Il totale delle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate e oblazioni irrogate dall'Agcom per la violazione del divieto di pubblicità al gioco con vincita in denaro ammonta a 116.700 euro nel 2020, a 133.334 euro nel 2021, a 2.477.800 euro nel 2022 e a 12.395.842 euro nel 2023.
Tale dato spicca dalla lettura della Relazione annuale 2024 presentata dall'Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni presso l'Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati, nella mattinata di oggi, 18 luglio.
Ad illustrarla il presidente dell'Agcom, Giacomo Lasorella, che in un passaggio del suo intervento ha rimarcato la prosecuzione della vigilanza in materia di divieto di pubblicità al gioco, “concretizzata attraverso sanzioni nei confronti delle piattaforme digitali”.
L'evento è stato introdotto dai saluti del vice-presidente della Camera, Giorgio Mulè, che ha sottolineato i “profondi mutamenti in atto nel settore della comunicazione, anche grazie alle nuove tecnologie, le sfide che suggeriscono nuovi concetti di spazio e di ambito territoriale” e la necessità di “accompagnare l'Italia nella trasformazione digitale, che deve essere corretta, nel rispetto dei diritti dei consumatori, nonché quelle di rincorrere l'innovazione alla ricerca di soluzioni normative, di governare i cambiamenti in modo reale e tempestivo”. Evidenziando il “prezioso ruolo di garanzia, vigilanza, regolamentazione, e di interlocutore per il Parlamento, di Agcom” e come “l'attività regolatoria positiva sia preponderante rispetto a quella sanzionatoria”.
LA RELAZIONE ANNUALE E I RIFERIMENTI AL GIOCO – Larga parte della relazione è dedicata alla tutela dell’utenza e dei diritti, anche online, con un focus sul divieto di pubblicità di giochi con vincite in denaro e sulla salvaguardia dei minori dai rischi del cyberspazio.
Per entrare nel merito dei provvedimenti adottati dall’Autorità, “sono proseguite, nel periodo di riferimento le attività di implementazione delle Linee guida per i sistemi di controllo parentale (parental control systems) di cui alla delibera n. 9/23/Cons indirizzate agli operatori che forniscono servizi di comunicazione elettronica. Gli Internet service provider (Isp), hanno reso disponibili agli utenti, a partire dal 21 novembre 2023, sistemi di parental control volti garantire ai genitori o a coloro che comunque esercitano la potestà genitoriale, la tutela del minore, limitando o bloccando l’accesso alla rete e impedendo di usufruire di contenuti digitali vietati o valutati inappropriati per i minorenni, in conformità alle categorie di contenuti riportate nelle citate linee guida.
Le categorie di contenuti oggetto di blocco da parte dei parental control e individuate dalle linee guida di cui alla delibera n. 9/23/Cons risultano: a) contenuti per adulti; b) anonymizer; c) gioco d’azzardo/scommesse; d) promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche; e) violenza; f) armi; g) sette; h) odio e discriminazione”.
Inoltre sono proseguite, “le attività di vigilanza e sanzionatorie in materia di divieto di pubblicità del gioco con vincita in denaro di cui all’art. 9 del decreto-legge n. 87/2018 convertito con modificazioni dalla legge n. 96/ 2018 (c.d. decreto Dignità)22. Numerosi, al riguardo, i provvedimenti sanzionatori adottati nei confronti di alcune delle principali piattaforme digitali in relazione a grandi quantità di video ivi diffusi in violazione della normativa da parte di numerosi content creator, anche in questo caso grazie anche alla costante attività di supporto della Guardia di Finanza.
In particolare, sono stati conclusi due procedimenti avviati nei confronti di Google Ireland limited (delibere nn. 317/23/Cons e 50/24/ Cons) con sanzioni pari, rispettivamente, a 2 milioni e 250 mila euro e 450 mila euro per le violazioni commesse attraverso il servizio di condivisone di video 'YouTube'.
È stato inoltre concluso un procedimento nei confronti della società Meta Platforms Ireland (delibera n. 331/23/Cons) con l’irrogazione di una sanzione pari a 5 milioni e 850 mila euro, per violazioni commesse attraverso il servizio di condivisione di video offerto da 'Facebook' e con la delibera n. 37/24/Cons è stata sanzionata per 1.595.841,72 euro la società Top Ads Ltd content creator, già destinataria di analogo provvedimento.
Parimenti, sono state sanzionate, per la prima volta in Italia, la società Twitch Interactive Germany GmbH società del gruppo Amazon (delibera n. 318/23/Cons), con una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro per la violazione commessa attraverso il servizio di condivisione di video 'Twitch' e la società Twitter International Unlimited Company (delibera n. 65/24/Cons) con una sanzione pari a 1 milione e 135 mila euro per la violazione commessa attraverso il servizio di condivisione di video offerto da 'Twitter' (ora 'X').
In tutti i casi, le piattaforme sono state altresì destinatarie di ordini specifici, volti a impedire il caricamento di nuovi contenuti in violazione delle disposizioni in argomento da parte dei medesimi content creators (c.d. notice & stay down). Sempre con riferimento alle piattaforme di condivisione di contenuti online è stata adottato (delibera n. 316/23/Cons) un provvedimento di archiviazione nei confronti della società TikTok Technology limited.
Nello stesso periodo è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa pecuniaria - per un totale di 103.291 euro - nei confronti della società Meta Platforms Ireland (delibera n. 204/23/Cons) per mancata, tardiva o incompleta trasmissione delle informazioni richieste ai sensi dell’articolo 1, comma 30 della legge n. 249/97. Infine, facendo seguito alle segnalazioni ricevute, sono stati avviati due procedimenti (Proc 26-LS e Proc 29-LS) nei confronti, rispettivamente, di un’associazione di promozione locale e di un esercizio commerciale titolare di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone (videolottery o slot machine, c.d. sale Vlt/Slot). All’esito degli approfondimenti istruttori effettuati ambedue i procedimenti sono stati archiviati (delibere nn. 51/24/Cons e 68/24/Cons)”.
Infine, si legge ancora nella Relazione, “in tema di contrasto alla ludopatia online per la violazione del divieto di pubblicità dei giochi d’azzardo ex art. 9, comma 1, del decreto-legge n. 87/2018 (cd. 'decreto Dignità'), e con specifico riferimento alle misure sanzionatorie adottate dall’Autorità, si richiama la sentenza del Tar del Lazio dell’8 settembre 2023, n. 13676, la quale ha accolto il ricorso promosso da un noto motore di ricerca volto all’annullamento della delibera di ordinanza ingiunzione n. 275/22/Cons, con cui la ricorrente è stata sanzionata dall’Autorità per la somma di euro 750.000 per la violazione delle suddette disposizioni, con contestuale ordine di rimozione dei contenuti vietati. Segnatamente, il Collegio ha ritenuto fondato il ricorso de quo in quanto '(…) va riconosciuta, anche nel caso di infrazione al divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, l’esenzione da responsabilità degli hosting provider, quando questi si limitino alla messa a disposizione di uno spazio virtuale su cui gli utenti possono caricare i propri contenuti (ex art. 1, co. 5, lett. d) della Direttiva E-Commerce)'. Ad avviso del Collegio le suddette previsioni '(…) costituiscono espressione di principi generali applicabili anche al caso di specie, in quanto individuano e delimitano la responsabilità degli operatori che prestano 'servizi della società dell’informazione' […] nel caso di specie dalla descrizione dell’illecito resta indimostrata una condotta consapevole e partecipativa (….) all’attività promozionale vietata, risultando invece la celere rimozione dalla piattaforma dei video contestati dall’Autorità resistente'. Avverso la medesima sentenza questa Autorità ha promosso appello, con contestuale domanda cautelare. Con l’ordinanza n. 206/24 il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare proposta dall’Autorità ai fini della sollecita fissazione dell’udienza di merito”.
NUOVA SANZIONE DA 400MILA EURO - In parallelo, sul sito dell'Agcom è stata pubblicata un'ordinanza-ingiunzione nei confronti di una società proprio per la violazione del divieto di pubblicità al gioco effettuata attraverso diverse piattaforme per la condivisione di video quali “TikTok”, “Youtube”, “Instragram”, “Facebook” e “Twitch”, mediante vari account, tutti riconducibili allo stesso content creator.
L'Autorità ha determinato una sanzione per la violazione delle disposizioni normative contestate nella misura di 400mila euro, corrispondente al doppio della sanzione prevista per ciascuna delle quattro violazioni, in quanto “la gravità della violazione posta in essere dalla Società deve ritenersi di entità elevata in ragione del gran numero di video trasmessi nonché in ragione dei diversi canali utilizzati per la diffusione delle condotte illecite. A ciò si aggiungono gli indebiti vantaggi economici conseguiti dalla Società attraverso contratti con diverse società concessionarie di giochi con vincite in denaro”, si legge nell'ordinanza-ingiunzione”.