skin

Il Riordino è già iniziato: la politica (e l’industria) non perda l’occasione

12 giugno 2023 - 11:45

Le Camere si sono messe in moto per avviare il percorso che porterà alla conversione in legge della riforma fiscale ed è più che mai necessario cercare un punto di incontro tra tutti gli attori del comparto del gioco.

Scritto da Redazione
© Kraken images / Unsplash

© Kraken images / Unsplash

Finalmente, il momento è arrivato. Stavolta davvero. L’atteso riordino del comparto del gioco pubblico, di cui si parla ormai da troppi anni, senza mai vederne alcun tipo di attuazione, è destinato ad arrivare. Anzi, a dire il vero, il percorso è già iniziato.

Lo possiamo vedere dai primi movimenti avviati dalla politica attorno al tema, sul doppio canale di Governo e Parlamento. Dopo l’avvio dell’iter istituzionale previsto per la legge delega che, come noto, contiene un intero paragrafo dedicato al mondo del gioco, le Camere si sono messe in moto per avviare il percorso che porterà alla conversione in legge del provvedimento è, sperabilmente, al vero e proprio progetto di riforma, che l’Esecutivo potrà poi formalmente attuare.

Come raccontiamo ormai quotidianamente su queste pagine, infatti, stanno proseguendo i lavori - ora in commissione Finanze della Camera dei deputati - dell'esame del disegno di legge delega per la riforma fiscale, che è a dir poco fondamentale per tracciare il futuro del comparto e il suo riordino nazionale.

Nel frattempo, tuttavia, il Governo non rimane con le mani in mano in attesa di ricevere l'approvazione del Parlamento. Anzi, al contrario, le attività dei ministeri proseguono a pieno ritmo, comprese quelle nel Mef sui giochi. Ne è una prova  il tavolo tecnico sul settore convocato dal sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia e delle Finanze, con delega all'Agenzia delle dogane e monopoli, Sandra Savino, durante questa settimana. Un momento per provare a trovare una sintesi attorno alle molteplici richieste ed esigenze di una filiera, ancora molto vasta e frammentata, dove troppo spesso è difficile ragionare in modo davvero unitario.

Ma ora più che mai sarà necessario ricercare un punto di incontro tra tutti gli attori del comparto, proprio come la politica chiede e auspica da tempo, nel tentativo - non facile - di scrivere una riforma che possa mettere una volta tanto tutti d’accordo, all’insegna della vera sostenibilità.

Per queste ragioni, la situazione attuale rappresenta un’occasione assolutamente da non perdere, non solo per la politica, per riordinare davvero e in maniera efficace un comparto economico di primaria importanza, che necessita di una serie di correttivi per poter continuare a operare in sicurezza, nella certezza del diritto, e in conformità con il diritto comunitario (altro tema assai delicato, specie in questo momento) che impone di emanare tutte le gare pubbliche per i rinnovi delle concessioni: ma anche per gli stessi operatori, che non possono certo permettersi di perdere il treno delle riforme che sta per arrivare, cercando un punto di unione per affrontare questo percorso così importante è a dir poco vitale per l’industria.

Si, perché il nuovo settore, stavolta, sta davvero per nascere e in qualche modo il cammino è già iniziato. A ben vedere, il processo di riorganizzazione avviato all’interno dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli è un segnale fin troppo evidente di quello che sta accadendo e del cambiamento in corso. Questa volta, infatti, non si tratta soltanto dei soliti movimenti interni scaturiti dallo spoil system e dall’ingresso di un nuovo leader alla guida dell’Agenzia, ma c’è di più.

Con il regolatore che sta attuando una vera e propria ristrutturazione che si rende necessaria proprio per affrontare (e creare) quel nuovo settore. Si, perché, come ha detto bene il direttore ad interim dell’ufficio apparecchi Adm, Antonio Giuliani, nella sua ultima apparizione pubblica, oggi siamo chiamati a scrivere le regole che segneranno il futuro del comparto, tenendo conto che, con le nuove concessioni in arrivo, l’impostazione che viene prevista oggi varrà ancora per ameno dieci anni e non ci sarà certo un altro riordino o nulla di simile, a breve.

 

Ecco perché l’occasione è unica e imperdibile, per tutti. Non a caso, infatti, le indiscrezioni che trapelano da Piazza Mastai vedono i vertici dell’organismo di regolazione impegnato nel trovare una nuova impostazione che possa risultare al passo con i tempi e, quindi, in linea con le nuove esigenze: politiche, istituzionali e industriali. Per una sfida tutt’altro che banale, ma centrale. Che il nuovo direttore, Roberto Alesse, ha dimostrato di conoscere e comprendere, quando ha illustrato i vari obiettivi e desiderata in occasione della presentazione alla Camera dei deputati di qualche settimana fa e nelle successive audizioni.

Ecco quindi che l’Agenzia potrebbe assumere a breve nuovi connotati, magari rivisitando la sua organizzazione  degli uffici e delle funzionalità e non solo dell’organigramma. Adattando anche qui le scelte alla nuova realtà del mercato e alle nuove esigenze. C’è chi parla di un “mega ufficio” dedicato al gioco terrestre, in grado di unire più competenze, accanto a quello dell’online, ferma restando l’ipotesi di “inte-roperabilità” delle concessioni che potrebbe rendere sempre meno netta la distinzione tra i canali, o comunque non più strettamente vincolante (e vincolata) come in passato.

Insomma, il cammino è avviato e i primi passi sono già stati compiuti. Adesso bisogna soltanto marciare, uniti e compatti, verso l’obiettivo. E chissà perché, sembra proprio questa l’impresa più ardua per la filiera.


 

Altri articoli su

Articoli correlati