"Abbiamo un obiettivo comune, consolidare e promuovere l'industria dei videogiochi in Italia". Così Leonardo Francesco Caltagirone, Ceo di Leonardo Interactive, a Spoleto (Pg), avvia un think tank che riunisce protagonisti ed esperti del settore e che mira a diventare l'appuntamento annuale del polo italiano del gaming.
Il rapporto annuale di Iidea, l'associazione di categoria dell'industria dei videogiochi italiana, attesta, per l'Italia, il definitivo passaggio da una realtà fatta di start up a una di piccole e medie imprese: il numero degli addetti è cresciuto del 50 percento in due anni arrivando a coinvolgere nella produzione di videogiochi 2.400 professionisti , mentre il fatturato generato nel 2022 si aggira tra 130 e 150 milioni di euro registrando un incremento del 30 percento rispetto all'anno precedente, che fa ben sperare per il futuro. Per questo Leonardo Productions, lo studio di sviluppo indipendente dalle radici italiane che dopo il successo di Dry Drowning, ha amplificato le proprie energie fino a esplorare nuovi orizzonti creativi. Ne è nato un fine settimana estivo immersi nella natura tra gaming e relax, chiuso con l'annuncio in esclusiva mondiale: Leonardo Interactive ha annunciato con orgoglio che nel 2024 arriverà Simon the Sorcerer Origins, il prequel ufficiale della serie Simon.
"È necessario che sviluppatori, artisti, studios e tutti coloro che sono coinvolti nella produzione di videogiochi possano collaborare, imparare e prosperare", continua Caltagirone, "per diventare un punto di riferimento quando si parla di innovazione, creatività ed eccellenze nel settore del gaming globale. Serve quindi una casa per tutti coloro che amano i videogiochi e vogliono farne parte attivamente, un luogo dove le idee si trasformino in realtà, un appuntamento fisso dove l'ispirazione viene coltivata e i talenti valorizzati. Facciamo il primo passo per contribuire tutti insieme a posizionare l'Italia come un importante hub per l'industria dei videogiochi a livello internazionale".
All'evento sulla collina spoletina ha partecipato anche Luigi Simonetti, Ceo dell'italiana Commodore Industries, con conferma come "fare sistema e collaborare è a dir poco imprescindibile, organizzare workshop, conferenze e corsi per stimolare la formazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per creare videogiochi di alta qualità è la base di partenza per fare sul serio ed essere competitivi".
Dello stesso avviso anche Davide Mancini, developer relations manager di Iiidea, secondo il quale "l'industria italiana dei videogiochi è ancora di piccole dimensioni, ma sta vivendo una fase di crescita con significative opportunità di sviluppo, in uno scenario di mercato internazionale di grande competitività. La produzione nazionale, naturalmente votata all'export, ha tutte le carte in regola per diventare una nuova frontiera del Made in Italy, culturale, creativo e digitale".