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Canoni bingo, CdS respinge istanza cautelare di una società: 'Bilancio 2022 in utile'

13 giugno 2023 - 13:08

Il Consiglio di Stato respinge istanza cautelare contro alcune norme legate alla proroga tecnica delle concessioni per il bingo e al pagamento dei canoni. Si attende il verdetto della Corte di giustizia dell’Unione europea.

Scritto da Fm
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“Qualora dovesse verificarsi un effettivo, documentato e consistente aggravamento della negativa situazione finanziaria prospettata, anche in ragione dell’eventuale richiesta di pagamento da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli dei canoni non sospesi, resta comunque in facoltà delle parti adire nuovamente questo Consiglio al fine di ottenere la concessione di ulteriori misure cautelari”.

A sancirlo è il Consiglio di Stato con un'ordinanza che respinge l'istanza cautelare proposta da due società, che svolgono l’attività di gestori di sale dedicate al gioco del bingo in forza di concessioni scadute nel periodo 2013-2016, operando in regime di proroga tecnica in attesa delle nuove gare, per la riforma della sentenza del Tar Lazio che nel marzo 2019 ha negato la violazione della Costituzione confermando la validità del regime di proroga tecnica (visto il suo “carattere transitorio”), l’incremento dell’importo minimo per la riattribuzione delle concessioni, il divieto di trasferimento della sede dei locali, in ossequio alle modifiche introdotte dalla legge di Stabilità 2016, mediante le quali è stato elevato l’importo mensile dovuto dai concessionari in regime di proroga tecnica.

I giudici rilevano che nel gennaio 2020 la Sezione ha “accolto l’istanza cautelare contestuale al ricorso in appello, nel senso di disporre che, sino alla pubblicazione della decisione di merito, le società interessate – per il periodo in contestazione - versino all’Amministrazione una somma di euro 2.800 mensili ciascuna, pari quindi all’originario importo del canone di proroga tecnica, e che, per la restante parte e fino a copertura dell’intero ammontare del canone rideterminato dall’Amministrazione con l’atto impugnato, prestino fideiussione bancaria o assicurativa, con le modalità previste nell’ordinanza stessa”; poi nel gennaio 2023, la Sezione ha respinto una ulteriore istanza cautelare presentata a fine 2022 e ha rimesso alcune questioni interpretative alla Corte di giustizia dell’Unione europea, “sospendendo il presente processo”.

Ad esse è seguita una nuova istanza cautelare finalizzata ad ottenere “la sospensione della riscossione delle somme asseritamente dovute alle Amministrazioni appellate fino alla definizione del presente giudizio nel merito, contestualmente alla sospensione del divieto di trasferimento delle relative sale bingo per il medesimo periodo, ripristinando l’efficacia e le modalità di trasferimento regolamentate nel decreto del ministero dell’Economia e delle finanze del 17 giugno 2003 ('Determinazioni in materia di trasferimento dei locali delle sale bingo')”.

Per il Consiglio di Stato non ci sono i presupposti per la concessione di una ulteriore misura cautelare per una delle due società, in quanto, sulla base della documentazione in atti, il bilancio 2022 è in utile, “il solo dato relativo alla flessione della raccolta del gioco del bingo nei primi mesi del 2023 non consente di apprezzare l’esistenza di un disequilibrio finanziario tale da comportare una imminente e irreparabile crisi d’impresa” e “non risulta che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli abbia sollecitato la riscossione della quota parte dei canoni che non sono stati sospesi e tale mancata richiesta si giustifica presumibilmente proprio per l’esistenza del contenzioso europeo relativo alla questione in esame”.

Inoltre, ricorda l'ordinanza “la disposizione attualmente vigente in materia di 'divieto di trasferimento' non ha più carattere assoluto, essendo stati previsti taluni correttivi (forza maggiore, scadenza del contratto di locazione, etc.)” e si potrà eventualmente accogliere la richiesta di disapplicazione di norme di legge “solo qualora la Corte di giustizia riterrà le norme nazionali contrastanti con la normativa unionale”.

 

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