delle associazioni As.tro, Consorzio Fee, Federamusement, News Asgi e Sapar.
AS.TRO: “SEMPLIFICARE LE PROCEDURE PER L’IMMISSIONE IL COMMERCIO E L’USO DEI COMMA 7” - Cominciamo, in rigoroso ordine alfabetico, da Assotrattenimento e da Sergio Milesi, responsabile della nuova sezione dedicata al settore del puro intrattenimento dell'associazione.
“Il primo semestre del 2022 ha visto una lenta ripresa delle affluenze del pubblico nei centri di divertimento e sale giochi, per poi migliorare con l’arrivo dell’estate, andamento che ha permesso di tornare ai risultati-pre pandemia verso la fine di quest’anno.
Purtroppo la ripresa dei risultati economici è stata vanificata dall’aumento speculativo che ha colpito il settore energetico, i costi delle utenze hanno avuto in certi mesi un incremento di oltre il 300 percento, causando seri problemi a tutto il settore, mettendo in crisi e a rischio chiusura molte aziende del comparto dell’amusement.
A questo si è aggiunto l’incremento dei costi delle materie di consumo, conseguenza dettata dall’aumento delle materie prime, dei costi di trasporto e di tutti i costi connessi con la produzione di tali prodotti”.
Un “peso” non indifferente, che però non frena alcuni passi in avanti per il comparto. “Il mercato nonostante la crisi che sta colpendo il potere di spesa delle famiglie italiane sta confermando il trend positivo del secondo semestre del 2022; ci auguriamo che i costi energetici e delle materie prime subiscano un ritorno alla normalità, per permettere all’intero settore di riprendersi dagli ultimi anni di crisi”, auspica Milesi.
Per il 2023 l'obiettivo è quello di proporre al Governo una proposta di legge volta a semplificare le procedure per l’immissione in commercio e l’uso degli apparecchi senza vincita in denaro (comma 7) e differenziarle da quelle previste per gli apparecchi con vincita in denaro (comma 6), tramite un tavolo inter-associativo, al quale partecipano tutte le associazione del settore amusement: Anbi, Andimepa, Anesv, As.tro, Fee, Federamusement, Nev Asgi Italia, Sapar, Snisv, con il coordinamento degli uffici legali di As.tro e Sapar, e il supporto della società Fb & Associati. Inoltre, chiederemo al Governo aiuto per supportare tutte le aziende del settore per l’aumento dei costi energetici e delle materie prime”.
La parola “confronto” è essenziale anche nel dialogo con Adm, in materia di regole tecniche, puntualizza Milesi. “L’entrata in vigore a giugno 2021 delle nuove regole tecniche e di classificazione degli apparecchi da intrattenimento, emanata da Adm, ha messo in ulteriore crisi il settore, sobbarcando tutti gli operatori di oneri per l’espletamento di tutte le procedure burocratiche connesse alle nuove norme e rendendo quasi impossibile la messa in commercio di nuovi apparecchi da gioco. Dall’entrata in vigore delle nuove norme in Italia hanno ottenuto l’omologa solamente qualche unità di nuovi apparecchi da gioco destinati ai centri divertimenti e alle sale giochi, mettendo in seria crisi le aziende importatrici e produttrici, e non permettendo al settore un aggiornamento dell’offerta di gioco al passo con i tempi. Il continuo confronto con Adm delle associazioni fa sperare che le regole tecniche attuali siano riviste il prima possibile perché diversamente il settore non potrà essere al passo con tutte le altre nazioni europee e subirà una discriminazione senza nessuna ragione.
Per quanto riguarda le sale Lan, è stata trovata la soluzione ponte di inserirle sotto la disciplina dello spettacolo viaggiante (opportunità che scadrà il 30 giugno del prossimo anno). Tutto l’intero comparto dell’amusement e anche le sale Lan, che offrono del 'puro intrattenimento', necessitano di una nuova normativa e della semplificazione delle attuali norme, che permettano a tutti gli operatori e alle aziende importatrici e produttrici di operare nel pieno rispetto delle leggi”.
FEE: “RISCRIVERE IL DECRETO TECNICO” - Per il Consorzio Fee, promotore della prima fiera italiana dedicata interamente all'amusement – in calendario alla Fiera di Bergamo, dal 10 al 12 marzo 2023 – a raccontare la situazione è il presidente Tiziano Tredese. “Il comparto dell’amusement si divide fondamentalmente in due parti: la gestione dei giochi in Fec (centri d'intrattenimento per famiglie, Ndr), bowling, sale giochi estive, parchi tematici, etc. e la produzione e distribuzione. I risultati 2022 della 'gestione' dei giochi sono stati meravigliosi: superiori anche a quelli del 2019. La produzione e distribuzione di giochi nuovi, in Italia, è disastrosa. Fortunatamente i produttori di giochi meccanici e kiddie rides si sono salvati vendendo all’estero, ma i distributori italiani di ticket redemption, in particolare, sono allo stremo delle loro forze economiche e psicologiche. I distributori, oltre a non vendere quasi niente, stanno sopportando dei costi di luce e gas doppi o tripli rispetto agli anni precedenti, ma i guai peggiori arrivano dai prezzi di acquisto dei giochi prodotti in America che sono esattamente raddoppiati rispetto alla pre-pandemia, mentre i trasporti dalla Cina, per tutto il 2022, sono quadruplicati; fortunatamente, verso la fine dell’anno, si stanno lentamente riportando a valori accettabili. I produttori sono nel pieno della crisi per la mancanza di materie prime: innanzitutto i chip elettronici, ma anche i profilati di alluminio, il plexiglas, etc.. Ciò malgrado, si sacrificano e tengono strette le loro maestranze … nella speranza di un futuro migliore”.
In questo clima di speranza, Tredese ne approfitta per presentare i contenuti della fiera in calendario a marzo a Bergamo. “Il mercato dell’amusement per il 2023 è stato messo in mostra nella recente Iaapa di Orlando (Florida) e i giochi migliori verranno ripresentati alla Fiera di Bergamo che si terrà il 10-11-12 marzo 2023, organizzata dal Consorzio dei produttori e distributori Fee (Family entertainment expo). Ci saranno delle guide mastodontiche, con monitor doppi a 65’’ per giocatore, ticket redemption a tre schermi dove il rumore prodotto dai piatti colpiti viene generato da pezzi reali di ceramica mossi da apposite bobine, attivazione dei giochi tramite sistemi coinless, apparecchiature di realtà virtuale, esports, escape room domotiche, etc. e tutti i nuovi prodotti cinesi realizzati in questi tre anni di Covid”.
Un tentativo di gettare il cuore oltre l'ostacolo al quale si affianca, in parallelo, l'interlocuzione costante con il Governo e con Adm, anche dopo la determina direttoriale dell'Agenzia che a dicembre ha aggiornato le Regole amministrative per produzione, importazione, installazione e utilizzo in locali aperti al pubblico di apparecchi da intrattenimento comma 7.
Tredese sottolinea: “Al Parlamento italiano stiamo chiedendo, tramite apposito emendamento predisposto dai legali delle associazioni di categoria, di togliere dalla legge 388 del 2000 l’obbligo di omologa dei giochi per il comma 7. Appena ciò avverrà … e speriamo subito... con Adm vedremo di riscrivere il decreto tecnico sui giochi di puro divertimento, facendo presente, a chi non li conoscesse, che sono giochi elettromeccanici di abilità, quindi tecnicamente e strutturalmente impossibilitati ad essere utilizzate come giochi d’azzardo con vincita di denaro”.
FEDERAMUSEMENT: “SUPPORTARE E VALORIZZARE IL SETTORE DEL GIOCO” - A parlare di tentativi di ripartenza è anche Alessandro Lama, presidente di Federamusement. “Il settore sta provando a ripartire, ma tra costi energetici, inflazione e confusione normativa non abbiamo raggiunto il livelli del 2019 tanta strada va ancora fatta”.
E le novità sono auspicabili anche per fare fronte al caro bollette e al caro materie prime. “Un settore che si basa su impianti elettrici ed elettronici e che nella maggior parte non è riuscito ad adeguare gli impianti per migliorare l'efficacia e il risparmio energetico (non dimentichiamoci che arriviamo da due anni di fermo) sarà un freno potente ad una ripresa che ancora non si vede, o meglio è costantemente azzoppata da fatti estranei al nostro settore ma i cui effetti non sono assolutamente marginali”.
Come non è marginale l'effetto sul settore italiano delle regole tecniche varate nel 2021, sottolinea Lama. “Siamo tornati dalla fiera internazionale Iaapa , che è sempre stata vetrina di novità, con l'amaro in bocca: poche novità, costosissime, e inutilizzabili viste le nuove regole in Italia. La rinata Fee di Bergamo dedicata agli operatori italiani ed europei del settore che si terrà dal 10 al 12 di marzo sarà un momento di riflessione e rilancio per tutto il comparto. Esport ed altre novità sono interessanti e saranno rappresentate ma rimane quel divertimento sano per le famiglie che non può e deve essere sacrificato nel nome di regole a volte incomprensibili”.
La parola chiave a tal proposito è concertazione, evidenzia anche il presidente di Federamusement, come fatto anche dai suoi colleghi. “Al Governo chiediamo una maggiore interlocuzione e all’Adm di continuare il dialogo già avviato e strutturato da tempo; dialogo che ha permesso al settore di ottenere importanti risultati. È necessario inoltre avere nuove misure di semplificazione e di maggiore chiarezza normativa. La richiesta di emendare la legge presentata da tutte le associazioni di categoria va in questa direzione. Tutti insieme stiamo tentando di condividere con le varie forze di governo alcune proposte normative, elaborate dall’intero settore, volte a supportare e valorizzare il settore del gioco. Siamo fiduciosi che il nuovo Governo ci ascolti e che grazie a queste proposte, se accolte, potremmo veramente far ripartire un settore strategico per lo Stato”.
NEW ASGI ITALIA: “INDUSTRIA PRESSOCHÉ FERMA” - “Al Governo chiediamo solo di essere ascoltati, le associazioni tutte insieme hanno già elaborato una nuova proposta normativa, che porteremo all’attenzione nei prossimi mesi alle commissioni parlamentari, che separi in maniera netta il comparto dell’amusement dal gioco con vincita in denaro, non è pensabile che il semplice gioco di puro intrattenimento debba sottostare alle stesse regole tecniche delle slot machine”, esordisce Vanni Ferro, in rappresentanza di New Asgi Italia. “L’applicazione della nuova normativa ha già dimostrato come questo sia impossibile, in questi ultimi 10 mesi si sono riusciti ad omologare solo un paio di decine di nuovi giochi e nulla si è riusciti a fare per il parco macchine esistente, prova ne è che già durante l’estate abbiamo assistito ad una correzione della norma, togliendo di fatto tutti i meccanici dall’obbligo di omologa; da qui si comprendono le difficoltà e l’anomalia di tali norme per il nostro settore. Con la nostra proposta non chiediamo una deregolamentazione del settore, ma solo una normativa commisurata al tipo di gioco, attraverso un’autocertificazione da parte di un tecnico, demandando poi i controlli poi agli organi competenti”, anticipa.
“Siamo comunque molto fiduciosi, la collaborazione con Adm nell’ultimo anno è stata molto positiva e ha offerto molti segnali di apertura, che fanno ben sperare per trovare una soluzione condivisa. L’augurio è che il 2023 sia l’anno che finalmente ponga fine a questa situazione di incertezza che oramai da 3 anni sta paralizzando il settore amusement molto più della pandemia e degli aumenti energetici”.
Quanto ai trend attuali, Ferro prosegue: “La situazione del comparto è in netta ripresa sia per gli stagionali nelle località turistiche, che per gli annuali, gli accessi alle sale mostrano numeri pre-pandemici che hanno riportato fiducia negli imprenditori, malgrado i rincari bollette che hanno in parte vanificato il buon lavoro fatto. Oggi il rincaro delle materie prime - dati Fiera di Orlando (Usa) - sta pesando con aumenti di oltre il 50 percento sulle nuove macchine, e vi sono inoltre molte incertezze sulle consegne, causa la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, per alcune macchine si parla di attese di almeno 10 mesi. Paradossalmente, tutto questo in buona parte al momento non ci tocca, non perché queste problematiche non ci preoccupino, ma solo perché con le normative attuali poche sono le macchine commerciabili in Italia, con le attuali norme la maggior parte delle nuove macchine, proposte e liberamente commercializzate in tutto il resto del mondo, nel nostro Paese non potrebbero passare le stringenti maglie delle regole tecniche per ottenere l’omologa. Ne deriva che l’industria del comma 7 è pressoché ferma, pochi sono gli investitori che si sono cimentati nell’importazione di nuovi giochi e molta è la paura di acquistare da parte dei gestori dettata dall’incertezza di poterle utilizzare, difficile quindi anche definire un nuovo trend di offerta del gioco in Italia”.
SAPAR: “ESPORTS IN CRESCITA, MA VA RISOLTO IL NODO NORMATIVO” - Chiudiamo questa nostra carrellata di punti di vista con Domenico Distante, presidente dell'associazione Sapar. Anche lui parla di una “situazione difficile, perché il settore si è dovuto anche fare carico dei costi delle autocertificazioni poi in gran parte vanificati dalla pubblicazione dell’elenco Amee (l'elenco degli apparecchi meccanici ed elettromeccanici che non necessitano della verifica di conformità del modello, né del rilascio dei titoli autorizzatori a produttori, importatori, e gestori, Ndr) e sui quali siamo da subito stati attivi per cercare di garantire un rimborso agli operatori. Detto questo, penso che l’amusement abbia delle buone potenzialità per il futuro”.
Nonostante il caro bollette e delle materie prime, che “pesano molto, perché è ovvio che ad esempio nel periodo invernale i costi per energia elettrica nelle sale siano una voce importante. Sicuramente l’aumento dei costi delle materie prime incide in modo considerevole anche sull’attività dei produttori”.
Distante poi ci offre un quadro delle tendenze che si stanno delineando per il mercato del puro intrattenimento nel 2023, anche sulla scorta di quanto appurato in questi ultimi mesi. “Ovviamente si registra una grossa crescita degli esport, sui quali però bisogna risolvere il nodo normativo costituito dalla mancanza di chiarezza sulla competenza per la regolazione del settore. Mi auguro che il nuovo anno chiarirà i dubbi in materia perché la regolazione attuale appare inadeguata a cogliere tutte le opportunità che il mercato offre. In generale c’è poi il problema della regolazione tecnica italiana che non permette spesso di importare alcune novità del mercato estero e questo rischia di frenare lo sviluppo del settore. Siamo al lavoro anche su questo”.
Il lavoro dell'associazione comprende anche l'impegno per “la differenziazione normativa tra comma 7 e comma 6, proponendo un alleggerimento considerevole delle procedure di omologa per gli apparecchi di puro intrattenimento, in quanto l’abbattimento dei costi delle omologhe avrebbe un riflesso positivo su tutta la filiera”.
Altro punto d'attenzione poi è il confronto con Adm, ricorda Distante. “È stato proficuo e, devo dire, è stata l’unica sede che ha portato a dei risultati su una riforma che, per come era stata partorita all’inizio, era meritevole di molte modifiche sostanziali. Altro step importante a nostro avviso dovrebbe riguardare la problematica degli apparecchi ante 2003 per i quali entro il 31 dicembre 2023 andrebbe ottenuta obbligatoriamente l’omologa, cosa che per molti di questi pare impossibile visto che molte ditte produttrici non sono più attive. Su questo tema sarebbe importante introdurre una categoria 'vintage' di apparecchi per i quali le procedure sono alleggerite. Tale aspetto è collegato al lavoro di cui parlavo prima sulla modifica delle procedure di omologa per i comma 7 in generale”.